Coltivazione senape in orto e in vaso: tecniche e consigli
La senape è una pianta erbacea facilmente coltivabile sia in orto che in vaso, per ricorso ornamentale o per i numerosi usi in cucina: ecco come fare.
Fonte immagine: A mustard seed farm in Southwestern Ontario via Shutterstock
La senape è una delle più diffuse e gettonate spezie in cucina, nonché ingrediente di base per l’omonima salsa. Eppure non molti sanno come, soprattutto nei paesi dal clima temperato, questa pianta possa essere facilmente coltivata sia in orto che in vaso. Un modo originale per arricchire il proprio giardino, ma anche semplicemente per colorare il proprio balcone, qualora si preferisse un ricorso ornamentale.
Prima di cominciare, tuttavia, è bene specificare come la senape, sebbene cresca con facilità in tutta l’area del Mediterraneo, può risentire di alcune condizioni climatiche particolari. Per questo motivo, prima di lanciarsi nella coltivazione, può essere indicato chiedere consiglio al proprio fornitore di fiducia di prodotti di botanica.
Cosa sapere prima di coltivare la senape
Il termine comune di senape raggruppa diverse piante erbacee appartenenti alla famiglia delle Brassicacee o Crocifere. In linea generale, queste piante si caratterizzano per un’altezza inferiore ai due metri, quindi per fusti mediamente resistenti da cui si sviluppano dalla base delle larghe foglie. Quelle superiori, più in prossimità del fiore, sono invece allungate e di piccole dimensioni. Proprio i fiori sono di colore giallo e ciclicamente producono un piccolo frutto, ricco di semi. È proprio da questi che si ricavano le spezie, poi impiegate in cucina per le più svariate ricette, nonché per la preparazione della famosa salsa. Tra le specie più diffuse si elencano la Brassica nigra, la Brassica alba e la Brassica juncea, rispettivamente la senape nera, bianca e bruna.
La senape è una pianta che si adatta perfettamente al clima del Mediterraneo, poiché preferisce temperature miti, senza troppi eccessi verso il caldo e verso il freddo. Data la natura rustica, inoltre, non capita di rado di vederla crescere spontaneamente nei prati o a ridosso dei boschi, dove comunque l’esposizione solare rimane buona per diverse ore al giorno.
Pur adattandosi a moltissime configurazioni del terreno, data la sua natura rustica, la senape preferisce dei terricci argillosi, quasi calcarei, purché ben drenanti. Sebbene non richieda grandi pratiche di concimazione, può essere comunque utile ricorrere a una fertilizzazione con sostanze organiche quali il compost.
Le richieste d’acqua variano a seconda del periodo di coltivazione, nonché ai cicli di crescita della pianta. In primavera ed estate, ovvero nelle fasi iniziali della crescita e in quelle della massima fioritura, può essere necessaria un’annaffiatura frequente. In particolare quando le temperature risultano molto elevate, preferendo il mattino o il tramonto per concludere l’operazione, affinché il sole non causi una rapida evaporazione dell’acqua. Nelle altre stagioni, invece, possono essere più che sufficienti le normali precipitazioni atmosferiche.
Coltivazione in vaso e in orto
La senape può essere efficacemente coltivata sia in vaso che in orto, dove potrà fungere non solo per la raccolta delle spezie, ma anche a scopo ornamentale dati i splendidi fiori gialli.
In ogni caso, la predisposizione del contenitore sarà molto importante. Sul fondo andrà predisposto un letto di ghiaia e cocci, o anche di palline d’argilla espansa, per garantire un buon deflusso dell’acqua. Si riempie quindi il tutto con del terreno misto, anche argilloso, annaffiandolo blandamente prima dell’inserimento dei semi.
La coltivazione della pianta avviene principalmente per semina, di solito in primavera. Sebbene prediliga un clima mite, la pianta presenza anche una buona resistenza al fresco, quindi l’operazione può essere portata a termine già in presenza dei 12-15 gradi costanti. La pianta può essere seminata direttamente in dimora definitiva, inserendo un paio di semi in piccoli fori profondi circa un centimetro. Si ricopre quindi il tutto con un lieve strato di terriccio inumidito e si procede a un’annaffiatura costante, ma non eccessiva, fino all’apparizione dei germogli. Si procederà quindi con l’operazione di diradamento, eliminando le piante più deboli e garantendo sufficiente spazio tra un esemplare e l’altro. I semi verranno quindi raccolti alla piena maturazione della pianta, mentre foglie e inflorescenze già dopo una ventina di giorni dall’apparizione dei primi germogli.
La senape non richiede grandi opere di manutenzione, anche se di tanto in tanto andranno controllate e rimosse le erbacce, nonché la presenza di specie infestanti o parassiti, quali gli afidi.