
Il metodo Danshari (www.greenstyle.it)
Il metodo Danshari, originario del Giappone, offre un approccio innovativo e profondo al concetto di ordine e pulizia.
Ideato dalla giapponese Hideko Yamashita, questo metodo si basa sull’idea che la felicità possa essere raggiunta attraverso la liberazione dalle cose superflue. Non si tratta solo di un semplice decluttering, ma di un vero e proprio processo di trasformazione personale e ambientale. Scopriamo insieme come funziona e quali sono i principi fondamentali che lo caratterizzano.
Il termine “Danshari” è composto da tre ideogrammi giapponesi: “dan”, che significa rifiutare, “sha”, che indica la liberazione, e “ri”, che si riferisce al riconoscimento del desiderio di possedere cose inutili. In sostanza, il metodo invita a rifiutare gli oggetti che non ci servono, a liberarci di quelli superflui e a riconoscere il desiderio di accumulare beni materiali che non apportano valore alle nostre vite.
Questo approccio si distacca dal tradizionale concetto di minimalismo, poiché invita non solo a sbarazzarsi delle cose, ma anche a riflettere sul loro significato e sulla loro utilità. L’idea di fondo è che un ambiente ordinato e privo di ingombri possa contribuire a uno stato mentale più sereno e felice.
Il processo di Danshari
Il primo passo per applicare il metodo Danshari consiste nell’analizzare gli oggetti che ci circondano. Non è solo una questione di quantità, ma di qualità. È importante porsi delle domande fondamentali riguardo a ciascun oggetto:
- Quando ho usato questo ultimo?
- Questo mi rende felice?
- Ha un valore pratico o emotivo per me?
1. Rifiutare il superfluo: la fase “dan”
La fase iniziale del metodo Danshari, “dan”, implica il rifiuto consapevole di ciò che non serve. Questo processo può sembrare difficile, soprattutto considerando l’attaccamento emotivo che spesso si ha verso gli oggetti. E’ fondamentale ricordare che gli oggetti non devono definire la nostra identità. Sperimentare la liberazione da cose inutili può essere un’esperienza liberatoria e gratificante.
2. Liberarsi degli oggetti: la fase “sha”
Dopo aver rifiutato gli oggetti superflui, è il momento di liberarsene. Questo passaggio, “sha”, richiede decisioni pratiche su come gestire gli oggetti che non si desiderano più. È possibile:
- Donare
- Vendere
- Riciclare
Dando loro una nuova vita, favoriamo un consumo più sostenibile. Questo non solo aiuta a mantenere l’ordine nella propria casa, ma contribuisce anche al benessere del pianeta.
3. Riconoscere i desideri: la fase “ri”
Infine, la fase “ri” invita a riflettere sul desiderio di possedere cose inutili. Questa fase è cruciale, poiché aiuta a comprendere le motivazioni dietro l’accumulo di oggetti. Spesso, il desiderio di possesso è legato a insicurezze personali o a un bisogno di approvazione sociale. Riconoscere questi desideri e affrontarli è essenziale per creare uno spazio che rifletta realmente la nostra personalità e i nostri valori.

Applicare il metodo Danshari nella propria vita quotidiana non deve essere complicato. Ecco alcune tecniche pratiche che possono facilitare questo processo:
- Non riempire gli spazi al massimo: Mantenere gli spazi non completamente saturi, ad esempio, gli armadi dovrebbero essere riempiti solo all’80% della loro capacità. Questo crea un senso di spazio e ordine.
- Conservare solo ciò che rende felici: Selezionare gli oggetti che realmente ci apportano gioia è fondamentale. Questa pratica promuove un ambiente positivo e stimolante.
- Organizzare in verticale: Riporre gli oggetti in verticale aiuta a risparmiare spazio e facilita la visualizzazione e l’accesso agli oggetti.
- Valutare il valore degli oggetti: Gli oggetti hanno valore solo quando vengono utilizzati. È importante valutare la funzionalità e l’utilità di ciascun oggetto.
Benefici del Danshari
Adottare il metodo Danshari non porta solo a una casa più ordinata, ma offre anche numerosi benefici psicologici e pratici. La riduzione del disordine fisico aiuta a diminuire l’ansia e lo stress, creando un ambiente più rilassante e accogliente. Inoltre, questo metodo incoraggia una mentalità più consapevole riguardo ai consumi e agli acquisti, promuovendo uno stile di vita più sostenibile e responsabile.