Coltivare melanzane
Le melanzane rappresentano uno degli ortaggi più amati della bella stagione, una vera e propria prelibatezza che non può mai mancare sulla tavola tardo primaverile ed estiva. Eppure, per ottenere un raccolto proprio in estate, la fase di coltivazione deve cominciare a inizio primavera, già nella terza settimana di marzo.
La pianta richiede infatti dai 40 ai 60 giorni per poter produrre dei frutti sufficientemente maturi e, per questa ragione, bisogna procedere con un certo anticipo. Ma come si coltivano le melanzane in vaso e in orto e, soprattutto, come massimizzare la loro resa in modo del tutto naturale?
La coltivazione delle melanzane può avvenire pressoché ovunque sullo Stivale, tuttavia le tempistiche di crescita e la ricchezza del raccolto dipendono enormemente dalle condizioni climatiche a cui sono sottoposte.
Per questa ragione, per conoscere il periodo preciso di semina e anche quello più ideale della raccolta, è utile vagliare il parere del proprio vivaio o del proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia, affinché si possa adattare la coltivazione al clima tipico del luogo in cui si risiede. Di seguito, qualche informazione utile.
La melanzana, conosciuta con il nome botanico di Solanum melongena, è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae. Originaria dell’Asia, in particolare dell’India, questa coltivazione ha raggiunto l’Europa già a partire dal IV secolo, grazie ai fitti commerci che le popolazioni affacciate sul Mediterraneo avevano stretto con il Medio Oriente e proprio con l’Asia.
Secondo le ricostruzioni storiche giunte fino ai giorni nostri, la melanzana attuale potrebbe essere stata derivata dalla domesticazione di alcune varietà selvatiche di Solanum incanum. Oggi è coltivata in tutto il mondo per via del suo gustoso e versatile frutto.
Esistono numerose varietà di melanzana, anche se quasi tutte conservano delle caratteristiche molto simili. La pianta si presenta con un aspetto erbaceo e un portamento rigoglioso: può raggiungere altezze molto variabili, dai 30 centimetri fino a oltre un metro d’altezza e presenta dei lunghi steli dai quali prendono vita delle grandi foglie, di colore verde scuro e spesso con sfumature tendenti al grigio.
La pianta di melanzana produce anche dei bellissimi fiori, dai colori compresi tra il bianco e il rosa, mentre nella stagione più calda sviluppa un generoso frutto. Dalla forma allungata, la polpa bianca e la buccia viola, il frutto della melanzana arriva a pesare tra i 300 e i 500 grammi. Ogni singola pianta può produrre dai 2 ai 5 chili di frutti tra la primavera inoltrata e l’inizio dell’autunno.
La melanzana è utilizzata principalmente a scopo alimentare, consumata sempre cotta. Da cruda presenta infatti un gusto molto amaro e non risulta digeribile, fattori che tendono però scomparire proprio con il sapore.
Come tutte le Solanaceae, anche questo ortaggio contiene la solanina: una sostanza che, se ingerita in alte dosi, può provocare irritazioni gastriche e nausea. Tuttavia il contenuto per singolo ortaggio è decisamente ridotto, meno di quanto si possa trovare normalmente in pomodori, peperoni e patate.
Ma quali sono le varietà più note di melanzana, quelle che hanno riscosso più successo sul mercato alimentare italiano? Sono diverse le cultivar e le ibridazioni di melanzana che hanno trovato una larga diffusione sul territorio dello Stivale, tanto da diventare tipiche di alcune località:
Quasi tutte le varietà di melanzane si possono coltivare senza troppo sforzo, sia in vaso che in giardino. Prima di procedere, tuttavia, è utile conoscere alcune delle necessità della pianta, affinché possa crescere rigogliosa, assicurando così un raccolto ricco.
Così come già accennato, per massimizzare la produzione della pianta di melanzane è indispensabile provvedere ad alcune sue necessità:
Le melanzane possono essere coltivate sia in vaso che in orto, senza grandi intoppi. Ma nel primo caso non ci si dovrà attendere una produzione di frutti troppo rigogliosa, anche per mere ragioni di spazio. In ogni caso, sul fondo del contenitore andrà predisposto un letto di ghiaia e di cocci, per migliorare il deflusso dell’acqua.
Poi si può ricoprire con del terriccio morbido mescolato a compost oppure ad altro concime organico. In pieno campo, invece, è necessaria una zappatura preventiva e una fertilizzazione sempre con compost e letame, affinché le sostanze nutritive si distribuiscano in modo uniforme nel suolo.
Come già accennato, la semina avviene nel mese di marzo, quando le temperature sono stabilmente attorno ai 12 gradi. Inizialmente i semi andranno inseriti in semenzaio, con sabbia e torba, conservati in un luogo sufficientemente caldo.
All’apparizione dei primi germogli, raggiunti i 10 centimetri d’altezza, le piantine possono essere trasferite in dimora definitiva. In pieno campo si procede normalmente con la disposizione in file, con i singoli esemplari distanziati fra di loro di circa 40 o 50 centimetri. Ancora, è ideale predisporre dei pali o delle aste in legno, per aiutare la pianta a rimanere in posizione eretta, dato anche il peso dei frutti.
Anche la pianta delle melanzane ha bisogno di cure costanti nel tempo, anche per evitare di perdere il raccolto. In linea generale, dopo aver visto come si coltivano le melanzane, è necessario procedere ciclicamente con:
Fonti