“Carbone alleato del clima”, polemica sul nuovo direttore dell’OCSE
Carbone alleato del clima: è polemica per l'elezione di Mathias Cormann all'OCSE, protestano le associazioni ambientaliste internazionali.
Fonte immagine: Commonwealth of Australia via Wikimedia
“Carbone alleato del clima”: monta la polemica per l’elezione di Mathias Cormann, ex Ministro dell’Economia australiano, a direttore dell’OCSE. Una protesta sollevata da diverse associazioni ambientaliste e gruppi di tutela, relative ad alcune passate dichiarazioni del politico sulla protezione ambientale. Qualche tempo fa, Cormann aveva infatti indicato nel carbone una risorsa utile per le future sfide energetiche e climatiche.
Al momento, l’OCSE e lo stesso Cormann non hanno però voluto commentare la polemica in corso, che ha trovato terreno molto fertile sui social network.
Carbone amico, polemica su Cormann
La querelle è relativa a un intervento dello stesso Cormann all’edizione 2020 degli incontri di Davos, dove il politico aveva strenuamente difeso il ruolo del carbone per lo sviluppo australiano. L’allora Ministro dell’Economia aveva definito il minerale “un alleato per lo sviluppo ambientale”, evidenziando come quello prodotto in Australia sia “più verde” rispetto a quello utilizzato altrove.
Se non forniremo carbone australiano, che risulta più verde, nazioni come l’India e altre si affideranno a soluzioni più inquinanti e ciò peggiorerà le condizioni globali dell’ambiente.
Le associazioni ambientaliste hanno però sottolineato come l’utilizzo del carbone, soprattutto per la produzione di energia, sia oggi una delle principali cause dell’immissione in atmosfera di anidride carbonica, particolato e altri pesanti inquinanti. Per questo, in un’ottica di contrasto ai cambiamenti climatici, dovrebbe essere abbandonato il prima possibile.
L’elezione del politico australiano all’OCSE è giunta dopo un testa a testa con Cecilia Malmström, ex Commissario Europeo. Nato in Belgio e madrelingua tedesco, Cormann ha ricevuto il fondamentale appoggio di Paesi come la Polonia per la sua elezione. Così come riferisce il Guardian, proprio la Polonia è una delle nazioni europee che più dipende dalla produzione di carbone.
Greenpeace ha espresso “grande sgomento e rabbia” per il nuovo ruolo, mentre il gruppo E3G ha sottolineato come l’elezione rappresenti un “pericoloso segnale”. Sulla questione è intervenuta anche la divisione australiana della stessa Greenpeace che, conoscendo Cormann da anni, ha voluto esprimere preoccupazione. Così ha spiegato David Ritter, CEO di Greenpeace Australia and Pacific:
Come un qualsiasi candidato a un lavoro, anche Cormann merita di essere giudicato per il suo curriculum. Ha dimostrato più e più volte di anteporre il profitto dell’industria del carbone e del gas prima della protezione del Pianeta.
Poco prima dell’elezione, Cormann aveva cercato di calmare le acque con una dichiatazione:
Come segretario generale dell’OCSE, lavorerò con le nazioni membro e le nostre organizzazioni partner per implementare ogni capacità politica e analitica, affinché attraverso l’OCSE si possano aiutare le economie mondiali a raggiungere l’obiettivo zero emissioni entro il 2050.
Fonte: Guardian