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Carnevale di Venezia: la storia e il programma 2023

Il Carnevale di Venezia è di certo uno di più noti e apprezzati, non solo in Italia ma anche nel mondo. Le sue origini risalgono a un passato lontano, attorno all'anno 1000, quando si hanno le prime testimonianze degli eventi in città. La celebrazione in maschera era infatti stata pensata dagli oligarchi veneziani per offrire a tutti i ceti sociali la possibilità di svagarsi, in pieno anonimato. Ecco le date per gli eventi del 2023.

Carnevale di Venezia: la storia e il programma 2023

Fonte immagine: Pixabay

Il Carnevale di Venezia è probabilmente una delle manifestazioni in maschera fra le più apprezzate e conosciute non solo in Italia, ma anche nel mondo. Forte di una tradizione secolare, i festeggiamenti carnevaleschi sul lido veneziano si caratterizzano per una peculiarità unica nel suo genere. Il forte richiamo rinascimentale e settecentesco, con costumi e maschere preziose ed elaborate.

Ma come nasce il Carnevale di Venezia e, soprattutto, quali sono gli eventi in programma per il 2023?

Vedere il Carnevale di Venezia è un’esperienza che si deve vivere almeno una volta nella vita. Per farlo, però, si consiglia di procedere con largo anticipo. Per la conformazione tipica della città, come delle sue difficoltà d’accesso, nei giorni delle manifestazioni più importanti vi potrebbero essere degli ingressi regolamentati.

Di seguito, tutte le informazioni utili.

La storia del Carnevale di Venezia

Carnevale di Venezia

Come già accennato, il Carnevale di Venezia è uno dei più conosciuti e apprezzati sia in Italia che nel mondo. Le teorie sulle sue origini sono molteplici, tuttavia vi sono riferimenti storici che ne fanno risalire la presenza sin dal 1094.

In un documento attribuito al Doge Vitale Falier, infatti, venivano descritti divertimenti pubblici colorati e scherzosi. È proprio in questo documento che il termine “carnevale” viene citato per la prima volta.

Stando alle teorie più accreditate, alle sue origini il carnevale veneziano si sarebbe ispirato alle tante celebrazioni cittadine tipiche dell’Antica Roma, in particolare i saturnali.

Le oligarchie veneziane, riproponendo il motto “panem et circenses“, decisero che la Serenissima dovesse concedere momenti di svago e divertimento al proprio popolo, coinvolgendo anche i ceti più umili, poiché dedicavano tutta la loro esistenza a un lavoro instancabile e a pochi piaceri. E così venne istituito un periodo annuale, di circa un paio di settimane, dove venivano organizzate feste di piazza, tra musiche, canti e balli.

Sempre gli oligarchi proposero l’istituzione di costumi e maschere, a uno scopo ben preciso: la possibilità di coprire il volto, infatti, appiattiva le divisioni di ceto sociale e portava tutti sullo stesso piano.

D’altronde, durante il Carnevale anche ai ceti più bassi veniva permesso di deridere o ironizzare sull’aristocrazia e sui ceti ecclesiastici.

Le maschere del Carnevale di Venezia

Maschere del Carnevale di Venezia

Quando si pensa generalmente al carnevale, alla mente non possono che balzare le immagini di maschere classiche come Pulcinella, Arlecchino, Pantalone e Colombina. E alcune di queste hanno origine proprio dalla commedia dell’arte veneziana, come ad esempio Colombina, uno dei personaggi più amati.

Eppure il Carnevale di Venezia è molto più delle maschere classiche. Sempre a livello storico emerge come, già dal 1271, Venezia avesse sviluppato una fiorente attività di produzione di maschere e costumi. Realizzate in argilla, cartapesta, gesso e garza, avevano inizialmente la sola funzione di rendere anonimi i partecipanti al carnevale.

Una delle maschere più diffuse era quella di Baùta, una figura che veniva indossata ugualmente dagli uomini e dalle donne. Il costume prevedeva un lungo mantello scuro accompagnato da una maschera per il viso squadrata, rigorosamente bianca e a contrasto con il vestiario, chiamata Larva.

Molto apprezzata era anche la Gnaga, un travestimento femminile che veniva però indossato dagli uomini, ma anche la Moretta. Quest’ultima era ad appannaggio unicamente delle donne e prevedeva una maschera di velluto scuro, accompagnata da abiti raffinati e mantelli ricamati.

La particolarità della Moretta era però il fatto di essere una maschera muta: per evitare scomodi lacci e fermagli per fissare la copertura al viso, la maschera prevedeva una piastra interna, che veniva stretta tra le labbra dalle giovani. In altre parole, le donne mantenevano la maschera dinnanzi al viso mordendo l’apposita maniglia e, di conseguenza, non potevano parlare.

Più di recente, il Carnevale di Venezia è diventato sempre più una celebrazione rinascimentale, ma anche e soprattutto settecentesca. I costumi richiamano proprio quei secoli, tra abiti preziosi in velluto e ricchi gioielli, maschere ricamate con pizzi e sfarzi, nonché acconciature voluminose e originali cappellini.

Carnevale di Venezia: le celebrazioni storiche

Il Carnevale di Venezia non passa di certo inosservato, con i suoi accesi colori e le maschere che invadono letteralmente la laguna. Ma ci sono dei momenti, delle celebrazioni storiche, che sono entrate ormai da tempo immemore nell’immaginario comune.

La Festa delle Marie

Festa delle Marie, Venezia Fonte: Franco Ricciardiello via Wikipedia

La Festa delle Marie è una delle più antiche celebrazioni del Carnevale di Venezia, tanto che pare possa risalire al 1039. Nel corso dei secoli questa tradizione è passata attraverso molte rivisitazioni, fino ad arrivare alla versione odierne.

L’usanza risale alla figura della Madonna: il 2 febbraio, così come da tradizione cattolica, Venezia celebrava infatti la benedizione delle spose, in onore alla purificazione di Maria.

Dodici giovani promesse in sposa venivano benedette presso la basilica di San Pietro di Castello, affinché il loro matrimonio fosse duraturo e prolifico. Queste coppie celebravano poi le loro nozze in presenza del Doge, prendendo in prestito abiti sfarzosi e preziosi dalle doti provenienti dagli oligarchi veneziani.

Sembra che però la Festa delle Marie sia stata istituzionalizzata sotto il dogado di Pietro II Candiano quando, durante la celebrazione di un matrimonio, si presentarono dei pirati e rapirono le dodici spose, insieme a tutti i gioielli che accompagnavano le loro doti.

Un gruppo di volenterosi veneziani non si diede però per vinto e, lanciatosi sulle imbarcazioni, riuscì a raggiungere i pirati: i malintenzionati vennero tutti uccisi, le spose tratte in salvo e i gioielli recuperati. Fu così deciso che, ogni anno, si sarebbe celebrata la Festa delle Marie, dove dodici future spose venivano portate in corteo per tutta la città.

Nel 1282 il numero delle Marie venne ridotto a tre, poiché le celebrazioni risultavano troppo costose per lo Stato, e nel 1379 la festa venne soppressa.

Le autorità ecclesiastiche, infatti, non gradivano che il popolo partecipasse al corteo più per ammirare la bellezza delle giovani che per il suo significato religioso e storico. Nel 1999 l’usanza è stata ripristinata e ricollegata all’iniziativa più famosa del Carnevale di Venezia: quella del Volo dell’Angelo.

Il Volo dell’Angelo

Volo dell'angelo, Carnevale di Venezia
Fonte: Godromil via Wikimedia Volo dell’angelo, Carnevale di Venezia

È uno dei momenti più iconici del Carnevale di Venezia, nonché uno dei più stupefacenti: il Volo dell’Angelo, noto anche come Volo di Colombina, richiama ogni anno migliaia di turisti nel capoluogo veneto.

La tradizione ha origine nel Cinquecento, quando un giovane acrobata turco camminò su una fune stesa tra una barca ancorata al molo della Piazzetta fino al Campanile di San Marco, aiutandosi solo con l’ausilio di un bilanciere. Nacque così lo “Svolo del Turco”, un evento che si teneva proprio con acrobati ogni Giovedì Grasso.

Qualche secolo più tardi, la cerimonia subì una variazione: un’acrobata, vestito con un costume dotato di ali, si calava dal campanile a grande velocità, grazie a degli anelli legati a una fune. Nacque così il “Volo dell’Angelo”.

Nel 1759 lo spettacolo si trasformò in tragedia, con un acrobata che perse la vita cadendo rovinosamente al suolo. La ricorrenza venne quindi vietata e l’acrobata sostituito da una colombina in legno, da qui il nome “Volo della Colombina”.

La ricorrenza è poi stata ripristinata nei secoli successivi, grazie all’avvento di maggiori misure di sicurezza, per evitare qualsiasi rischio. Con il ritorno della Festa delle Marie, ogni anno la vincitrice viene scelta per vestire i panni dell’Angelo per l’edizione successiva del volo.

Carnevale di Venezia: date e programma 2023

Carnevale Venezia Colori

Anche per il 2023, il Carnevale di Venezia vedrà un programma ricco di eventi, con moltissime parate e iniziative di piazza. Per molte manifestazioni diviene però necessario acquistare il biglietto, dai 5 ai 20 euro, salvo modifiche, tramite le apposite strutture che verranno adibite sul posto.

Il tema dell’edizione 2023 è “Take your Time for the Original Signs” e gli eventi si terranno dal 4 al 21 febbraio, tutti con un richiamo allo zodiaco. La Festa delle Marie si è tenuta invece il 3 dello stesso mese. Il calendario completo prevede:

  • 4 febbraio: parata di apertura, con il Venice Carnival Street Show;
  • 5 febbraio: corteo delle barche a remi dino all’Erbaria di Rialto;
  • 11 febbraio: avvio del concorso “La maschera più bella”;
  • 16 febbraio: sfilata dei carri a Pellestrina;
  • 17 febbraio: sfilata dei carri a Venezia Lido;
  • 21 febbraio: chiusura del carnevale, con la presentazione della Maria vincitrice.

 

Fonti

  • Carnevale di Venezia – Wikipedia;
  • Carnevale di Venezia – Comune di Venezia.

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