Cani, l’allarme degli esperti: rischio ansia da separazione a fine quarantena
I cani potrebbero soffrire di ansia da separazione estrema al termine della quarantena: è questo l'allarme dei veterinari statunitensi.
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Alcuni cani potrebbero manifestare problemi comportamentali gravi a fine quarantena, a causa dell’ansia da separazione. È questo l’allarme lanciato da alcuni veterinari statunitensi, mentre varie nazioni mondiali iniziano a pensare alle modalità con cui allentare le restrizioni dovute al nuovo coronavirus. Nel corso di queste settimane, infatti, gli amici a quattro zampe si sono abituati alla presenza perenne in casa dei loro proprietari: il ritorno alla normalità potrebbe destabilizzare la routine appresa negli ultimi mesi.
L’ansia da separazione è un problema che normalmente coinvolge molti cani: quando il proprietario si allontana da casa, ad esempio per recarsi al lavoro, alcuni esemplari manifestano agitazione, rabbia o aggressività. Un malessere che può sfociare in guaiti incontenibili, nella distruzione dei mobili della casa oppure nell’espletamento dei bisogni fisiologici all’interno dell’abitazione. La problematica può essere risolta con l’aiuto del veterinario e un percorso comportamentale, affinché l’animale capisca come all’uscita del proprietario corrisponda sempre un rientro, tuttavia l’epidemia da coronavirus potrebbe rendere questo trattamento più difficile.
Così come spiega Roger Mugford, esperto di psicologia animale, al termine della quarantena i cani potrebbero cadere vittime di “ansia da separazione estrema”, anche quadrupedi di solito non colpiti dalla problematica:
Con un così elevato tempo di qualità trascorso in famiglia, i cani stanno sviluppano un eccesso di dipendenza dai loro proprietari. […] I cani si basano sulla consistenza e sulla prevedibilità, qualsiasi cambiamento improvviso potrebbe generare grande stress.
Negli Stati Uniti soffre di ansia da separazione dal 20 al 40% dei quadrupedi domestici. Una percentuale che potrebbe crescere vertiginosamente dal mese di maggio, quando diversi stati a stelle e strisce – così come probabilmente accadrà anche in Italia – riapriranno parte delle attività lavorative. Per questo è necessario abituare il proprio cane sin da subito: gli esperti consigliano di ritagliare già da oggi dei momenti della giornata in cui l’animale rimane solo – ad esempio in una stanza lontano dal resto della famiglia – per abituarlo ad apprendere come una momentanea assenza non sia un abbandono. Ovviamente il cane non dovrà essere chiuso all’interno di questa stanza né essere privato delle sue necessità, bensì non dovrà essere incentivata un’interazione eccessiva con gli altri membri della famiglia.
Fonte: New York Post