Carciofo: rimedio contro il colesterolo
I carciofi sono degli alimenti ricchi di proprietà nutritive utili all'organismo: ecco i principi attivi e gli effetti sul colesterolo cattivo.
Fonte immagine: Carciofi via Pixabay
Il carciofo, il cui nome botanico è Cynara scolymus, è una pianta della famiglia delle Asteraceae, la stessa a cui appartengono anche il tarassaco, il radicchio, la cicoria indivia, il cardo, il topinambur e il girasole.
La Cynara scolymus è una pianta erbacea perenne, le cui prime coltivazioni e selezioni sono avvenute, secondo le ricerche in campo botanico, in Sicilia nel I secolo. Il carciofo selvatico veniva coltivato già dai Greci e dagli antichi Romani per le sue proprietà fitoterapiche e afrodisiache.
Oggi la coltivazione di questa pianta è diffusa in Europa, soprattutto nei paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo, ma anche in Egitto e negli stati Uniti. L’Italia, secondo i dati dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, il primo produttore al mondo di questo ortaggio.
La maggior parte del raccolto è destinato al consumo come alimento fresco e all’industria alimentare, solo in minima parte all’industria farmaceutica per la preparazione di estratti e altri derivati fitoterapici. Il carciofo è noto, oltre che per le sue caratteristiche organolettiche, anche per le sue proprietà benefiche.
Vediamo quali sono i principi attivi del carciofo e quali sono gli effetti sul colesterolo.
I principi attivi del carciofo
Il carciofo è un ortaggio particolarmente ricco di acqua, fibre, sali minerali e inulina. Quest’ultima è un polimero glucidico: in pratica, si tratta di una fibra solubile composta da lunghe catene di fruttosio. Si tratta di una molecola che non ha alcun valore nutritivo perché risulta, come le fibre in genere, indigeribile, tuttavia favorisce la digestione e favorisce il benessere della flora batterica intestinale. Interessante è anche la concentrazione dei derivati dell’acido caffeico, tra i quali la cinarina, e di flavonoidi e altre molecole attive della categoria dei lattoni.
L’insieme di queste molecole rende il carciofo un efficace detossificante e depurativo, oltre che un buon ipocolesterolemizzante, soprattutto grazie alla presenza della cinarina.
Cinarina e effetto ipocolesterolemizzante del carciofo
La cinarina è un polifenolo che appartiene alla famiglia dei derivati dell’acido caffeico. Si tratta di una molecola da tempo nota per le sue proprietà fitoterapiche. È nota la sue efficacia epatoprotettiva, coleretica, ossia stimolante della produzione di bile da parte del fegato, colagoga, ossia stimolante della produzione di bile da parte della cistifellea, diuretica e antiossidante.
La cinarina ha dimostrato di essere anche un efficace ipocolesterolemizzante: agisce in modo diretto come inibitore della sintesi del colesterolo LDL. Quest’ultimo, detto anche colesterolo cattivo, diventa “attivo” nella formazione di placche aterosclerotiche, in seguito a una reazione di perossidazione lipidica. La cinarina, come altri antiossidanti, inibendo l’ossidazione del colesterolo LDL nelle arterie riduce il rischio di formazione delle placche, che sono tra le cause più comuni di malattie cardiovascolari anche gravi come ictus e infarto.
I benefici della cinarina sono documentati, tuttavia – poiché si tratta di una molecola termolabile, ossia disattivata dalla cottura – è preferibile consumare i carciofi crudi: sono ottimi tagliati a fette sottili e conditi con succo di limone e un trito di erbe aromatiche miste. Sono disponibili anche integratori alimentari a base di cinarina: si tratta di preparati fitoterapici indicati, secondo quanto ammesso dalla Commissione Europea, in caso di dispepsia e disturbi non funzionali, ossia senza lesioni d’organo, del sistema epatobiliare.