Clima: il 2020 è l’anno più caldo di sempre, eguagliato il 2016
Il 2020 è stato l'anno più caldo di sempre eguagliando il record stabilito dal 2016: il clima mondiale preoccupa gli esperti europei C3S.
Fonte immagine: Foto di Pete Linforth da Pixabay
Il 2020 è l’anno più caldo di sempre. I dodici mesi appena terminati non sono stati contraddistinti soltanto dalla pandemia di Covid-19, tutt’ora un’emergenza in diversi Paesi del mondo (Italia compresa). Notizie poco incoraggianti arrivano anche sul fronte dei cambiamenti nel clima mondiale, come pubblicato dal servizio europeo di monitoraggio Copernicus.
Secondo i climatologi europei nel 2020 è stato registrato un incremento medio di 1,25 gradi Celsius rispetto all’epoca pre-industriale (intorno al 1880). Un caldo paragonabile soltanto alle temperature medie registrate nel corso del 2016, con il quale i dodici mesi appena trascorsi condividono il titolo di “anno più caldo di sempre”. Di seguito il tweet con cui sono stati annunciati i nuovi dati del Copernicus Climate Change Service (C3S):
Il 2020 ha eguagliato il 2016 come anno più caldo di sempre, al pari di essere l’anno più caldo mai registrato in Europa, secondo il nostro #CopernicusClimate Change Service.
Gli stessi esperti sottolineano tuttavia come nel caso del 2016 le alte temperature fossero state favorite da un’intensa attività de El Niño. Il fenomeno oceanico di riscaldamento delle acque non ha avuto pari intensità nel 2020, altrimenti sarebbe stato stracciato anche il record stabilito 4 anni fa.
Clima, 2020 campanello d’allarme secondo gli esperti
Il trend si conferma quello degli ultimi sei anni, i più caldi di sempre, tutti ben oltre +1 grado Celsius rispetto all’epoca pre-industriale. Dopo il binomio di testa 2020 e 2016 seguono il 2019, il 2017 e infine l’ex aequo tra 2018 e 2015. Ha sottolineato il direttore del C3S, Carlo Buontempo:
Il 2020 emerge per il suo eccezionale calore nell’Artico. Non sorprende che l’ultima decade sia stata la più calda mai registrata, ed è un altro avvertimento dell’urgenza di riduzioni ambiziose delle emissioni per prevenire impatti climatici avversi.
Invoca interventi urgenti che Matthias Petschke, membro della Commissione UE:
Gli eventi climatici straordinari del 202 ci mostrano che non abbiamo tempo da perdere. Sarà difficile, ma il costo dell’inattività è troppo alto.
Pericolosamente vicini al limite di 1,5 gradi secondo il Prof. Dave Reay, University of Edinburgh, che ha invitato a non farsi ingannare dai leggeri cali nelle emissioni registrati durante i lockdown da Coronavirus:
Malgrado l’assenza dello stimolo ciclico de El Niño le temperature globali si stanno avvicinando pericolosamente al limite di 1,5 gradi. I lockdown da Covid nel mondo possono aver causato un leggero calo delle emissioni, ma la CO2 continua ad accumularsi nell’atmosfera a un ritmo ancora troppo alto. A meno che l’economia globale che si riprenderà dagli incubi del 2020 sia un’economia verde, il futuro di molti milioni di persone in tutto il mondo si preannuncio cupo.
Fonte: The Guardian