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Carne processata aumenta mortalità da eventi cardiovascolari

Consumare carne processata aumenta la mortalità da patologie cardiovascolari, a sostenerlo uno studio canadese: il quantitativo a rischio.

Carne processata aumenta mortalità da eventi cardiovascolari

Fonte immagine: Pixabay

Evitare la carne processata per ridurre il rischio di mortalità cardiovascolare. Questa l’indicazione che arriva dai ricercatori canadesi del McMaster University Medical Centre – Hamilton Health Sciences, autori di un’analisi che ha coinvolto oltre 130mila partecipanti.

Come riportato dagli studiosi, la ricerca ha analizzato i risultati di alcuni precedenti studi. Sono stati 134.297 i profili analizzati, appartenenti a individui residenti in cinque differenti Paesi (Argentina, Brasile, Canada, Cina e Svezia). I dati sono stati pubblicati sulla rivista American Journal of Clinical Nutrition.

Carne processata, anche poca è dannosa

I ricercatori canadesi sono stati categorici: è rischioso consumare anche soltanto 150 grammi a settimana di carne processata, ad esempio salsicce. Secondo i dati presentati si incorre nel 46% in più di possibilità di manifestare eventi cardiovascolari come l’ictus o l’infarto.

Ancora più elevata la percentuale relativa al maggiore rischio di mortalità, attestata al 51%. Quello fornito è soltanto un esempio, spiegano gli studiosi, ma vale per qualsiasi prodotto analogo.

Affermazioni che procedono in linea con le avvertenze fornite dall’OMS, che ha addirittura indicato tale alimento come “potenzialmente cancerogeno”.

I ricercatori hanno affermato tuttavia che il collegamento tra carne processata e mortalità cardiovascolare non sarebbe emerso in relazione alla carne rossa non processata o al pollame non processato. Conclusioni tratte dopo aver analizzato i dati forniti dallo studio Prospective Urban Rural Epidemiological (PURE).

Gli stessi studiosi hanno affermato infine che ulteriori studi saranno necessari per valutare quelle che sono le reali indicazioni fornite. Questo per escludere possibili influenze legate alla qualità del cibo consumato nei diversi Paesi o della tipologia di sostituti della carne scelti da chi mangia pochi alimenti processati.

Fonte: American Journal of Clinical Nutrition

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