Ciclamino: come si cura e 5 trucchi per farlo fiorire
Il ciclamino è un fiore delicato e affascinante, che si sviluppa principalmente nel tardo autunno. Qualche consiglio per coltivarlo in casa e in giardino.
Il ciclamino è tra le piante più apprezzate per abbellire la casa e il giardino. Il suo colore gli regala un fascino intramontabile, inoltre ha una buona resistenza che ne rende la cura particolarmente semplice e adatta anche per chi è alle prime armi. Non è difficile, infatti, mantenere rigoglioso il ciclamino in casa o fuori, estate e inverno.
Esistono, tuttavia, alcuni accorgimenti da mettere in pratica per coltivarlo sia in balcone che in giardino senza difficoltà. Dove posizionare il ciclamino? E quando si annaffia per mantenerlo in salute? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Ciclamino, caratteristiche della pianta
Il Cyclamen, questo il suo nome scientifico, è una pianta appartenente alla famiglia delle Primulacee o delle Myrsinaceae, a seconda che venga scelta la classificazione canonica o quella APG. Mentre la maggior parte delle piante d’appartamento proviene da zone tropicali, questa ha come luogo di origine l’area mediterranea caratterizzata da inverni abbastanza rigidi ed estati calde.
Ci sono diverse varietà di ciclamino. In genere l’aspetto è contenuto e molto proporzionato, dal tubero sotterraneo si sviluppa un gruppo erbaceo a carattere cespuglioso. Le foglie sono larghe, solide e dal verde marcato, mentre lo stelo è delicato, così come lo sono i fiori dal rosa al lilla.
La cura del ciclamino non richiede particolari attenzioni: vanta una facile crescita spontanea tanto che, in giro per l’Italia, non è raro imbattersi in esemplari sparsi per la Penisola, sia nei boschi che ai loro margini. Si sconsiglia però di cogliere fiori e bulbi di bosco per non alterare le capacità di riproduzione locale.
L’operazione, inoltre, è spesso vietata in alcune zone d’Italia. Per le proprie necessità domestiche ci si affidi ai negozi specializzati.
Significato del ciclamino
In quanto al significato del ciclamino, il suo fiore ne vanta diversi a seconda delle parti del mondo. Presso alcune culture è considerato un simbolo di profondo amore e, pertanto, è collegato al giorno di San Valentino.
Nel linguaggio dell’amore, infatti, esprime sentimenti di sincerità. Nella cultura mediterranea, invece, è ritenuto simbolo di devozione ed empatia. A variare il significato è anche il colore del fiore.
Se il rosso ed il bianco esprimono rispettivamente passione e purezza, il viola è simbolo di creatività, grazia, fascino e mistero.
Cura del ciclamino
Se pur semplici da coltivare, può essere difficile mantenere nel tempo dei ciclamini rigogliosi. Non è raro, infatti, riceverne uno in dono e non riuscire a tenerlo in vita oltre la prima fioritura. Nulla che non possa essere superato conoscendone le necessità.
È importante sapere infatti che, in condizioni ideali di terreno e clima, una pianta di ciclamino può mantenere il suo ciclo vitale fino a 5-6 anni, raggiungendo il suo picco di crescita in autunno o all’inizio della primavera, quando le temperature non sono più proibitive ma nemmeno soffocanti.
Clima ed esposizione
Dove posizionare il ciclamino? È meglio in casa o fuori? La pianta ama il clima moderato, attorno ai 15 gradi centigradi, può resistere anche d’inverno purché non venga esposta a geli improvvisi. Dove si tengono i ciclamini in inverno, quindi?
Se solitamente è posta fuori casa, è bene portare la pianta dentro, in modo che la temperatura dell’ambiente nel quale si trova non vada mai sotto i 5 gradi, ma non superi neanche i 15/18, in estate così come nelle altre stagioni.
Terreno
Il terreno ideale è quello drenato, ricco di sostanze organiche e ben fertilizzato, dalla consistenza morbida e porosa. Il ciclamino teme infatti i ristagni d’acqua, quindi un terriccio ad alto deflusso sarà l’ideale per mantenerlo in salute.
Non è però sufficiente la conoscenza della terra per ottenere splendidi fiori e piante dal verde intenso, poiché per coltivare il ciclamino serve innanzitutto comprendere quali siano i suoi cicli di vita.
Irrigazione
Quando si annaffia il ciclamino? Come già accennato, la fase di crescita si concentra in autunno: da settembre in poi, infatti, si sviluppano le foglie, si rinvigorisce lo stelo e appaiono i fiori. Questa fase prosegue anche in inverno inoltrato, soprattutto se le temperature non sono troppo rigide. In primavera e in estate, invece, la pianta entra nel suo stadio di riposo.
Questi due cicli determinano esigenze di cura specifiche, durante la crescita il ciclamino dovrà essere annaffiato regolarmente e, non ultimo, dovrà essere esposto all’aria aperta di giorno, anche se sarà sempre necessario un piccolo riparo.
In estate, pur riducendosi la richiesta d’acqua, il ciclamino deve rimanere in un luogo fresco e non direttamente baciato dal sole, poiché le temperature oltre i 30 gradi potrebbero determinarne la morte. Attenzione, infine, all’annaffiatura.
L’acqua va versata direttamente sul terreno, senza troppo coinvolgere foglie e steli. Si tratta di un consiglio utile per evitare la formazione di muffe o l’attacco degli insetti predatori, tra cui le formiche.
Ciclamino, coltivazione
La coltivazione del ciclamino in vaso si realizza tramite semi o tubero, con questa seconda opzione che è quella più diffusa e semplice da gestire. La semina si realizza tra fine giugno e il tardo settembre: i semi, molto piccoli, vanno distribuiti in un basso contenitore con terra e sabbia, dove realizzare una piccola copertura.
Spuntati i germogli, si scelgono quelli più resistenti per il rinvaso. Il periodo è lo stesso anche per la moltiplicazione del tubero.
In estate, durante la fase di riposo della pianta, si estrae un bulbo dal terreno: questo potrà essere diviso in più parti con tagli simmetrici e in direzione delle gemme, quindi le sezioni potranno essere inserite in vaso purché il lato più appuntito sia prossimo alla superficie.
Coltivazione in vaso
Se si opta per la coltivazione in vaso, si scelgano contenitori non troppo alti, per evitare i ristagni d’acqua. Sul fondo si predisponga uno strato di ghiaia e cocci, quindi si inserisca il terriccio poroso e infine i tuberi o le piantine. In giardino, invece, sarà necessario scegliere aree non troppo colpite dal sole e predisporre germogli o tuberi alla distanza di circa 15-20 centimetri ciascuno.
Come bagnare i ciclamini in vaso? Per innaffiarli al meglio versate dell’acqua nel sottovaso e attendete 10 minuti affinché la pianta assorba liquido a sufficienza per l’apparato radicale. Quindi rimuovete l’acqua in eccesso. Innaffiate 2 volte a settimana durante il periodo di crescita. In estate, basta mantenere umido il terreno.
5 trucchi per fare fiorire il ciclamino
Se ce ne prendiamo cura come illustrato, il ciclamino prospererà da solo. Tuttavia, per farlo fiorire al meglio mettete in pratica questi 5 consigli:
- Curate la temperatura: il ciclamino fiorisce in inverno. Se la pianta è esposta a temperature superiori ai 16 gradi il ciclamino po’ credere di dover entrare nel suo periodo di riposo. Per cui, se lo tenete in casa, posizionatelo in un luogo lontano da fonti di calore e ambienti caldi. Come ad esempio la cucina.
- Mai raggi del sole diretti. Il ciclamino non tollera il sole diretto, né durante la stagione della fioritura né nel resto dell’anno. Evitate posizioni in pieno sole, se non volete vederne bruciare le foglie. Prediligete un luogo luminoso ma senza luce solare diretta.
- Irrigazione ad immersione. Essendo una pianta bulbosa, una delle sue più grandi nemiche è l’irrigazione eccessiva che può provocare la caduta dei fiori. Mantenete il terreno umido ma non bagnato. Innaffiatelo per immersione, come spiegato sopra. Se usate l’annaffiatoio cercate di non bagnare né le foglie né i fiori e di non inondare le radici per non provocarne marcescenza.
- Fertilizzate solo prima della fioritura. Unite del fertilizzante liquido all’inizio della sua fioritura, ossia in autunno quando le temperature si abbassano. Fatelo quando iniziano a spuntare i boccioli dei fiori, ciò permetterà alla pianta di essere nutrita in profondità con l’irrigazione.
- Potate i fiori appassiti. Si tratta di un’operazione indispensabile se non vogliamo che la pianta concentri le sue energie sul mantenimento degli steli morti invece che sui boccioli o sui fiori già sbocciati. Eliminate sempre i fiori quando iniziano a deteriorarsi, il ciclamino ne trarrà beneficio.