Fresie
La fresia è di certo una delle piante ornamentali più amate: non solo per i variopinti colori che assumono i suoi fiori, ma anche e soprattutto per il gradevole profumo che questi rilasciano. Appariscente arbusto tipicamente primaverile, la fresia risplende nelle aiuole, nei parchi cittadini e sui balconi. È infatti una delle specie più gettonate in questo periodo dell’anno.
Ma come si coltivano le fresie e, soprattutto, come si curano nel tempo? Così come già accennato, la fresia è una pianta tipicamente primaverile. Tuttavia la sua fioritura non è contemporanea su tutto lo Stivale, perché molto dipende dal clima dell’area di coltivazione.
Al Nord si avranno quindi fioriture più tardive, ad aprile inoltrato, quando le temperature saranno sufficientemente stabili sopra i 10 oppure i 15 gradi. Al Sud, invece, già dai primi di marzo si potranno ammirare i primi esemplari.
Per questa ragione, è utile chiedere un consiglio al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia, per capire quando coltivare le fresie in relazione alle temperature tipiche del proprio luogo di residenza. Di seguito, qualche consiglio.
Con il termine botanico Freesia si indica un genere di piante ornamentali appartenenti alle Iridaceae. Originarie del Sudafrica, le varie specie di fresia si sono diffuse rapidamente in tutto il mondo, dove vengono coltivate per abbellire giardini, aiuole, terrazze e balconi. Sono circa una ventina le specie di fresia più comuni e diffuse, ma non mancano ibridazioni e specie più rare.
Quasi tutte le varietà mantengono delle caratteristiche comuni, differenziandosi però in altezza e in dimensioni dei fiori. In qualità di bulbose, le fresie presentano un fusto eretto ed erbaceo generato da un cormo, delle foglie di intenso colore verde, affusolate a spada.
La parte superiore della pianta è invece caratterizzata da inflorescenze a grappolo, delle corolle a forma campanulare. I petali dei fiori sono morbidi e delicati e ricordano una campana rovesciata. Le colorazioni sono le più disparate.
Si va dalle più comuni fresie gialle a varietà maculate, passando anche per le bellissime alternative arancioni, rosse, viola e blu. Come già accennato, oggi sono circa una ventina le specie di fresia più diffuse, senza contare cultivar più rare e ibridazioni. In Italia, in particolare, sono due le piante ornamentali maggiormente gettonate:
Coltivate sin da tempi antichi, nell’area del Mediterraneo alle fresie è stato associato anche un certo simbolismo. Nel linguaggio dei fiori, ad esempio, rappresentano l’amicizia pura e duratura. Per alcuni popoli europei, invece, sono il simbolo del mistero e dello sconosciuto.
Le fresie sono delle piante ornamentali di facile coltivazione, adatte sia alla crescita in vaso che in giardino, direttamente in pieno campo. Per ottenere una crescita sufficiente, ma soprattutto una fioritura rigogliosa, è necessario però rispettare alcune necessità di questi vegetali.
Come già accennato, le fresie hanno bisogno del soddisfacimento di alcune necessità per poter crescere rigogliose. Quali sono i fattori a cui prestare attenzione?
Le fresie sono delle piante ornamentali ottime sia per la coltivazione in vaso che in giardino, dove non solo colorano le aree verdi, ma regalano un inconfondibile e piacevole profumo. In caso si scelga il vaso, sul fondo va predisposto un letto di ghiaia, cocci o palline d’argilla espansa per migliorare il deflusso dell’acqua.
Si riempie quindi tutto con del terriccio morbido oppure a medio impasto, meglio se mescolato con compost organico. In giardino, invece, è utile una concimazione preventiva sempre con composto o altri fertilizzanti organici, seguita da una zappatura per distribuire le sostanze nutritive in profondità.
Le fresie vengono solitamente coltivate a partire dai bulbi: questi andranno interrati a una profondità di 2 o 4 centimetri, meglio se in file distanziate una quindicina di centimetri fra di loro. I bulbi dovranno quindi essere ricoperti con un sottile strato di terriccio lievemente inumidito.
L’operazione, date anche le temperature primaverili, viene solitamente eseguita direttamente in dimora. La moltiplicazione, invece, avviene per divisione dei cormi: con il tempo, infatti, tenderanno a produrre degli esemplari più piccoli, da separare dal bulbo originario.
Come tutte le varietà floreali, anche le fresie hanno bisogno di alcune cure cicliche nel tempo, affinché si mantengano sane e possano garantire una lunga e copiosa fioritura. Di seguito, le opere di manutenzione da ripetere durante l’anno.
Come già accennato, le fresie non hanno bisogno di eccessive quantità d’acqua: durante la stagione primaverile possono essere più che sufficienti le precipitazioni del periodo, mentre con l’avvicinarsi dell’estate si procede quando il terreno è secco oppure arido, preferendo la mattina o la tarda sera per l’irrigazione.
Anche la concimazione non è particolarmente frequente. Nel periodo di maggiore attività, quindi nel pieno della primavera, una volta al mese è possibile aggiungere alla superficie del terreno del compost ricco di sostanze azotate o, ancora, del letame o altro fertilizzante organico.
La fresia è una pianta che tipicamente non ama le basse temperature e il gelo e, di conseguenza, deve essere protetta durante l’inverno. Se la pianta si trova all’aperto, è bene proteggere il terreno con una pacciamatura di paglia e corteccia, quindi coprire l’esemplare con del telone sufficientemente traspirante.
Si ricorda che sotto ai 10 gradi la pianta inizia a soffrire e, per questo ragione, è sconsigliato lasciarla priva di qualsiasi tipo di protezione durante l’inverno.
Naturalmente, sarà necessario controllare anche la proliferazione dei parassiti: le più frequenti sono di certo le infestazioni da afidi, cocciniglie e ragnetti rossi, che possono portare questi fiori a deperire rapidamente.
Per controllare l’attacco di questi insetti si può ricorrere a rimedi naturali, tra cui l’olio di neem, da diluire circa 5 ml ogni litro d’acqua e nebulizzare direttamente sulle parti aeree della pianta. In alternativa, si può usare il sapone molle potassico.
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