Cani e gatti non trasmettono il Covid: lo studio
Cani e gatti non trasmettono il Covid all'uomo, anche quando risultano positivi: è quanto conferma un recente studio sugli animali domestici.
Fonte immagine: Pixabay
Cani e gatti colpiti dal Covid non trasmettono il virus all’uomo. L’evidenza maturata nel corso di questi mesi, con l’assenza di casi di persone contagiate dai loro animali domestici, trova ora conferma nella scienza. È quanto emerge da uno studio condotto da vari atenei, tra cui l’Università di Milano e quella di Bari, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications.
Dalla ricerca è emerso come gli amici quadrupedi possano essere colpiti dal coronavirus, ad esempio a seguito dell’interazione con il proprietario positivo, ma non sono in grado di trasmetterlo nuovamente all’uomo.
Cani, gatti e Covid: lo studio
Lo studio in questione appartiene al progetto COVIDinPET (Genetic characterization of SARS-CoV2 and serological investigation in humans and pets to define cats and dogs role in the COVID-19 pandemic), a cui hanno partecipato diversi atenei mondiali. Fra questi anche il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Milano, l’Università di Bari e l’Istituto Superiore di Sanità, a cui si sono aggiunte molte realtà internazionali coordinate dall’Università di Liverpool.
La ricerca ha analizzato 919 cani e gatti provenienti dalle aree più colpite dal Covid-19 del Paese, come la Lombardia. Gli animali sono stati sottoposti a specifici test per la ricerca del SARS-CoV-2, come esami sierologici e tamponi molecolari, così come alla verifica degli anticorpi. In 528 casi, così come riferisce AGI, erano noti anche i risultati dei test sui proprietari. Dei 494 tamponi processati, tutti sono risultati negativi, anche quando i quadrupedi mostravano sintomi respiratori o il proprietario era positivo al virus.
I ricercatori sono giunti quindi alla conclusione che, data la presenza di tamponi negativi e di una risposta anticorporale, il tempo di permanenza del virus nell’organismo di cani e gatti sia molto ridotto, tale da non permettere lo sviluppo di una grave malattia se non sintomi minori. Dato l’impatto ridotto del virus su queste specie, cani e gatti non sarebbero quindi in grado di trasmettere nuovamente l’infezione all’uomo.
Non a caso, non si conosco a oggi casi di contagio umano a partire da cani e gatti. Al contrario, questi esemplari possono risultare positivi dopo l’interazione con una persona colpita dal virus. Se si considerano le aree geografiche più colpite, la soglia è del 3.3 e del 5.8% di cani e di gatti risultati positivi, percentuale che può salire al 12.8 nei nuclei familiari dove è già nota la positività dei proprietari.
In definitiva, i quadrupedi domestici possono risultare positivi a seguito della convivenza con persone colpite dal virus. Ma le modalità di ingresso e di sviluppo del coronavirus nel loro organismo non permettono a questi animali di trasmettere nuovamente l’infezione all’uomo. Un’evidenza che farà felici gli amanti degli amici a quattro zampe, comprensibilmente preoccupati durante questa pandemia.
Fonte: AGI