Cavalli: cosa sapere prima di adottarne uno
Adottare o accogliere un cavallo maltrattato è una scelta che va ponderata con attenzione e consapevolezza sia per una questione economica che di spazio.
Adottare un animale di affezione è una scelta importante che può strappare all’isolamento e alla reclusione un esemplare bisognoso, spesso con un trascorso di sofferenza e vita randagia. Ma se i più prediligono cani e gatti, c’è anche chi allarga la panoramica ad animali dalla fisicità meno contenuta, come i cavalli. Questi quadrupedi sono esemplari delicati e dall’animo attento e curioso, capaci di mostrare una sensibilità incredibile. I cavalli possiedono un’intelligenza molto sviluppata, pari a quella umana, per questo costringerli a compiere sforzi eccessivi oppure esporli a maltrattamenti, abusi e reclusione coatta è fonte di estrema sofferenza. Chi riesce a sfuggire a un destino crudele e alla morte trova soccorso in rifugi e centri attrezzati per il recupero, dove tempo e pazienza hanno permesso di sanare le ferite del fisico e dell’animo. Spazi dove l’interazione tra simili e la collaborazione positiva con l’uomo hanno garantito un recupero sano e sereno. Adottare un cavallo è possibile, ecco come accoglierlo e curarlo.
Spazio e movimento
I cavalli necessitano di spazio e movimento, per questo la decisione di accoglierli deve essere affrontata in modo consapevole e serio. Sgambare, muoversi, trottare e correre sono attività fondamentali per il benessere dell’equino, che dovrà contare sulla presenza di uno luogo protetto, coperto e asciutto dove riposarsi. Chi possiede una scuderia o una struttura simile sicuramente sarà avvantaggiato e potrà fornire l’ambiente giusto per vivere serenamente, oltre a un’alimentazione completa e adeguata al mantenimento della forma fisica. L’equino richiede anche attenzioni dal punto di vista emotivo, stimolazioni e interazioni continue sia ludiche che verbali, oltre che tattili.
Consapevolezza
È importante essere consapevoli e convinti di potere accogliere un cavallo, fornendo al contempo le giuste attenzioni, uno spazio salutare e adeguato alle necessità dell’equino quindi garantire un impegno costante. Un cavallo con un passato di sfruttamento e abusi, un animale maltrattato e obbligato a subire sofferenze e coercizioni, richiede attenzioni particolari e la possibilità di seguire un percorso di recupero emotivo oltre che fisico. Per questo è bene non improvvisarsi senza mezzi e attrezzature idonee a garantire un programma sicuro e salutare.
Impegno economico
L’impegno economico è un elemento da non sottovalutare perché adottare o accogliere un cavallo comporta una serie di costi importanti, a partire dall’asta per l’acquisto dello stesso o l’utilizzo di mezzi per il trasporto. Passando per l’affitto dell’alloggio, se non si dispone di una stalla o di un maneggio, quindi il cibo, la pulizia e cura personale del manto e degli zoccoli, ma anche le visite veterinarie e l’attrezzatura base per il suo benessere. Questi animali così eleganti solitamente seguono una dieta completa e bilanciata, circa venti chili tra fieno, erba e grano, ma anche integratori utili al mantenimento strutturale. Inoltre è importante coinvolgere personale specializzato che possa curare accuratamente gli zoccoli, per un passo salvo e privo di dolore e per la salute delle zampe e dell’equilibrio stesso dell’animale. Un impegno a lungo termine vista la longevità dell’animale, che può raggiungere anche i trenta anni di vita.
Affidamento e volontariato
Se i costi e la mancanza di spazio possono risultare un ostacolo all’adozione di un cavallo, è comunque possibile prestare aiuto svolgendo il ruolo di volontari presso strutture e rifugi specializzati. Oppure, se possibile, offrendo uno stallo momentaneo per un affido temporaneo. La cura di un cavallo è un percorso di rinascita dello stesso che offrirà un arricchimento emotivo e sensoriale all’adottante/affidatario, ma che dovrà tener conto dell’indole e delle necessità dell’animale stesso.