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Clima: Artico, forte riduzione della calotta a gennaio

I dati di gennaio sembrano seguire la tendenza del 2020 per l'Artico, una continua e inesorabile riduzione dei ghiacci della calotta.

Clima: Artico, forte riduzione della calotta a gennaio

Fonte immagine: Unsplash

Ancora brutte notizie per quanto riguarda i ghiacciai dell’Artico. Gennaio riconferma la tendenza precedentemente segnalata anche dal NOAA, ovvero il National Oceanic and Atmospheric Administration cioè l’agenzia federale statunitense che si occupa di meteorologia e climatologia, con un inesorabile assottigliamento dei ghiacci della calotta artica.

Una condizione già ampiamente monitorata per tutto il 2020, tanto da catalogarlo come annus horribilis per quanto riguarda il clima. Ma anche il primo mese del 2021 sembra riconfermare questa predisposizione, anche se con risultati non unidirezionali.

Le temperature del Polo Nord e le misurazioni del ghiaccio suggeriscono un trend negativo, non certo al pari del ben peggiori 2016 e 2018 famosi per le temperature elevatissime. Neppure come il temibile 2012, noto per la minore estensione dei ghiacci della zona artica, ma il monitoraggio dell’Artico conferma il terribile impatto dell’uomo su quella che un tempo era considerata la zona più fredda e ghiacciata del Pianeta.

Sono bastati dieci anni per assottigliare sia lo spessore del ghiaccio presente che la sua estensione. Le zone più critiche sono quelle del mare di Barents, la baia di Baffin, lo stretto di Davis e il mare del Labrador, immortalate tristemente dal satellite a riprova di ciò che ci aspetterà in futuro.

Artico: cambiamenti climatici e previsioni future

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Fonte: Unsplash Artico

I cambiamenti climatici stanno avendo un impatto non indifferente sull’ambiente, solo a gennaio sono state riscontrare temperature sopra gli 8°C nella zona atlantica, ma con rialzi meno marcati nella zona artica e dell’Alaska.

Nonostante la tendenza altamente negativa non tutti i monitoraggi hanno portato dati allarmanti. Ad esempio le temperature in Siberia hanno virato verso il basso mentre l’estensione in media del ghiaccio in tutta la zona è stato di 13,48 mln di km2. Un cifra non certo rassicurante, ma lontanissima dal minimo storico dei 400mila km2 segnato in passato.

Una fotografia con risultati alterni, ma che non riescono ad avvicinarsi neppure lontanamente agli inverni artici di un tempo. Gennaio sembra seguire il percorso intrapreso dal 2020 e che potrebbe favorire conseguenze negative per il Pianeta, con minori precipitazioni sia nevose che piovose, oltre a un aumento degli incendi anche in territori un tempo inaccessibili come la Siberia.

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