Colore dello sperma: cosa indica
Il colore dello sperma può cambiare per ragioni naturali o per la presenza di infezioni e altre condizioni: ecco qualche informazione utile.
Fonte immagine: Olena Yakobchuk / Shutterstock
Non capita di rado che gli uomini notino, sia nel tempo che con episodi più improvvisi, un cambiamento nel colore dello sperma. E nonostante l’eiaculato possa presentare una certa variabilità nell’aspetto anche per fenomeni del tutto naturali, questi cambiamenti tendono comprensibilmente a generare apprensione. Sebbene l’interpretazione possa risultare ben più difficile o dubbia rispetto ad altri fluidi o prodotti fisiologici dell’organismo, quali urine e feci, è bene prestare attenzione a tutti i segnali, manifestando le proprie perplessità al medico di riferimento.
Così come già accennato, vi possono essere dei fenomeni del tutto naturali e innocui che possono determinare una variazione nel colore dello sperma, tuttavia è sempre necessario chiedere consiglio al proprio medico, il quale potrà eventualmente indagare la presenza di altre cause o, ancora, indirizzare il paziente verso uno specialista. Le informazioni di seguito riportate, di conseguenza, hanno un carattere unicamente illustrativo: data la difficoltà di interpretazione del colore stesso, non possono e non devono essere impiegate per l’autodiagnosi.
Colore dello sperma, cosa indica?
Di norma, lo sperma presenta un colore bianchiccio, spesso anche tendente a un blando e quasi impercettibile grigio. All’interno di questa descrizione generica, può rientrare una lieve variabilità, con tonalità più chiare o più intense derivanti da numerosissimi fattori: il livello d’idratazione dell’organismo, la frequenza dei rapporti sessuali, l’alimentazione, la consistenza dell’eiaculato stesso e molto altro ancora.
Vi sono delle manifestazioni, invece, che potrebbero essere ricondotte a varie condizioni dell’organismo, la cui verifica spetta unicamente al medico o alla specialista. In linea generale, è importante segnalare i cambiamenti riscontrati soprattutto se improvvisi o presenti da più giorni, per identificarne prontamente le cause e, se ne necessario, sottoporsi a un adeguato trattamento.
Sperma giallo
Senza pretesa di essere esaustivi, e in linea generale, un eiaculato sui toni del giallo potrebbe essere innanzitutto indice della presenza di tracce d’urina, ma anche di un’infezione in corso alle vie urinarie, alla prostata, alle vescicole seminali e via dicendo. Di norma, tale condizione è dovuta alla rilevazione di globuli bianchi attivi proprio contro l’infezione, quest’ultima determinata da fattori come cistiti, uretriti, prostatiti, malattie sessualmente trasmissibili e altro ancora.
Sperma rosso scuro o marrone
Uno sperma rosa, tendente al rosso, al marrone o con striature genera una comprensibile preoccupazione, sebbene le cause possono essere le più svariate. La tinta, infatti, sottolinea solitamente la presenza di sangue nel liquido eiaculatorio, si tratti di poche tracce oppure di una produzione più copiosa. A volte la ragione può essere semplicemente dovuta alla rottura di capillari o escoriazioni, ad esempio dopo un’attività sessuale molto intensa, altre può essere un segnale sempre di infezioni sia a carico delle vie urinarie o della prostata, nonché altre condizioni mediche. Come facile comprendere, il sintomo non dovrebbe essere sottovalutato.
Cosa fare e a chi rivolgersi
Così come già sottolineato, è decisamente difficile identificare con sicurezza una causa univoca al cambiamento di colore dello sperma, soprattutto dal punto di vista del paziente: quest’ultimo potrebbe allarmarsi per questioni in realtà naturali o, al contrario, sottovalutare degli episodi potenzialmente gravi. Per questa ragione, è necessario affidarsi con serenità al medico curante, manifestando i propri dubbi: quest’ultimo saprà fornire tutte le spiegazioni del caso e, se necessario, richiedere opportuni esami o il parere di uno specialista, quale l’urologo o l’andrologo.
Esami e analisi
In caso fosse ritenuto necessario, potrebbero essere richieste ulteriori indagini, ad esempio tramite uno spermiogramma o una spermiocultura, test specifici sulla prostata, esami di laboratorio sul sangue per la verifica del PSA prostatico, l’analisi o la cultura delle urine, test per il controllo delle malattie a trasmissione sessuale e altro ancora. Dopodiché, il medico e lo specialista proporranno il trattamento più adeguato, se indicato.