Cane femmina: sconfessati gli stereotipi comportamentali
Le cagnoline risulterebbero più predisposte alla socializzazione e al contatto con l'uomo, un comportamento naturale che sfaterebbe gli stereotipi.
Secondo un pensiero diffuso, i cani di sesso femminile risulterebbero più nervosi e meno inclini alla socializzazione, con una bassa propensione nei confronti di un atteggiamento amichevole. Eppure la realtà sconfesserebbe questo errato luogo comune: le femmine dimostrerebbero in realtà una certa propensione alla socializzazione, in particolare nei confronti dell’uomo. Uno studio svedese ha evidenziato la vera natura delle cagnoline, spesso inclini all’educazione dei piccoli con cui stabiliscono un rapporto empatico ed emotivo. Questo perciò favorirebbe una maggiore naturalezza nei confronti delle relazioni e dei contatti. Il professore Per Jensen dell’Università di Linkoping in Svezia avrebbe dichiarato:
Le femmine di cane risultano maggiormente inclini all’interazione sociale e al contatto. Non si conosce la reale motivazione di questa predisposizione nei confronti dell’uomo, ma ciò potrebbe essere un effetto collaterale del loro istinto di nutrimento e cura nei confronti delle cucciolate. Probabilmente la componente materna e di allattamento, oltre che di responsabilità nei confronti dei piccoli, è naturale e viene estesa all’uomo.
Per dimostrare e verificare questo tipo di predisposizione, il professore ha sottoposto 400 cani di razza Beagle a un test di verifica, nascondendo alcuni biscotti dietro 3 porte. Le prime due di facile apertura, mentre la terza più ostica e complessa da raggiungere. Lo studio ha evidenziato come per le cagnoline fosse logico e naturale chiedere aiuto ai proprietari così da recuperare i biscotti. Magari alzando una zampina per attirare l’attenzione oppure conducendo il proprietario direttamente nel luogo d’interesse, vicino alla porta chiusa con le golosità.
Questo tipo di interesse nei confronti del comportamento canino femminile potrebbe risultare utile per affrontare in modo mirato tutte le malattie e le sindromi legate alla difficoltà di interazione umana. Un esempio su tutte l’autismo, che impedisce al malato di stabilire un dialogo o una comunicazione chiara con l’interlocutore, complicando quindi la fase dello scambio di informazioni. Lo studio del comportamento femminile canino, il tipo di approccio e comportamento potrebbe infine risultare fondamentale e molto utile.