Cavalli di Przewalski: clonato Kurt, è il primo al mondo
Cavalli di Przewalski, Kurt è il primo esemplare clonato al mondo: a rischio estinzione, questa razza è nota anche come Pony della Mongolia.
Fonte immagine: Unsplash
La clonazione per impedire la scomparsa dei Cavalli di Przewalski. Kurt è un raro esemplare di questa razza ed è stato clonato appositamente per impedirne l’estinzione. Il piccolo è frutto della gestazione di una madre surrogato e di materiale genetico crioconservato dal 1980.
Una vera e propria clonazione, utile a preservare questa particolare razza di cavalli in via di estinzione, un progetto di salvaguardia nato dalla collaborazione tra l’organizzazione di conservazione Revive & Restore, la società di conservazione genetica ViaGen Equine e il San Diego Zoo Global Frozen Zoo.
Un percorso durato 40 anni. Da quando le cellule di uno stallone di 5 anni di Cavallo di Przewalski sono state prelevate e conservate presso il San Diego Zoo Global Frozen Zoo. Quindi unite a un uovo senza nucleo e impiantante in una cavalla, ovvero quella che due mesi fa è diventata la madre di Kurt. Il piccolo è in salute e corre felice all’interno degli spazi dello Zoo, e la sua esistenza potrebbe mettere in salvo questa specie di cavalli selvatici così unica nel suo genere tanto da essere quasi estinta.
Cavalli di Przewalski
Il Cavallo di Przewalski è noto anche come Pony della Mongolia e deve il suo nome al generale russo Nikolai Przewalski che successivamente divenne anche esploratore e naturalista. La sua passione per le spedizioni lo portò a ricercare tracce di questo animale di cui si avevano poche nozioni, e a descriverne i tratti somatici e le caratteristiche. Tanto da imbattersi in un teschio e nella pelle di un esemplare morto, successivamente donandolo al museo insieme a tutte le scoperte raccolte nel tempo.
Il cavallo selvaggio era molto diffuso allo stato brado e lungo il territorio asiatico, in particolare in Mongolia. Ma la caccia eccessiva ne aveva ridotto il numero degli esemplari presenti in libertà fino all’ultimo intercettato nel 1969. I 12 esemplari catturati nel 1900 e preservati in rifugi e zoo, nel tempo, ha permesso un piccolo ripopolamento guidato utile a impedire gli incroci tra consanguinei. Una ripresa numerica che ha consentito la creazione di un branco di 2000 capi protetti in strutture e zoo ma anche di circa 400 esemplari allo stato brado.
In questo contesto di ripopolamento si inserisce anche Kurt, il primo ufficialmente clonato e che deve il suo nome a Kurt Benirschke che ha preso parte alla creazione del San Diego Zoo Global Frozen Zoo. Il puledrino sarà fondamentale per preservare e migliorare la diversità genetica di questi particolari cavalli.
Fonte: InHabitat