
Oggi, l’Università degli Studi di Bergamo e l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri hanno siglato un accordo triennale volto a potenziare la sinergia tra didattica e ricerca scientifica, con un focus particolare sull’ingegneria biomedica. Questo intesa si inserisce in un quadro di collaborazioni già esistenti tra le due istituzioni e prevede l’attivazione di corsi di laurea triennale e magistrale, nonché di dottorati di ricerca. Inoltre, è prevista la creazione di un laboratorio congiunto dedicato alla meccanobiologia per la medicina.
Importanza della collaborazione
Il Rettore dell’Università, il professor Sergio Cavalieri, ha sottolineato l’importanza di questa collaborazione, affermando: “I progressi della medicina sono sempre più legati allo sviluppo di tecnologie che oggi rappresentano una componente essenziale del lavoro di medici e infermieri”. Secondo il Rettore, il nuovo accordo con l’Istituto Mario Negri costituisce un passo cruciale per rafforzare il legame tra formazione accademica e ricerca scientifica.
Benefici per la formazione e l’occupazione
Il professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri, ha aggiunto che il rinnovo del contratto di collaborazione non solo migliorerà la qualità delle attività didattiche e di ricerca, ma favorirà anche la formazione e l’occupazione dei giovani. Questo è particolarmente rilevante in un periodo in cui la ricerca scientifica in ambito biomedico e le pratiche di cura e assistenza sono sempre più integrate e necessitano di professionisti altamente qualificati.
Opportunità per il settore sanitario
L’accordo rappresenta quindi un’importante opportunità per entrambe le istituzioni, che puntano a formare una nuova generazione di esperti in grado di affrontare le sfide del settore sanitario. Con l’istituzione di corsi e laboratori, l’Università di Bergamo e l’Istituto Mario Negri si pongono l’obiettivo di contribuire in modo significativo all’evoluzione della medicina moderna, creando un ponte tra teoria e pratica.