Cibo per animali, supermercato multato per il Dpcm: protesta LAV
Un supermercato è stato multato per la vendita di cibo per animali, in violazione al Dpcm secondo la polizia locale: protesta LAV.
Fonte immagine: Unsplash
Un supermercato vende cibo per animali, la polizia locale commina una multa per violazione del Dpcm del 3 novembre. È quanto è accaduto a Busto Arsizio, in provincia di Varese, così come denuncia la LAV. E i gruppi animalisti protestano, sottolineando come i prodotti alimentari per animali domestici siano beni di primissima necessità.
L’episodio sarebbe avvenuto lo scorso 7 novembre e, secondo quanto riportato sempre da LAV, si tratterebbe del primo caso del genere sul territorio nazionale.
Cibo per cani e multa al supermercato
Stando alle ricostruzioni fornite dal Corriere della Sera, la multa sarebbe stata comminata a seguito di un normale controllo. Come noto, con l’entrata in vigore dell’ultimo Dpcm i supermercati devono seguire alcune precise norme, tra cui il divieto di vendita di prodotti non destinati alla prima necessità. La polizia locale avrebbe quindi deciso di multare il negozio per la presenza in “libera vendita di materiale per illuminazioni, casalinghi e alimenti per animali”.
Sebbene casalinghi e illuminazione possano effettivamente essere oggetto di contestazione, più difficile è stabilire il ruolo degli alimenti per animali. Durante il primo lockdown della scorsa primavera, ad esempio, non vi è stata nessuna limitazione nella vendita di cibo per cani e per gatti, anche perché indispensabili alla loro sussistenza. LAV ha quindi deciso di protestare per la decisione:
A dispetto della limitazione degli spostamenti, la polizia locale di Busto Arsizio non permette, incredibilmente, la vendita di alimenti per animali in un supermercato che, per questo, viene sanzionato, costringendo chi vive con cani o gatti a recarsi in rivendite specializzate più lontane. Non era successo nemmeno nel lockdown nazionale della scorsa primavera: i generi alimentari per animali sono infatti da sempre considerati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri come di prima necessità, ovunque, anche nei supermercati. Chiediamo quindi al sindaco e al prefetto di Varese di intervenire.
L’associazione chiede un intervento immediato poiché, oltre alla multa, in caso il supermercato dovesse imbattersi in una “recidiva” rischierebbe la chiusura dai 5 ai 30 giorni. E sarebbe urgente garantire, in un periodo tanto complesso quanto il lockdown, ai proprietari di animali la possibilità di acquistare tutti i beni di prima necessità utili al benessere e all’alimentazione dei loro amici a quattro zampe.
Fonte: Corriere della Sera