Cassazione: il collare elettrico è maltrattamento
Il ricorso al collare elettrico per evitare per contenere il comportamento del cane è considerato maltrattamento di animale: è quanto ha stabilito la Cassazione con la sentenza 38034 depositata lo scorso 17 settembre. L’utilizzo è quindi di fatto vietato, perché provoca dolore fisico e psicologico per l’animale che lo indossa.Si è parlato molto spesso negli […]
Il ricorso al collare elettrico per evitare per contenere il comportamento del cane è considerato maltrattamento di animale: è quanto ha stabilito la Cassazione con la sentenza 38034 depositata lo scorso 17 settembre. L’utilizzo è quindi di fatto vietato, perché provoca dolore fisico e psicologico per l’animale che lo indossa.
Si è parlato molto spesso negli ultimi tempi dell’opportunità di utilizzare il collare elettrico – uno strumento che infligge delle scosse al cane a discrezione del proprietario – per contenere esemplari particolarmente agitati o aggressivi. E non mancano di certo le proposte commerciali: è sufficiente collegarsi ai siti di annunci e aste online per scoprire quante tipologie siano presenti sul mercato. Un simile dispositivo, tuttavia, contrasta con le disposizioni dell’articolo 727 del codice penale in materia di maltrattamento animale. Così spiega la Cassazione:
La somministrazione di scariche elettriche per condizionarne i riflessi del cane ed indurlo tramite stimoli dolorosi ai comportamenti desiderati produce effetti collaterali quali paura, ansia, depressione ed anche aggressività. […] L’uso di tale collare produce effetti difficilmente valutabili sul comportamento dell’animale, talvolta reversibili, altre volte permanenti, ma comunque considerabili maltrattamento.
È da tempo che le associazioni animaliste si battono contro la vendita e la diffusione del collare elettrico, uno strumento di vera e propria tortura e di dubbia efficacia nell’addestramento, perché il cane non impara di certo a distinguere fra comportamenti giusti e sbagliati, bensì si adegua a evitare situazioni che potrebbero provocare dolore. Inoltre, sebbene i fautori del dispositivo assicurino si tratti di scosse “lievi”, la ripetizione in più momenti della giornata porterebbe l’animale in una condizione di vero e insormontabile panico, una sudditanza psicologica con il proprietario che ne inibirebbe una corretta condotta di vita. Si ricorda, infine, come il reato di maltrattamento degli animali possa comportare una multa da 3.000 a 15.000 euro, a cui si aggiunge anche la reclusione da 3 mesi a 1 anno.