Clini: incentivi rinnovabili, accordo con Ministero Sviluppo lontano
Clini a Roma invita a considerare la green economy come parte dell'economia reale, nessuna previsione sui tempi del Quinto Conto Energia.
Si è tenuta stamattina a Roma la conferenza con il ministro dell’Ambiente Corrado Clini dal titolo “La green economy per affrontare la crisi” promosso dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile di Edo Ronchi. Un incontro durante il quale è stata sottolineata l’importanza del settore delle rinnovabili in Italia per portare il Paese fuori dalla crisi e a diventare competitivo sui mercati internazionali.
Un settore che però negli ultimi tempi sta vivendo un periodo di crisi derivante dai tagli agli incentivi che sono arrivati in corso d’opera, ovvero mentre gli investimenti da parte delle imprese erano già stati effettuati. Proprio in merito agli investimenti il ministro Clini ha dichiarato che “il confronto è complicato”, da una parte c’è un approccio che vede la misura incentivante come un qualcosa che necessita di copertura finanziaria annuale, ovvero che considera l’incentivo come un costo. Dall’altra c’è un approccio più costruttivo che vede gli incentivi come un qualcosa che mette in moto l’economia positiva. E qui il ministro ha portato l’esempio dell’emergenza legata agli eventi climatici estremi: riparare i danni costa più che investire per prevenirli, anche perché nel secondo caso l’economia si muove e vengono generati posti di lavoro.
In merito al ciclo dei rifiuti il ministro ha dichiarato l’obiettivo di riportare il ciclo dei rifiuti all’interno del ciclo economico e non esterno, come un semplice costo.
Riguardo al tema del petrolio, che il Governo ha recentemente rivelato di preferire allo sviluppo delle fonti rinnovabili, Clini ha dichiarato che il problema non sono tanto i costi quanto la competitività. L’Italia deve puntare su questo obiettivo e su un’industria chimica che metta in campo tecnologie innovative.
Nessuna rivelazione sulla notizia tanto attesa che riguarda l’arrivo del Quinto Conto Energia, anche se il ministro ha fatto capire che il Governo ci sta lavorando. Il ministro ha sottolineato che in questo momento la green economy sta pagando lo scotto delle distorsioni sul fotovoltaico operate dal precedente Governo. “Siamo arrivati ad un valore di incentivi pari a 6 miliardi di euro” e la normativa prevedeva che una volta giunti a questa quota gli incentivi venissero rivisti, “ed è quello che stiamo facendo”. Sono stati previsti circa 5 miliardi di euro, di cui 3 sono già coperti dagli incentivi esistenti, «restano 2 miliardi sui quali lavorare». Ma per consolidare le attività produttive che entrano nel mercato e diventano competitive “dobbiamo ragionare diversamente da quanto fatto con il fotovoltaico”.
In generale sul fronte degli incentivi alle rinnovabili il ministro Clini rivela “siamo lontani da un punto di arrivo con il Ministero delle Sviluppo Economico“. In ogni caso non bisogna solo pensare a rispettare i vincoli dell’UE, l’obiettivo deve essere quello della competitività. Anche sulla questione della mancanza di un decreto attuativo e del problema delle aste il ministro non si è sbilanciato con alcuna previsione.
Corrado Clini ha lasciato la conferenza con una proposta: “vediamo di organizzare una sorta di Stati Generali della green economy“. Questa, insiste, è una parte importante dell’economia reale che non si deve porre sulla difensiva, ma in maniera aggressiva sì.