Clima: ritiro dei giacchiai alpini mette a rischio il 22% delle piante
Il ritiro dei ghiacciai causato dai mutamenti nel clima minaccia il 22% delle piante alpine italiane, l'allarme dell'Università di Milano.
Fonte immagine: Foto di Claudia Beyli da Pixabay
I mutamenti nel clima stanno provocando un’evidente riduzione dell’estensione dei ghiacciai alpini. A preoccupare biologi e climatologi sono soprattutto gli effetti di tali cambiamenti, a cominciare da quelli che interesseranno le piante alpine: il 22% di queste sarebbe da considerare come a rischio estinzione.
Un quadro poco rassicurante, tratteggiato in un nuovo studio condotto dall’Università di Milano. La ricerca è stata coordinata da Marco Caccianiga, dipartimento di Bioscienze dell’ateneo milanese, in collaborazione con Gianalberto Losapio della Stanford University (USA). Nel lavoro vengono indagati gli effetti dei cambiamenti climatici sull’ecosistema alpino, a cominciare proprio da ciò che potrebbe seguire la quasi totale scomparsa dei ghiacciai.
Secondo i ricercatori, la scomparsa dei ghiacciai potrebbe portare inizialmente a un incremento della flora alpina. Si tratterebbe però di un effetto temporaneo, destinato a lasciare il passo a una progressiva scomparsa di diverse specie (alcune delle quali destinate all’estinzione). Come hanno spiegato gli studiosi milanesi:
Lo studio dimostra che non tutte le specie sono uguali e alcune di esse beneficiano del riscaldamento globale – i cosiddetti ‘vincitori’ – mentre altre – i ‘perdenti’ – ne soffrono. Quando i ghiacciai si ritirano, espongono nuovi spazi disponibile per la crescita delle piante, ma questo cambia anche le caratteristiche e la diversità degli ecosistemi a valle.
Clima ed ecosistema alpino, lo studio
Lo studio dell’Università di Milano ha preso in considerazione i dati storici relativi al ritiro di quattro ghiacciai alpini situati in Italia. Tali informazioni sono state incrociate con quelle relative alla distribuzione e alle caratteristiche ecologiche di 117 specie vegetali, e con l’analisi delle condizioni ambientali locali.
I ricercatori invitano i responsabili della gestione dei vari territori e i professionisti del settore a sviluppare dei piani volti a mitigare gli effetti legati al ritiro dei ghiacciai, in quanto:
Le specie competitive diventeranno prevalenti a lungo termine mentre quelle cooperative, le prime a colonizzare il terreno, vedranno le loro popolazioni ridursi entro soli 100 anni. Il tasso senza precedenti dell’attuale ritiro dei ghiacciai rende improbabile l’evoluzione di adattamenti per fronteggiare queste nuove condizioni.