Gaddi Kutta: dimensioni, carattere e origini
Il Gaddi Kutta è un cane originario dell'Himalaya, derivato dai mastini: ecco caratteristiche, standard e indole.
Quella del Gaddi Kutta è una razza di cane originaria dell’Himalaya, dove viene impiegata tutt’oggi come esemplare da guardia. Chiamata anche cane dei gaddi oppure più semplicemente Mahidant Mastiff, si tratta di un molossoide energico e dal pelo molto folto. Ma quali sono le dimensioni, il carattere e lo standard?
Partendo da quest’ultima informazione, è necessario sottolineare come la razza non venga riconosciuta dai principali organismi cinofili internazionali, anche perché presente in un’area geografica molto ristretta e difficilmente esportata all’esterno. Ancora, le similitudini con gli altri mastini e le origini tutt’oggi incerte ne rendono difficile l’identificazione di un preciso standard.
Storia e aspetto del Gaddi Kutta
Il Gaddi Kutta è un cane di grande dimensioni tutt’oggi presente nell’area occidentale dell’Himalaya, in particolare nel Kashmir. Il nome proviene dall’omonima etnia nomade dei Gaddi che, per secoli, allevarono questa razza a scopo di lavoro e per la caccia alla selvaggina.
Ripercorrere le origini di questo esemplare non risulta particolarmente semplice, poiché la sua evoluzione è stata tramandata ai giorni nostri perlopiù con testimonianze orali, spesso fra di loro contrapposte. Tuttavia, si ritiene che il Gaddi Kutta possa essere derivato dai primitivi molossoidi, per poi evolvere da diversi incroci con esemplari Mediorientali. Le prime comunità di nomadi pastori che si avvalevano dell’aiuto dei cani, infatti, tendevano a privilegiare mastini data la loro grande forza e la capacità di resistere a climi anche rigidi.
Addirittura, si ritiene che il Gaddi Kutta possa essersi stabilito con l’uomo sin dall’Età del Ferro, con un’espansione che ha visto compreso tutto l’Himalaya, nonché aree non troppo distanti come l’attuale Pakistan, l’India e il Bangladesh. Ancora, se ne sono rilevate tracce in quasi tutte le aree incontaminate della Mongolia.
Il Gaddi Kutta si caratterizza per una stazza abbastanza imponente, le zampe snelle ma energiche, un muso solo lievemente affusolato e un manto molto folto. Questo animale ha infatti imparato a resistere ai climi più rigidi delle nevi perenni dell’Himalaya, tanto che il suo corpo è completamente ricoperto da fitto e lungo pelo. I colori del manto possono variare, ma la combinazione più diffusa è quella di un pelo nero su dorso e zampe, con aree invece più bionde sul muso e sull’addome.
Carattere e impieghi
Nonostante la sua stazza e la forza fisica, il Gaddi Kutta è un cane noto per la sua pazienza, la capacità di socializzare facilmente con l’uomo, la dedizione al proprietario e la calma. Questi animali sono infatti stati addestrati nei secoli per mantenere sempre il controllo, sia delle loro emozioni che delle greggi, nonché a resistere a condizioni di vita tutt’altro che facili. Scaltro ed estremamente intelligente, si rivela anche protettivo nei confronti dei più piccoli, se presenti all’interno del suo nucleo umano di riferimento.
Il quadrupede è da sempre impiegato per il controllo delle greggi, soprattutto dalle popolazioni nomadi che, dovendo spostarsi continuamente, avevano bisogno di mantenere i capi allevati sempre uniti. Manifesta anche grandi capacità nella caccia, sia nel recupero di selvaggina che per affrontare alcune minacce, come i locali leoni di montagna. La presenza di un Gaddi Kutta all’interno dell’accampamento nomade garantiva la protezione da questi felini che, occasionalmente, cercavo di attaccare gli ovini per cibarsene.
La razza è ancora diffusa nelle aree di origine e, nonostante il tempo trascorso, continua a mantenere il suo ruolo. Purché all’aria aperta: il Gaddi Kutta ha bisogno di un contatto perenne con la natura, di conseguenza la permanenza in casa – o nelle tende nomadi – sarà limitata alla notte oppure alle giornate dal freddo più rigido.