Cartamo
Quella del cartamo non è soltanto una pianta conosciuta in erboristeria, per le sue proprietà benefiche per l’organismo, ma anche e soprattutto una varietà ottima da coltivare per rendere più vivaci giardini e balconi. Con la loro piena colorazione tra il giallo e il rosso, i fiori di cartamo sono infatti ideali per abbellire le aree verdi durante la primavera, con dei piccoli cespugli che non passeranno di certo inosservati.
Ed è proprio per le gradazioni che assumono i fiori, e per la loro forma, che questa pianta viene anche comunemente chiamata come zafferanone oppure falso zafferano. Ma come si coltiva il cartamo, una pianta davvero amica della salute?
La pianta di cartamo si adatta senza troppa difficoltà al clima mediterraneo, tuttavia per la sua coltivazione bisogna avere a disposizione degli spazi adeguati: se le condizioni sono favorevoli, questo vegetale può raggiungere i due metri d’altezza e sviluppare delle radici molto profonde.
Per questa ragione, prima di procedere con la coltivazione, è indicato chiedere un parere al proprio vivaio di fiducia. Di seguito, tutte le informazioni utili su questa caratteristica pianta.
Il cartamo – il cui nome botanico è Carthamus tinctorius – è una pianta angiosperma appartenente alla famiglia delle Asteraceae. La definizione di “tinctorius” non è affatto casuale: lo zafferanone, così come viene comunemente chiamata la pianta, appartiene infatti al gruppo delle erbe tintorie.
In tempi non troppo lontani, ma anche oggi per gli appassionati, veniva infatti usata per tingere di giallo e arancione tessuti naturali come il cotone. Oggi questa specie è molto coltivata in agricoltura biologica, per ricavare il suo prezioso olio dalle proprietà utili per l’organismo.
Il cartamo si caratterizza per un aspetto cespuglioso e altezze che possono raggiungere gli 1.5 metri – anche i 2 in condizioni particolarmente favorevoli. I fusti sono eretti e presentano rami nella parte apicale, nonché ricoperti di foglie ovali e allungate, leggermente coriacee e di intensa colorazione verde.
I fiori sono invece dei capolini tondi, protetti da brattee spinose, che presentano centinaia di filamenti di colore giallo oppure arancione, spesso con intense sfumature verso il rosso.
Una delle caratteristiche principali del cartamo è rappresentata dalle sue radici che, oltre a essere fittonanti, scendono in profondità nel terreno e raggiungere anche i due metri nel suolo o, in casi rari, sfiorare anche i quattro. Oltre a essere una bella pianta ornamentale, il cartamo è coltivato anche per i suoi numerosi usi:
È soprattutto l’olio di cartamo a rappresentare un valido alleato per la salute, grazie al suo concentrato di principi nutritivi benefici per l’organismo. Contiene infatti carotenoidi, acidi grassi insaturi e polinsaturi, omega 3 e omega 6 e un nutrito gruppo di vitamine.
In particolare la E e la K, con forte effetto antiossidante, ma anche moltissime del gruppo B. In linea generare, i principi attivi contenuti nella pianta e nel suo olio potrebbero essere utili per:
Il cartamo è una pianta che può essere facilmente coltivata in giardino oppure in vaso, anche se questa seconda modalità non risulta particolarmente frequente. Questo perché, oltre all’altezza importante della pianta, le radici hanno bisogno di un terreno profondo per potersi sviluppare correttamente.
Prima di procedere con la coltivazione, è necessario però assicurare alcune necessità alla pianta.
Per poter crescere rigogliosa, per colorare le nostre aree verdi, è necessario assicurare alla pianta di cartamo alcune importanti condizioni:
Come già accennato, il cartamo può essere facilmente coltivato in giardino oppure in vaso. Questa seconda modalità non è molto diffusa, poiché non assicura un completo sviluppo delle radici, quindi si otterranno delle piantine più deboli e poco sviluppate in altezza.
In ogni caso, sul fondo è bene predisporre un letto di ghiaia e cocci, affinché vi sia un buon deflusso dell’acqua. In pieno campo, invece, non sono necessarie grandi operazioni: il cartamo, infatti, arricchisce il terreno stesso di ottime sostanze nutritive.
La coltivazione avviene per semina, da effettuare già entro la fine di febbraio, separando piccoli gruppi di semi di circa una cinquantina di centimetri, affinché le piante abbiano spazio sufficiente per svilupparsi.
Non appena spuntano i germogli, è utile rimuovere quelli più deboli, per evitare che troppe piante entrino in competizione fra di loro in aree molto ristrette.
Anche il cartamo, così come qualsiasi altra varietà coltivata, ha bisogno di alcune cure da ripetere nel tempo. Fra le più importanti, si ricordano:
Fonti