Cioccolato: quanto è pericoloso per i cani?
La golosità di Fido spesso può spingerlo verso cibi altamente tossici come il cioccolato, alimento difficilmente assimilabile che può provocare la morte.
Chi possiede un cane conosce l’attrazione che sprigiona il cioccolato sul proprio amico, ma anche il rischio che può derivare dall’assunzione. Il cioccolato è davvero così dannoso e tossico per Fido? Esiste una reale pericolosità che può aggravare lo stato di salute del quadrupede, conducendolo alla morte? La risposta è affermativa, il cioccolato è velenoso se assunto in quantità eccessive e può risultare mortale.
La situazione può subire modifiche in base al singolo cane e al tipo di cioccolato ingerito, ad esempio animali di media e grossa taglia attutiscono maggiormente la tossicità dell’alimento. Ovviamente un cane di piccola taglia sarà maggiormente esposto all’intossicazione, ma generalmente assumere grossi quantitativi è per tutti letale in particolare se fondente e puro. Migliore sarà la qualità del cioccolato maggiore il rischio di intossicazione.
La responsabilità di questo genere di intolleranza è legata alla presenza della teobromina, un alcalodie naturale che svolge un’azione stimolante sul sistema nervoso centrale dell’uomo. Il suo è un impatto inferiore rispetto a quello della caffeina, ma facilità uno stato di blanda eccitazione emotiva. Nei cani l’assunzione causa convulsioni, vomito, diarrea e in casi gravi anche la morte. Il corpo umano è in grado di metabolizzare velocemente l’alcaloide, mentre nel cane il procedimento richiede troppe ore incidendo negativamente sul sistema nervoso e i reni. I cani di piccola taglia, come i cuccioli e gli anziani, sono più esposti alle conseguenze nefaste.
Ma chi vive con un cane conosce benissimo la voracità e la golosità dell’amico quadrupede, in grado di ingurgitare anche il 10% dell’equivalente del suo peso corporeo in cioccolata e cioccolatini. Anche se il cioccolato al latte può risultare meno invasivo, grazie al basso contenuto di teobromina, abituare Fido all’assunzione anche se occasionale accelera le sue problematiche conducendolo a un triste epilogo. Ad esempio il cioccolato bianco, privo dell’alcaloide, possiede una tossicità minima quasi nulla. Mentre basta 1 chilo di cioccolato al latte a intossicare un cane di 20 chilogrammi, mezzo chilo per un animale di 10 chilogrammi, ovvero l’equivalente di due o tre barrette classiche.
Per quanto riguarda il cioccolato fondente la tossicità aumenta, bastano circa 120 grammi per avvelenare un cane da 20 chilogrammi, la metà se cioccolato in polvere per cuocere dolci e creme. In caso di assunzione smodata è importante condurre subito l’animale dal veterinario. Utilissimo monitorare i sintomi che, in base al quantitativo e alla tipologia di cioccolato, potranno essere rigurgito, diarrea, iperattività, alta frequenza cardiaca, agitazione, contrazione muscolare, aumento della minzione, tremori, convulsioni e nei casi estremi anche la morte. Il veterinario indurrà il vomito al cane, effettuando anche una lavanda gastrica e nei casi estremi somministrerà farmaci e fluidi.