Cani e gatti battono i bambini al supermercato
Cani e gatti battono i bambini al supermercato: la crescita della spesa per gli animali domestici batte enormemente, in Italia, quella per l'infanzia.
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Cani e gatti diventano sempre più rilevanti per le famiglie italiane, tanto da superare nei consumi un settore tanto importante come quello dei prodotti dedicati all’infanzia. È quanto svelano i dati elaborati da Nielsen per il Corriere della Sera, in merito al boom del business a quattro zampe: gli acquisti per Fido e Fufi superano abbondantemente, almeno al supermercato, quelli dedicati ai bambini.
In Italia vivono 15 milioni di cani e gatti e, nel corso del 2017, la spesa per la loro cura ha portato grandi introiti per le catene di distribuzione: 2.6 milioni di euro, per un aumento del 3% rispetto al precedente 2016 e un dato tre volte più alto rispetto ai prodotti per la cura dei bambini. Contestualmente, l’ISTAT conferma come l’esborso mensile per gli animali domestici sia cresciuto in modo costante negli ultimi anni, da 49 a 51 euro, mentre quello per i più piccoli è sceso da 29 a 27 euro.
Questo trend sarebbe evidente soprattutto nei supermercati, dove una famiglia su cinque visita le sezioni dedicate al pet-care, mentre meno del 4% degli acquirenti si fermerebbe nelle aree bambini. E sul fronte della tipologia di animale, il gatto conquista un euro ogni quattro della spesa. Segue quindi il cane, con un giro d’affari di 517 milioni di euro, a cui si aggiungono uccelli, pesci, tartarughe e roditori, capaci di totalizzare 19 milioni totali. Importante balzo anche per le specie esotiche, con una spesa in crescita del 24%, da 15 a 19 milioni.
Sono molte le motivazioni che potrebbero essere alla base di questo trend, a partire dal continuo calo della natalità: si spende meno per i più piccoli, poiché nascono molti meno bambini. Allo stesso tempo, vi potrebbe essere una maggiore consapevolezza rispetto alle esigenze del cane e del gatto, ormai visti come membri della famiglia a tutti gli effetti, spesso non solo da accudire ma anche da viziare. Infine, complice potrebbe essere anche il marketing e la comunicazione pubblicitaria, che con più frequenza insistono su consumi diversificati, ma anche di lusso, per gli amici a quattro zampe.