Le città italiane più inquinate secondo l’ultimo report Legambiente
Il report Mal'Aria 2024 di Legambiente mostra dati preoccupanti sull'inquinamento delle città italiane. Se rispetto all'anno scorso ci sono riduzioni che riguardano i superamenti dei limiti di gas e particolati nell'aria, il resoconto non è incoraggiante. Di fatti, le analisi delle centraline di alcuni capoluoghi dimostrano come le politiche di mobilità cittadina siano ancora lacunose.
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Il report Mal’Aria 2024 di Legambiente non lascia spazio a dubbi sulle città italiane più inquinate, con limiti di polveri sottili e biossido di azoto superati e segnalati. Le centraline urbane di alcuni capoluoghi di provincia hanno registrato livelli di PM10, PM2.5 e NO2 preoccupanti. E questo ha determinato una classifica impietosa dei comuni meno virtuosi.
Le città, se non lo sapessimo, monitorano i livelli di inquinanti atmosferici grazie a centraline sparse in diverse aree metropolitane, al fine di registrare le emissioni. Da questi supporti derivano i famosi dati sulla qualità dell’aria delle nostre province, con giorni e persino fasce orarie più inquinati.
Il decreto legislativo 155 del 2010, che incorporava la direttiva europea 2008/50/CE, è il riferimento di legge per quanto riguarda i limiti di concentrazione nell’aria di sostanze tossiche. In dettaglio, si tratta soprattutto di biossido di azoto e di zolfo, benzene, polveri sottili, monossido di carbonio e metalli pesanti, quali piombo e cadmio.
Ma il D.Lgs. fissa anche un massimo di 35 giorni annuali per il superamento delle soglie, da cui si arriva alla famosa lista nera delle città italiane peggiori a livello di inquinamento ambientale. Le metropoli che hanno superato i limiti di legge per più giorni di quelli segnalati dal decreto, sono le tristi protagoniste del report in questione.
Il report di Legambiente sulle città italiane più inquinate
Il Nord Italia resta l’osservato speciale per quanto riguarda l’inquinamento ambientale, specie per quanto concerne il superamento dei limiti di polveri sottili. Il report Mal’Aria 2024 segna infatti i dati che ARPA e Regioni hanno registrato nel 2023, considerando i giorni oltre le soglie fissate. E Piemonte, Veneto e Lombardia sono in cima alla classifica.
Ma c’è un triste primato che va fuori da queste regioni ed è quello segnalato dalla centralina di Frosinone Scalo, nel Lazio, che ha raggiunto soglia 70 giorni per superamento dei limiti di PM10, quattro in più della seconda provincia. Lo seguono a ruota, sul podio, Torino Grassi con 66 giorni e Treviso Strada S. Agnese con 63.
La classifica delle centraline italiane con superamento giorni dei limiti di PM10
- LAZIO – FROSINONE SCALO (T.U) 70 giorni
- PIEMONTE – TORINO GRASSI 66 ” “
- VENETO – TREVISO STRADA S.AGNESE 63 ” “
- LOMBARDIA – MANTOVA VIA ARIOSTO (T.U) 62 ” “
- VENETO – PADOVA ARCELLA 62 ” “
- VENETO – VENEZIA VIA BECCARIA 62 ” “
- VENETO – ROVIGO CENTRO 55 ” “
- VENETO – VERONA BORGO MILANO 55 ” “
- VENETO – VICENZA FERROVIERI 53 ” “
- LOMBARDIA – MILANO SENATO 49PIEMONTE ASTI BAUSSANO 47 ” “
- LOMBARDIA – CREMONA P.ZZA CADORNA 46 ” “
- LOMBARDIA – LODI VIALE VIGNATI 43 ” “
- LOMBARDIA – BRESCIA VILLAGGIO SERENO 40 ” “
- LOMBARDIA – MONZA VIA MACHIAVELLI 40 ” “
- PIEMONTE – ALESSANDRIA D’ANNUNZIO 39 ” “
- CAMPANIA – NAPOLI OSPEDALE N. PELLEGRINI 36 ” “
- EMILIA-ROMAGNA – FERRARA ISONZO (T.U) 36 ” “
Le 11 città italiane più inquinate da PM10
Il 2023 è stato un anno nero per alcuni comuni italiani, che hanno visto livelli di PM10 sopra il limite di guardia, in controtendenza rispetto i nuovi standard richiesti entro il 2030. Ma quali sono le città dove la qualità ambientale è risultata scarsa a causa del particolato? Ce ne sono 11 che Legambiente segnala nel suo report speciale.
Media annuale 2023 del PM10 (µg/mc)
- Vicenza – 32
- Padova – 32
- Verona – 32
- Vicenza – 32
- Cremona – 31
- Venezia – 31
- Rovigo – 30
- Treviso – 30
- Brescia – 30
- Mantova – 30
- Torino – 30
- Cagliari – 30
Le 9 città italiane più inquinate da PM 2.5
Non solo PM10 nel report Mal’Aria di Città 2024 di Legambiente, che ha segnato anche le sue crocette nere sui comuni dove i livelli di PM2.5 sono andati fuori limite. Da un particolato ad un alto, in questo caso specifico i comuni della Lombardia hanno segnato un record poco gradito. Ma in Veneto non va meglio.
Media annuale 2023 del PM10 (µg/mc) in Lombardia
- Cremona – 21
- Bergamo – 20
- Pavia – 19
- Brescia – 19
- Piacenza – 19
Media annuale 2023 del PM10 (µg/mc) in Veneto
- Padova – 24
- Vicenza – 23
- Treviso – 21
- Verona – 20
Le 8 città italiane più inquinate da NO2
Il biossido di azoto, o NO2, è considerato uno degli inquinanti più pericolosi dall’OMS, in quanto ha effetti sulla salute nel breve e nel lungo periodo. Il report di Legambiente in questo caso fa riferimento ai rilevamenti del 2021. Le città peggiori, dove i livelli di concentrazione di questo gas nell’aria sono risultati superiori ai limiti, sono le seguenti.
Media annuale 2021 del NO2 (µg/mc)
- Napoli – 38
- Milano – 35
- Torino – 34
- Palermo – 33
- Catania – 33
- Roma – 32
- Bergamo – 32
- Como – 31
Cosa è cambiato rispetto al report precedente
Il report Mal’Aria di Città dello scorso anno vedeva dati peggiori? In realtà non siamo migliorati, abbiamo solo avuto fortuna a livello meteorologico. Nel corso del 2023 le precipitazioni e le correnti d’aria hanno aiutato a fare pulizia dagli inquinanti, ma la strada da percorrere, al fine di avere risultati diversi, la devono fare Stato e amministrazioni.
Se anche l’Italia stia facendo del suo meglio per rendere la mobilità cittadina meno caotica e inquinante, con le nuove piste ciclabili e i mezzi pubblici elettrici, ancora non ci siamo, a quanto sostiene il resoconto appena valutato. Si tratta di un divario ambientale, rispetto ad altre realtà europee più verdi, che va colmato.
Che sia con più domeniche ecologiche, un maggiore sostegno ed implementazione del trasporto pubblico anche nelle periferie, o incentivi statali più fruibili per l’acquisto di mezzi a zero emissioni, tutto fa brodo. Se l’Italia vuole invertire il trend e avere città pulite, la strada può essere in salita, ma per ambiente e salute vale la pena percorrerla fino in cima.
Fonti