Clematis: varietà, coltivazione e cura
Le Clematis sono delle piante rampicanti dalle numerosissime varietà, ma anche dai fiori coloratissimi: ecco i consigli e le regole di cura e potatura.
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Clematis non è una delle piante più diffuse nei giardini italiani, eppure rappresenta una soluzione ideale per abbellire al meglio uno spazio verde. Grazie ai suoi bellissimi e coloratissimi fiori, infatti, donerà un tono elegante al proprio giardino. E, ancora, si adatterà perfettamente alla decorazione di pareti e di staccionate, data la sua natura rampicante. Ma quali sono i consigli per coltivarla, quali le varietà più diffuse e, ancora, quante le colorazioni disponibili?
Prima di cominciare, è bene ricordare come sia necessario chiedere un parere al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia, per verificare che la crescita della pianta sia compatibile con il clima del proprio luogo di residenza.
Descrizione
Per Clematis si intende un genere di piante spermatofite dicotiledoni, appartenenti alla famiglia delle Ranunculaceae, originarie di tutte le zone temperate o tendenti al fresco del Pianeta. Tanto che possono crescere spontaneamente in America settentrionale, in Europa, in Russia e in Cina.
Queste piante si caratterizzano soprattutto per un aspetto cespuglioso, dominato da moltissimi fiori. Le tante varietà possono essere indipendenti o rampicanti, nonché raggiungere altezze diverse. Alcuni esemplari, soprattutto in natura, possono arrivare addirittura ai 10 metri d’altezza. Quasi tutte le varietà sono robuste e caratterizzate da fusti sottili ed elastici, un fatto che permette alle piante di adattarsi perfettamente a qualsiasi tipo di parete verticale, appoggiandosi in modo saldo.
Le foglie, di intenso colore verde e dalle forme abbastanza vistose, sono ricoperte da una leggera peluria. Quasi tutti gli esemplari producono ciclicamente un gran numero di fiori, dai colori più disparati: i più frequenti sono il blu e il viola, ma sono presenti anche alternative rosa, lilla, gialle e bianche, nonché numerosissime ibridazioni con sfumature striate molto originali e appariscenti.
Sebbene la forma del fiore possa essere molto differente da una specie all’altra, di norma sono presenti dai 4 agli 8 petali per inflorescenza, molto morbidi e ondulati, quasi vellutati al tatto.
Varietà
Esistono, come già accennato, numerosissime varietà delle Clematis: alcune del tutto spontanee, come l’alpina, altre proveniente da cultivar derivate da ibridazioni e selezione genetica. Scopriamo alcune delle varietà di Clematis più famose e diffuse.
Clematis alpina
La Clematis alpina è presente in Europa, in particolare sulle Alpi fino a 2.400 m di altezza, e nel nord ed est dell’Asia. Può raggiungere i 3 m circa di altezza e presenta dei fiori, tra marzo e aprile, a 4 sepali bianchi o colorati. Ha foglie dal colore verde intenso e frutti decorativi. Essendo una pianta spontanea, non è molto coltivata anche perché si preferiscono altre varietà.
Da ricordare, inoltre, che le C. Alpine fioriscono sul fusto dell’anno precedente, quindi non sono da potare.
Le principali varietà di Clematis Alpina sono:
- FRANCIS RIVIS
- PAMELA JACKMAN
- ALPINA RUBY
- ALPINA SIBIRICA
- WHITE COLUMBINE
- ALPINA WHITE MOTH
- ANDROMEDA
- ANNA
- ANNE MARIE
- ALPINA WILLY
- ANDRE DEVILLERS
Clematis armandii
Questa varietà di Clematis, scoperta nel ‘900, è una delle rare a foglia persistente, con una fioritura rigogliosa nei mesi primaverili. Può raggiungere fino ai 7 metri d’altezza e regala dei fiori da circa 6 cm, bianchi e intensamente profumati. Ha foglie grosse di colore verde scuro e predilige una posizione assolata, ma protetta dal vento.
È consigliabile piantare questa varietà accanto a una parete o in serra, dopo la fioritura è necessario potare la pianta per evitare che le foglie secchino.
Esistono molte varietà di Clematis armandii, le più note sono:
- ARMANDII
- APPLE BLOSSOM
Clematis montana
La Clematis montana può raggiungere un’altezza superiore anche ai 7 metri, con un diametro del tronco di 4 cm. Anche questa varietà fiorisce abbondantemente, ma dopo almeno 3 anni di crescita, nei mesi tra maggio e i primi di giugno. I fiori emanano un profumo, che può essere leggero o forte a seconda della pianta.
Il colore dei fiori può andare dal bianco al rosa acceso. Anche in questo caso la fioritura avviene sul fusto dell’anno precedente, quindi è consigliato non potare la pianta.
Alcune varietà sono:
- GRANDIFLORA
- TETRAROSE
Clematis vitalba
La Clematis vitalba è una pianta rampicante, caratterizzata da piccoli fiori bianchi, foglie composte e frutti di colore bianco. La fioritura avviene da maggio a luglio, successivamente appaiono molto visibili i frutti soffici e piumosi di colore bianco che possono permanere fino alla primavera successiva.
È una delle quattro specie di Clematis a vivere spontaneamente sulle Alpi, fino ai 1300 m di altezza. Ed è considerata una delle rare liane spontanee diffuse in Europa, e allo stesso tempo è indicata come pianta infestante del bosco. Infatti, crea insieme ai rovi dei grovigli impenetrabili che possono alla lunga danneggiare la vegetazione.
È bene ricordare, inoltre, che come molte delle specie appartenenti a questo genere, è una pianta velenosa. Infatti contiene la protoanemonina, una tossina che può provocare irritazioni cutanee. In alcune regioni d’Italia, vengono utilizzati i germogli giovani della pianta per cucinare frittate, ma proprio per il rischio di ingerire tossine è consigliato di non esagerare con le quantità.
Curiosamente la C. vitalba è una delle piante elencate tra i fiori di Bach , rimedio dell’omeopata Edward Bach.
Clematis jackmanil
Questa varietà è una cultivar Clematis che, quando fu introdotta nel 1862, fu la prima delle moderne Clematis ibride da giardino, a fiore grande. Nasce da incroci fatti nel 1858 tra Clematis lanuginosa, la forma rossa di C. viticella, e un precedente ibrido da giardino, Clematis × hendersonii.
Questa pianta raggiunge fino ai 3 metri d’altezza e fiorisce abbondantemente, da giugno fino a settembre. I fiori sono grandi, con un diametro dai 10-12 cm., di colore viola. La posizione ideale è quella soleggiata o semi soleggiata.
Prima dell’introduzione di questa varietà, la malattia dell’appassimento della Clematis era poco conosciuta e poco diffusa. Poiché C. jackmanii proviene dalla varietà di C. lanuginosa (una specie di Clematis suscettibile al patogeno che causa la malattia) e inoltre ha portato a una serie di ibridi simili e alla divulgazione del genere, questa malattia è divenuta un grave problema.
L’appassimento della Clematide è ancora prevalente oggi, sebbene molte specie e cultivar coltivate nei giardini siano resistenti a questa malattia.
Coltivazione e cura
Come si coltivano le Clematis? Trattandosi di piante solitamente robuste, e in grado di adattarsi facilmente alle più varie condizioni di coltivazione, le Clematis non richiedono troppo impegno, anche se molto dipende dalla varietà.
Clima e posizione
Dove posizionare la Clematide? Innanzitutto, è necessario scegliere un luogo del giardino adeguato o, ancora, scegliere un vaso sufficientemente profondo. Questi fiori, infatti, tendono a sviluppare un apparato radicale abbastanza complesso.
Quasi tutte le varietà amano un’esposizione solare in mezz’ombra, ma bisogna prestare attenzione alle temperature esterne. Prediligono infatti i climi miti, tendenti al fresco, quindi in estate potrebbero soffrire una colonnina di mercurio troppo elevata. La fioritura è solitamente primaverile, anche se i vegetali ibridati potrebbero anche tardare questo ciclo, mostrandosi più rigogliosi in estate.
Terriccio
Le Clematis preferiscono un terreno morbido o a medio impasto, ben drenato e sempre mediamente umido. Il deflusso dell’acqua è però fondamentale, pertanto per la coltivazione in vaso è consigliato adagiare un fondo di ghiaia, torba e cocci o, ancora, di palline di argilla espansa.
Irrigazione
L’annaffiatura è abbastanza frequente e aumenta al crescere della temperatura. Di conseguenza in estate, la pianta dovrà essere irrigata quotidianamente, facendo attenzione a eventuali ristagni.
Moltiplicazione
Questi fiori possono essere coltivati per seme o tramite la messa in dimora di piantine d’acquisto: in quest’ultimo caso, è bene inumidire o bagnare la zolla radicale e, dopo aver effettuato una buca sufficientemente profonda nel terreno, inserire la pianta e annaffiare nuovamente. Utile, in particolare se si ricorre al vaso, è mescolare il terriccio con del compost fibroso, affinché le radici rimangono comunque ben arieggiate.
Potatura
A seconda della varietà, potrebbe essere necessaria una potatura ciclica, anche perché le clematis tendono a crescere velocemente, nonché a estendersi molto in altezza. Per alcune l’operazione si conduce in inverno, eliminando tutte le gemme rimaste e riducendo i fusti a circa 60 centimetri dal terreno, per altre invece è sufficiente solo rimuovere le parti secche. È bene chiedere al proprio fornitore di botanica, di conseguenza, a seconda dell’esemplare a propria disposizione.
Parassiti e malattie
Le specie di Clematis sono suscettibili a numerosi parassiti e malattie. In particolare l’appassimento della clematide è una putrefazione dello stelo causata dal fungo Phoma clematidina. Questo provoca la secchezza e la morte di rami interi, sebbene molte specie siano resistenti. Tuttavia rimane la causa più comune dell’appassimento delle Clematis, principalmente colpisce le varietà a fiori grandi.
I sintomi dell’infezione includono:
- macchie fogliari;
- avvizzimento delle foglie, degli steli o dell’intera pianta;
- annerimento interno dello stelo, spesso a livello del suolo.
I parassiti, invece, che possono colpire queste piante possono essere:
- cocciniglie,
- afidi,
- lumache,
- forbicine.