Capodoglio impigliato in una rete da pesca illegale
Un capodoglio è rimasto impigliato in una rete da pesca illegale, nelle isole Eolie: l'animale è stato liberato grazie alla Guardia Costiera.
Fonte immagine: Pexels
Un capodoglio è rimasto impigliato in una rete da pesca illegale, nei pressi dell’Isola di Salina, nell’Arcipelago delle Eolie. È quanto conferma la Guardia Costiera di Lipari che, lo scorso 26 giugno, è intervenuta per liberare l’animale. Dopo le verifiche del caso, il cetaceo è stato rilasciato e si è ricongiunto con altri tre esemplari, pronti ad attenderlo a breve distanza.
Il salvataggio del capodoglio è stato reso possibile dalle biologhe del Centro Recupero Tartarughe dell’Isola di Filicudi. Mentre navigavano in direzione dell’Isola di Stromboli, le ricercatrici hanno avvistato l’animale in difficoltà, a circa sei miglia dall’Isola di Salina. Così hanno allertato la Guardia Costiera di Lipari, immediatamente intervenuta per liberare l’animale.
Capodoglio: il salvataggio
Giunto sul posto con una motovedetta CP 322, il personale della Guardia Costiera ha messo in sicurezza l’area e verificato le condizioni dell’animale, per procedere poi alla sua liberazione. Con l’aiuto di una squadra locale di subacquei, gli esperti hanno liberato il cetaceo dalla rete che ne manteneva bloccata la pinna codale, dopo un lavoro di due ore a circa due metri di profondità.
Liberato dalla rete, l’animale è stato monitorato dalla stessa Guardia Costiera e, accertata l’assenza di condizioni anomale o di malessere, l’animale ha potuto raggiungere i suoi simili. Altri tre esemplari lo stavano infatti attendendo a breve distanza.
Così come riferisce il quotidiano Il Tempo, la rete è stata completamente rimossa dal fondale marino e sequestrata. Al momento non sono noti i proprietari dello strumento da pesca, tuttavia montato in una zona dove questo tipo di apparecchiature non è permessa. Le reti da pesca illegali rappresentano uno dei primi pericoli per molti animali marini, dalle tartarughe ai delfini, passando proprio per i capodogli. Spesso i grandi cetacei rimangono bloccati nelle profondità marine, impossibilitati a risalire in superficie per respirare, fino a incontrare la morte per soffocamento.
Fonte: Il Tempo