Cos’è la certificazione Blue Flag per spiagge e porti turistici
La certificazione Blue Flag, meglio nota come "Bandiera Blu", è un'eco-label che certifica la qualità delle acque balneari, ma non solo. Questa certificazione garantisce anche una gestione attenta del territorio, e certifica l'adozione di comportamenti sostenibili per spiagge e approdi turistici.
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Ogni anno, con l’avvicinarsi dell’estate, si sente spesso parlare della certificazione Blue Flag, meglio nota con il nome di “Bandiera Blu”. Sappiamo, a grandi linee, che si tratta di una sorta di eco-label che premia le spiagge più virtuose o, per dirla in modo più semplice, quelle più pulite.
Ma quali sono i requisiti per avere la Bandiera Blu? E questa etichetta può essere assegnata solo alle spiagge?
In realtà, la Blue Flag non premia solamente le spiagge e le località balneari, ma anche gli approdi turistici più meritevoli. Scopriamo quali sono i criteri di assegnazione della Bandiera Blu e a cosa serve effettivamente questa famosissima eco-label.
Bandiera blu: significato
La certificazione Blue Flag è un riconoscimento internazionale istituito per la prima volta nel 1987. Essa viene assegnata dalla Foundation for Environmental Education (FEE) alle località rivierasche europee e ad alcuni Paesi extraeuropei che ne soddisfano i criteri (Europa, Sudafrica, Nuova Zelanda, Canada e Caraibi).
Fra i criteri da raggiungere rientrano la qualità dei servizi, la pulizia delle spiagge e delle acque, la sicurezza dei bagnanti e numerosissimi altri fattori.
Certificazione Blue Flag: criteri per spiagge e approdi
Come abbiamo anticipato, la certificazione FEE Bandiera Blu non coinvolge solamente le spiagge, ma anche gli approdi turistici.
In entrambi i casi, per poter ottenere il riconoscimento è necessario soddisfare una serie di requisiti, alcuni imperativi e obbligatori (I), altri opzionali, i cosiddetti “criteri guida” (G).
I criteri di certificazione Blue Flag vengono periodicamente aggiornati, in modo da assicurare la massima sostenibilità ambientale.
Inoltre, spiagge e approdi che ricevono l’ecolabel devono sottoporsi a dei controlli regolari, così da poter assicurare che gli standard di sostenibilità vengano sempre rispettati, per garantire un’ottimale gestione del territorio e delle risorse naturali.
Come vengono attribuite le bandiere blu alle spiagge?
La certificazione Bandiera Blu viene assegnata in base a una serie di criteri e requisiti, alcuni obbligatori, altri suggeriti. Riguardo la qualità delle spiagge, alcuni degli standard da soddisfare sono:
- Affissione delle informazioni relative al Programma bandiera blu
- Organizzazione di almeno 5 attività di educazione ambientale ogni anno
- Presenza di chiare informazioni relative alla qualità delle acque di balneazione
- Pubblicazione di informazioni riguardo gli ecosistemi costieri, aree naturali e sensibili
- La spiaggia deve rispettare i requisiti di campionamento e frequenza in materia di qualità delle acque di balneazione
- La spiaggia deve rispettare le direttive sul trattamento delle acque reflue e sulla qualità delle acque di scarico
- Non devono essere presenti scarichi di acque reflue nell’area in questione
- Sulla spiaggia devono essere presenti cestini per i rifiuti in sufficienti quantità
- Non è possibile campeggiare sulla spiaggia, né circolare con autoveicoli motorizzati
- Non devono essere presenti discariche nell’area
- Necessità di monitorare e proteggere gli habitat naturali (marini e lacustri) che si trovano nei pressi della spiaggia
- Deve essere garantito l’accesso libero al pubblico e assicurare la massima tutela per i bagnanti.
Approdi turistici: i requisiti per ottenere la certificazione Blue Flag
Dalle spiagge, ci spostiamo adesso agli approdi turistici: quali requisiti dovrebbero rispettare per avere la Bandiera Blu?
Anche stavolta bisogna prendere in considerazione dei criteri inderogabili e altri opzionali. Ricordiamo che per “approdo turistico” non intendiamo solamente quelli marini, ma anche gli approdi presenti nelle acque interne. Tra i criteri di assegnazione della Bandiera Blu vi sono:
- L’approdo deve segnalare le informazioni riguardo il Programma e i criteri della Bandiera Blu
- Necessità di notificare le informazioni relative a ecosistemi e fenomeni ambientali sul territorio e degni di nota
- Nell’approdo deve essere affisso il codice di condotta in merito all’uso dello stesso e delle aree circostanti
- L’approdo dovrebbe essere eco-sostenibile e non dovrebbe emettere sostanze inquinanti (emissioni zero)
- Organizzazione di almeno 3 attività di educazione ambientale per gli utenti e il personale
- L’approdo deve gestire e monitorare le aree sensibili limitrofe, al fine si assicurare protezione e tutela per la biodiversità del posto
- Devono essere presenti cestini per i rifiuti; questi ultimi devono essere raccolti e smaltiti da una ditta autorizzata e specializzata
- L’approdo deve presentare le opportune attrezzature di salvataggio, pronto soccorso e misure antincendio
- L’acqua dell’approdo deve essere priva di sostanze inquinanti, rifiuti, scarichi e altre forme di inquinamento ambientale.
Per conoscere tutti i criteri di assegnazione della Blue Flag per gli approdi turistici, puoi visitare il sito ufficiale Bandiera Blu www.bandierablu.org.
Cosa significa avere la “Bandiera Blu”?
Ma a conti fatti, cosa vuol dire quando una spiaggia ha la bandiera blu? Come abbiamo potuto constatare, questo riconoscimento certifica che la spiaggia o l’approdo in questione ha messo in atto una serie di comportamenti volti a favorire un processo di sostenibilità ambientale oggi più che mai necessario e lodevole.
L’obiettivo di questa certificazione è quello di incentivare l’adozione di azioni (politiche e gestionali) che mirino a una maggiore tutela del territorio e a una più attenta salvaguardia della biodiversità locale, garantendo allo stesso tempo i migliori servizi ai cittadini.
In altre parole, lo scopo è quello di favorire un turismo eco-friendly e sostenibile.
Non di rado, l’assegnazione delle bandiere blu viene accompagnata da critiche e polemiche, in quanto alcune delle spiagge considerate più belle in Italia e nel mondo spesso non ricevono questo riconoscimento. Va però ricordato che questa eco-label non certifica di certo la “bellezza” del posto in senso stretto, quanto piuttosto la sua gestione sostenibile, l’adozione di iniziative di educazione ambientale e la qualità delle acque.
Fonti