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Clima e biodiversità, WWF: ora Draghi riformi il PNRR

Clima e biodiversità dovranno essere i temi centrali per il Governo Draghi, al quale il WWF Italia chiede la riforma del PNRR.

Clima e biodiversità, WWF: ora Draghi riformi il PNRR

Positiva la centralità dell’ambiente nelle intenzioni del nuovo Governo Draghi, ma occorre intervenire al più presto per modificare il PNRR. A sostenerlo è il WWF Italia, che auspica una pronta revisione del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza guardando con attenzione a temi quali il clima e gli ecosistemi.

In particolare dovranno essere adeguatamente finanziati interventi che contrastino i cambiamenti climatici e tutelino la biodiversità, ha dichiarato il WWF Italia. Non solo, il Governo Draghi sarà chiamato alla definizione di una strategia di decarbonizzazione quanto più rapida possibile.

L’associazione ambientalista esprime preoccupazione per quello che potrà essere il futuro dell’Italia in assenza delle giuste iniziative. Ha sottolineato Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia:

Il futuro del nostro Paese o sarà sostenibile, puntando decisamente e con coraggio sulla decarbonizzazione e l’arresto e l’inversione dell’emorragia di biodiversità terrestre e marina, o non sarà quello che meritano le future generazioni. Per il rilancio dell’Italia è necessario superare modelli economico produttivi incapaci di perseguire l’innovazione e le sfide ambientali.

Questo per noi è la sostanza del messaggio di Draghi che apprezziamo e condividiamo e che secondo noi deve essere la guida per la revisione del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR). Sembra iniziata una nuova era con un programma che nasce da una premessa di cambiamento, di rivoluzione nell’azione di governo. Un ‘Governo del Paese’, che mette al centro l’ambiente, il Pianeta, il futuro sostenibile, con un approccio europeista.

Clima e biodiversità, le richieste del WWF Italia

All’interno di una nota stampa, il WWF Italia ha fornito alcune indicazioni relative a quelle che dovranno essere le direttrici del nuovo assetto, ovvero clima e biodiversità:

  • Assicurare che nel Piano sia assegnato, come chiede l’Europa, almeno il 37% delle risorse complessivamente assegnate per il clima e la biodiversità, per azioni che includano ambiti trascurati nella proposta, ora all’esame del Parlamento, come il mare e le acque interne;
  • Delineare una strategia industriale dell’Italia basata sulle energie rinnovabili e sul rinnovamento dei processi produttivi, coerenti con i target di riduzione delle emissioni e con l’obiettivo di completa decarbonizzazione entro il 2050, assicurando che anche l’idrogeno sia verde e non uno strumento per prolungare l’uso dei combustibili fossili;
  • Dare il via ad un grande piano per Riqualificare la Natura d’Italia, per tutelare le aree di maggior pregio naturalistico del nostro Paese e favorire le connessioni ecologiche, fermando la perdita della nostra biodiversità (tra le più ricche d’Europa), sviluppando la blu e la Green Economy introducendo, nel contempo, elementi di sostenibilità e di qualità in settori importanti per il rilancio del Paese, quali quelli del turismo, agricoltura e pesca.

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