Le 10 proprietà del cardo mariano e quando assumerlo
Il cardo mariano è una pianta officinale utile per depurare il fegato e favorire la diuresi. Le proprietà e gli effetti collaterali del rimedio naturale.
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Il cardo mariano, anche noto come cardo latteo o Silybum marianum (questo è il nome botanico e scientifico) è una pianta particolarmente diffusa nelle zone del Mediterraneo e rappresenta uno dei più famosi rimedi naturali per depurare il fegato.
Questa pianta, dalle note proprietà antiepatotossiche, è spesso consigliata per trattare diverse condizioni epatiche, come coadiuvante dei più tradizionali trattamenti medici.
La pianta è un noto membro della famiglia delle Asteracee, cresce in maniera perlopiù spontanea e deve la sua funzione benefica alle sostanze in essa contenute. Fra tutte, spiccano la silibina, la silicristina e la silidianina, che insieme formano la silimarina, il composto che rende il Cardo mariano tanto utile e apprezzato nel campo della medicina naturale.
Si ritiene infatti che possa esercitare effetti antiossidanti, oltre che epatoprotettivi. Rimedi a base di Silybum marianum sono disponibili nelle erboristerie e nei negozi on line sotto forma di capsule, oli, estratti e tinture.
Cardo mariano: proprietà e benefici
A cosa fa bene il cardo mariano? Abbiamo visto che il principale impiego di questo rimedio naturale riguarda la cura del fegato. Il cardo mariano, infatti, è considerato fra le piante officinali più utili per la prevenzione e il trattamento di svariate patologie epatiche, come cirrosi, epatite, steatosi, disturbi epatici dovuti a un uso eccessivo di farmaci a un consumo dannoso di alcol.
Il cardo mariano è considerato, in generale, un inibitore della formazione di metaboliti e tossine che potrebbero provocare danno epatico.
Oltre ai benefici per il fegato, la pianta è nota anche per le sue proprietà colagoghe (favorisce l’escrezione della bile), diuretiche e galattogene (tradizionalmente è consigliata per favorire la produzione di latte nelle neomamme).
Il Silybum marianum esercita anche una funzione ipocolesterolemizzante, ossia aiuta ad abbassare i livelli del colesterolo “cattivo” LDL. Si ritiene che, in virtù delle sostanze antiossidanti in esso contenute, possa ridurre o arginare la diffusione di alcuni tipi di tumori, come quello alla prostata, il cancro al colon-retto e il cancro della pelle.
Inoltre, si ritiene che la pianta possa ridurre il rischio di sviluppare malattie renali e disturbi cardiaci, che sia in grado di abbassare i livelli di zuccheri nel sangue e la resistenza all’insulina. Ne viene promosso l’utilizzo anche nelle terapie cosmetiche e dermatologiche, per via dei suoi effetti antiossidanti e antiage.
In poche parole, il cardo mariano è dunque usato per:
- Migliorare la salute del fegato
- Abbassare i livelli di zuccheri nel sangue nelle persone con diabete
- Ridurre la resistenza all’insulina
- Ridurre i livelli di colesterolo LDL
- Aumentare la produzione di latte materno
- Prevenire il rischio di malattie cardiache e renali
- Migliorare la salute della pelle
- Rinforzare le difese immunitarie, aiutando l’organismo a combattere le infezioni
- Migliorare la digestione
- Combattere indigestioni e dispepsia: il cardo mariano, specie se assunto insieme ad altri integratori, può infatti migliorare i sintomi dell’indigestione.
Sebbene ci siano persone che assumono integratori di cardo mariano per dimagrire, invece, va specificato che non esistono attualmente sufficienti prove a sostegno di un tale effetto sul peso corporeo.
Cardo mariano: quando assumerlo?
I semi di cardo mariano sono la parte che più di ogni altra contiene le sostanze benefiche per la salute. Il cardo mariano è disponibile in erboristeria sotto forma di capsule, estratto liquido, semi e compresse o anche sotto forma di olio.
C’è anche chi sceglie di evitare l’utilizzo di integratori, e opta invece per una sana insalata di cardo mariano, preparata utilizzando le foglie e il gambo della pianta.
Tornando agli integratori, spesso il rimedio viene proposto insieme ad altri ingredienti utili per il fegato, come ad esempio il carciofo, e viene consigliato proprio per alleviare o prevenire epatopatie e disturbi al fegato.
Tuttavia, ricordiamo che non esistono tutt’ora sufficienti prove scientifiche che ne confermino i reali benefici.
Quanto cardo mariano assumere?
Il dosaggio ritenuto sicuro per la salute è generalmente di 200 mg di estratto secco al giorno, da suddividere in due somministrazioni giornaliere.
Tuttavia, è sempre importante attenersi alle indicazioni riportate sull’etichetta della confezione del prodotto e/o ai consigli del proprio medico curante.
Per quanto tempo prendere il cardo mariano?
La durata del trattamento dovrebbe essere di circa 2 settimane per quanto riguarda la protezione e promozione della salute del fegato, tuttavia, anche in questo caso, è meglio attenersi ai consigli forniti dal medico.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Quali sono gli effetti collaterali e le controindicazioni del cardo mariano? E quando non assumere questo rimedio naturale?
Solitamente gli estratti di questa pianta sono sicuri se assunti nel modo corretto. Solo in alcuni casi, il rimedio potrebbe causare effetti collaterali come:
- Disturbi allo stomaco (diarrea e gonfiore)
- Mal di testa
- Nervosismo
- Disidratazione
- Prurito
- Insonnia.
Da non sottovalutare anche il rischio di incorrere in delle reazioni allergiche. Il cardo mariano, infatti, può provocare allergie nei soggetti predisposti, ovvero in coloro che soffrono di allergia alle piante della stessa famiglia (Asteracee), come la margherita, l’ambrosia e i crisantemi.
Quando non prendere il cardo mariano?
Il prodotto deve essere assunto solo dopo consulto medico dai soggetti con diabete, per i suoi effetti sui livelli di zuccheri nel sangue e sull’insulina.
Anche in caso di ipertensione, il cardo mariano è sconsigliato, in quanto contiene tiramina, una molecola che favorisce la secrezione di ormoni come dopamina, adrenalina e noradrenalina, aumentando di conseguenza la pressione sanguigna.
Sconsigliato, sebbene tradizionalmente venisse spesso impiegato, anche l’utilizzo da parte delle donne in gravidanza e in allattamento, in quanto non se ne conoscono i reali effetti per la salute del bambino. L’utilizzo del prodotto è controindicato anche per i più piccoli.
Infine, si ritiene che il cardo mariano possa influenzare i livelli di estrogeni, per cui se ne sconsiglia l’assunzione da parte di donne con cancro al seno, endometriosi, cancro dell’utero, alle ovaie o fibromi uterini.
Interazioni farmacologiche
Infine, non bisogna sottovalutare anche il rischio di possibili interazioni farmacologiche. Il cardo mariano, infatti, può influenzare l’efficacia di diversi farmaci, come quelli per la cura del diabete, farmaci per il trattamento del colesterolo alto, il raloxifene, utile per la prevenzione e il trattamento dell’osteoporosi e il simeprevir, un farmaco per il trattamento dell’epatite C.
Se stai assumendo qualsiasi tipo di farmaco o integratore alimentare, chiedi consiglio al medico prima di iniziare a usare il cardo mariano.