Cani e tiroide: problemi e rimedi
L'ipotiroidismo è una malattia che può colpire anche il cane e la salute della sua tiroide, si può presentare sotto forma di sintomi primari e secondari.
Anche il cane può sviluppare problematiche alla tiroide: quella più nota è conosciuta come ipotiroidismo. Questa malattia riguarda il mal funzionamento della ghiandola, quindi la produzione degli ormoni triiodotironina (T3) e tiroxina (T4) fuori dai valori normali. I sintomi appaiono subdoli e la patologia può sviluppare in primaria e secondaria. Nel primo caso, quella più diffusa, la tiroide viene colpita e danneggiata, si crea una forte infiammazione (tiroidite linfocitaria) con successiva atrofia delle ghiandole (atrofia idiopatica). Il sistema immunitario non lavora nel modo classico e attacca la tiroide come se fosse un corpo estraneo, con indebolimento della stessa e relativa riduzione della produzione di T3 e T4. Il sistema metabolico e quello sanguigno ne risentono in modo preponderante. Anche i fattori ambientali posso agire nello sviluppo dell’ipotiroidismo primario.
La malattia di tipo secondario è molto più rara e meno diffusa, ma può presentarsi come conseguenza di forte carenza di iodio, tumori alla tiroide, tumori ipofisari, massiccia diminuzione della produzione di TSH – cioè l’ormone responsabile del lavoro della ghiandola – e della produzione di T3 e T4, ma anche l’utilizzo di medicinali e terapie con la presenza di cortisonici, metimazolo o iodio radioattivo. L’età media in cui viene diagnosticata la malattia è circa 7 anni, le razze canine più esposte a prescindere dal sesso sono: Golden Retriver, Doberman, Labrador Retriver, Cocker Spaniel, Alano, Bassotto, Beagle, Schnauzer nano, Chow chow, Alaskan malamute e Terranova.
Sintomi dell’ipotiroidismo
Il percorso deficitario della ghiandola tiroidea può risultare lungo e silente, tanto da non mostrare sintomi apparenti. Inoltre ogni tipologia di razza canina può rispondere in modo diverso alla presenza della malattia, i sintomi pertanto possono presentarsi anche in un secondo momento. Indispensabile, come sempre, osservare eventuali variazioni anche se pur minime. I segnali più comuni sono: letargia, problemi al sistema neuromuscolare, pigrizia eccessiva anche nei confronti delle abitudini quotidiane, intolleranza al freddo, aumento di peso senza relativo aumento della fame e dell’appetito. Problematiche che investono la cute che appare più grassa, squamosa e con forfora, il pelo più rado e con presenza di alopecia e relativo prurito del corpo e della coda. Vi è la presenza di dermatiti con caduta frequente di pelo.
Il cane può sviluppare otiti, problemi all’apparato riproduttivo con atrofia dei testicoli, aborto spontaneo, calo della libido, estro irregolare. Quindi incidere sulla salute degli occhi con la formazione di uveite e ulcere corneali. L’animale può apparire bradicardico, quindi soffrire di anemia, diarrea e stipsi. Infine la malattia può favorire sintomi neuromuscolari come paralisi del nervo facciale, diminuzione dei riflessi spinali, difetti agli arti posteriori fino alle convulsioni, all’atassia e al megaesofago.
Cure
I sintomi dell’ipotiroidismo sono simili a molte altre patologie, per questo motivo il veterinario dovrà effettuare esami approfonditi in particolare per valutare i livelli di T3, T4 e TSH. La terapia consiste nella somministrazione dell’ormone mancante e la gestione dei sintomi correlati, per riportare equilibrio nella salute dell’animale. Dopo le prime settimane di trattamento si potranno riscontrare i primi miglioramenti, il veterinario comunque procederà con esami clinici così da controllare i livelli ormonali nel sangue e i relativi progressi.