Cibi ultra-processati aumentano i rischi per il cuore: +9%
Cibi ultra-processati, più rischi per il cuore secondo alcuni ricercatori della New York University: mortalità incrementata del 9%.
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Basta una sola porzione di cibi ultra-processati per incrementare il rischio di mortalità per malattie cardiache. A sostenerlo alcuni ricercatori della New York University, il cui studio è stato pubblicato sulla rivista Journal of American College of Cardiology.
Come riferito dai ricercatori statunitensi si parla perlopiù di cibo spazzatura, ad alto contenuto di zuccheri e/o di grassi. Patatine fritte in busta, hamburger, cioccolata e dolci vari sono soltanto alcuni esempi forniti dagli studiosi, che durante la loro ricerca hanno analizzato i profili clinici di circa 3mila individui adulti di età 53,5 anni (dati Framingham Offspring Study).
Dal consumo di questi prodotti deriverebbero gravi problematiche per il cuore. Tra queste alcune condizioni metaboliche come l’obesità, il diabete di tipo 2, l’ipertensione, le disfunzioni cardiache fino alla sindrome metabolica. Come ha sottolineato la Prof.ssa Filippa Juul, autrice principale dello studio:
I nostri risultati si aggiungono a un crescente corpo di dati che suggerisce l’esistenza di benefici cardiovascolari derivanti dal limitare i cibi ultra-processati.
Secondo i risultati indicati dagli studiosi della New York University, anche le bevande dietetiche e le barrette proteiche o ai cereali contribuirebbero all’incremento del rischio di mortalità da patologia cardiaca. A sottolinearlo la stessa Juul, che ha avvertito riguardo i rischi legati a prodotti spesso pubblicizzati come salutari.
Il rischio sviluppare gravi patologie cardiovascolari incrementerebbe del 7% per ogni porzione di cibo ultra-processato, mentre salirebbe al 9% per quanto riguarda le malattie coronariche gravi. Incremento del 5% per l’insorgenza di malattie cardiovascolari in generale. Più 9% per il rischio di mortalità da disturbi cardiovascolari.
Chi vuole mangiare sano dovrebbe quindi preferire cibi freschi, o comunque minimamente lavorati. Frutta e verdura di stagione, meglio se biologica e a km zero, oltre al ricorso ai cereali integrali. La bevanda per eccellenza è l’acqua, mentre andrà fortemente limitato il consumo di bevande alcoliche.