Circhi con animali e visoni da pelliccia: stop in Francia
Animali selvatici nei circhi e allevamenti di visoni da pelliccia: la Francia ha imposto lo stop, soddisfatte le associazioni animaliste.
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Niente più circhi con animali selvatici e allevamenti di visioni da pelliccia. È questa l’importante presa di posizione del governo francese, pronto ad annunciare il divieto a queste pratiche. La conferma giunge da Barbara Pompili, Ministro per la Transizione Ecologica, tra i plausi delle associazioni animaliste.
Circhi con animali e allevamenti per pellicce sono due dei temi che, ormai da diversi anni, maggiormente colpiscono l’opinione pubblica. Negli ultimi decenni sono state lanciate numerose campagne per vietare queste pratiche a livello internazionale, tanto che diversi Paesi hanno deciso formalmente di rendere illegali. Fra queste ora si aggiunge anche la Francia.
Circhi e pellicce: cosa prevede la legge
Le misure introdotte dal Ministero della Transizione Ecologica impongono importanti limitazioni allo sfruttamento degli animali. Innanzitutto, verrà progressivamente escluso l’impiego di esemplari selvatici a scopo d’intrattenimento.
Una novità che non coinvolgerà soltanto i circhi, ma anche acquari e delfinari. In queste strutture, ad esempio, non potranno più essere introdotti nuovi esemplari rispetto a quelli già oggi ospitati. Sulle tempistiche non vi è ancora una precisa timeline, tuttavia il governo d’Oltralpe si impegna a una transizione che sia il più possibile compatibile con le esigenze degli animali, i quali verranno recuperati e probabilmente affidati a rifugi.
Viene meno anche la possibilità di allevare visoni per la produzione di pellicce, una pratica ormai vista negativamente dall’opinione pubblica e anche da molti marchi della moda. Sempre più società stanno infatti rinunciando a collezioni con abiti in pelliccia o accessori in pelle animale.
Sulla decisione è intervenuta OIPA, esprimendo soddisfazione per la linea sposata dalla Francia e augurando si possano adottare misure analoghe anche in Italia. Così spiega Massimo Comparotto, presidente dell’associazione:
Un passo avanti verso una visione etica della convivenza uomo-animale. Sebbene si tratti di un’evoluzione graduale della legislazione dei circhi, dei delfinari e degli allevamenti dei animali da pelliccia, il ministro Pompili ha ben compreso che cattività e benessere animale sono termini antitetici. Chiediamo al Governo italiano di prendere esempio e introdurre norme restrittive anche nel nostro Paese. La sensibilità nei confronti degli animali cresce sempre di più e le aspettative sono molte. La stragrande maggioranza degli italiani non vuole più circhi con gli animali e l’industria della pelliccia è in crisi. L’opinione pubblica sa che nei circhi, nei delfinari e negli allevamenti la fauna vive spesso in pessime condizioni igieniche e che lo stress che subisce è altissimo, costretta a un’angusta cattività e, nel caso di circhi e delfinari, a soggiacere anche a severi addestramenti. È ora di cambiare, e subito, anche in Italia.