Carnitina: cos’è e quali sono gli effetti per la salute
Quali sono i benefici della carnitina, aminoacido noto. Dagli effetti sulle performance atletiche a quelli sul peso, come e quando assumere un integratore.
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Se sei una persona sportiva, o se ti è mai capitato di seguire una dieta dimagrante, molto probabilmente avrai sentito parlare della carnitina, indicata anche come L-carnitina. Questa sostanza in realtà viene prodotta naturalmente dal nostro organismo, e , secondo le linee guida del Ministero della Salute può essere considerata fra gli “Altri nutrienti e sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico”.
Il suo nome deriva dal latino “carnus”, carne, poiché il composto è stato isolato per la prima volta dalla carne. Essenzialmente, la carnitina è un derivato amminoacidico, un composto considerato “non essenziale”, in quanto – come abbiamo detto – può essere prodotto dal nostro corpo. All’interno dell’organismo è sintetizzata nel fegato e nei reni, a partire dalla lisina e dalla metionina, altri aminoacidi.
Molte persone fanno ricorso a integratori di carnitina per potenziare le proprie performance atletiche e per ottimizzare i risultati della dieta, ma questi non sono i soli utilizzi di tali prodotti.
L-carnitina: a cosa serve?
A cosa serve la carnitina? Questo particolare tipo di integratore viene assunto perlopiù, ma non esclusivamente, in ambito sportivo e nella gestione del peso corporeo. La carnitina sarebbe infatti in grado di:
- Migliorare le prestazioni atletiche
- Favorire la perdita di peso, se assunta nell’ambito di una dieta dimagrante
- Favorire il metabolismo dei lipidi
- Migliorare e facilitare il recupero muscolare dopo aver fatto sport, alleviando i classici dolori che si avvertono dopo l’allenamento
- Aumentare i livelli di energia anche durante attività fisiche più pesanti
- Regolarizzare i livelli di colesterolo e dei lipidi nel sangue.
In più, integratori di carnitina sono impiegati nel trattamento di carenze primarie o secondarie, nei soggetti in cui la carenza sia provocata da malattie genetiche, o in coloro che presentano invece una carenza dovuta ad altre patologie, come un’insufficienza renale cronica.
Carnitina: effetti sulle donne
Quali sono gli effetti della carnitina nelle donne? Da studi recenti si è evidenziata la possibile efficacia di un’integrazione nelle donne con Sindrome dell’ovaio policistico.
L’utilizzo di integratori, in alcune persone, avrebbe infatti comportato un aumento dell’ovulazione e delle possibilità di rimanere incinta.
Inoltre, l’assunzione di integratori di L-carnitina permetterebbe anche di perdere peso e di migliorare i livelli della glicemia.
Dove si trova la carnitina negli alimenti?
Prima che in farmacia, la carnitina si trova sulle nostre tavole. Sono tanti, infatti, gli alimenti che possono tornarci utili.
Questo elemento è contenuto in special modo nei prodotti di origine animale, come carne, pesce e latte.
Per comodità, ecco una lista delle maggiori fonti alimentari di carnitina:
- Carne rossa
- Carne bianca
- Pesce
- Frattaglie, soprattutto il fegato
- Latte e latticini.
Per chi segue una dieta vegana o vegetariana, le fonti di carnitina sono piuttosto ridotte. Fra queste rientrano ad esempio la soia e l’avocado.
Per questa ragione, mentre chi segue una dieta onnivora può assicurarsi almeno 60-120 mg di carnitina al giorno, nei vegani la quantità scende addirittura a 10-12 mg.
Carnitina: quando assumerla?
Quando si prende la carnitina? In condizioni normali, non vi sono particolari ragioni per assumere un integratore di carnitina. È infatti sufficiente seguire un sano modello dietetico, che comprenda carne, pesce, latticini, frutta e verdura in buone quantità.
In effetti, gran parte della carnitina necessaria viene sintetizzata a livello endogeno dal nostro organismo, come detto a partire da lisina e metionina. A questa, si aggiunge poi quella che assumiamo mediante la carne, il pesce e gli altri alimenti che abbiamo appena elencato.
Tuttavia, alcune persone con disordini genetici dei processi di sintesi della carnitina, neonati prematuri o persone che soffrono di alcune patologie secondarie, come la già citata l’insufficienza renale cronica o l’insufficienza epatica, o chi si sottopone a terapie farmacologiche, possono richiedere un’integrazione.
In generale, nelle persone in salute l’utilizzo di un integratore può rendersi necessario in presenza di diete molto restrittive e malnutrizione. In più, il consumo di questi prodotti è molto diffuso in ambito sportivo, per via degli effetti che questa sostanza potrebbe esercitare sulle performance e sulla resistenza fisica.
Carnitina integratore: dosaggio
Come abbiamo anticipato, in condizioni normali il corpo è più che capace di soddisfare il fabbisogno di carnitina. Un’integrazione dovrebbe essere valutata in accordo con il proprio medico o dietologo, specialmente quando il prodotto viene assunto per sopperire a eventuali mancanze dovute a un’alimentazione scorretta, o ancor più quando viene prescritto per trattare condizioni mediche.
Secondo il Ministero della Salute, la dose giornaliera consentita non dovrebbe superare i 1000 mg al giorno. In caso di bisogno, è quindi possibile assumere 500-1000 mg/die, da suddividere in diverse somministrazioni durante la giornata.
Quali sono gli effetti collaterali della carnitina?
Ma la carnitina fa male? Un consumo eccessivo di questi prodotti potrebbe avere degli effetti indesiderati piuttosto spiacevoli, fra i quali vi sono:
- Nausea
- Vomito
- Crampi allo stomaco
- Diarrea
- Mal di stomaco
- Bruciore di stomaco
Nei soggetti con disturbi convulsivi, potrebbero verificarsi anche delle convulsioni.
Inoltre, l’utilizzo di questi integratori potrebbe influenzare anche l’odore di urina, alito e sudore, che possono assumere uno sgradevole aroma di pesce.
Controindicazioni
Nell’assunzione del prodotto bisognerà valutare, come sempre, diversi fattori. Ad esempio, l’utilizzo di supplementi è generalmente sconsigliato durante la gravidanza e l’allattamento, a meno che i benefici derivanti dall’assunzione dell’integratore non superino i possibili effetti sul bambino.
Inoltre, è importante valutare anche le possibili interazioni con farmaci e altri integratori, specialmente nei soggetti che assumono medicinali come warfarin, antibiotici e farmaci che agiscono sulla tiroide.
Prima di assumere questi integratori, parla con il medico in modo da conoscere gli eventuali rischi.