Campanule
Le campanule rappresentano uno dei fiori tardo-primaverili più amati da coltivare, grazie al loro intenso profumo e ai bellissimi petali di colore viola. Appariscente ma al contempo elegante, questa pianta si presta perfettamente a decorare sia giardini che balconi, data anche la facilità di crescita. Si tratta infatti di un esemplare rustico, capace di adattarsi pressoché su tutto lo Stivale. Ma quali sono i consigli per la migliore coltivazione della campanula?
Perfetti sia per vasi che per aiuole all’aria aperta, questi fiori non necessitano di particolare impegno affinché crescano rigogliosi. È però sempre utile valutare le caratteristiche climatiche del proprio luogo di residenza, chiedendo anche consiglio al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia.
Quando si parla di campanule, ci si riferisce genericamente a un gruppo molto nutrito di piante appartenenti alle Campanulaceae. Questi esemplari hanno tutti una caratteristica in comune – ovvero il tipico fiore a forma di campana, generalmente di colore viola – ma possono differire anche largamente in fatto di dimensioni, grandezza dell’arbusto e molto altro ancora.
In linea generale, si tratta di piante dal ciclo di vita annuale o biennale, anche se non mancano delle varietà praticamente sempreverdi. In altre parole, queste tipologie possono sopravvivere in giardino per anni, anche se la fioritura sarà quasi sempre concomitante con la bella stagione.
Le campanule presentano un fusto sottile ed esile, dal quale spuntano delle piccole foglie dentellate di intenso colore verde, dal profilo ovale. I fiori sono invece penduli, di dimensioni comprese tra i due e i cinque centimetri, e la colorazione più diffusa è quella violacea.
Non mancano però moltissime alternative, con campanule bianche, rosa, lilla, fucsia oppure blu. Ma tra le tante di varietà disponibili, quali coltivare?
Sono centinaia le varietà di campanula oggi conosciute. Molte crescono spontaneamente, altre sono invece degli ibridi destinati alla coltivazione in vaso oppure in giardino. Ma fra le tante, quali preferire? Ecco le più gettonate:
Così come già accennato, le campanule – o campanelle, come chiamate nel linguaggio popolare – non sono disponibili unicamente nelle colorazioni del viola. Ma quali alternative scegliere per abbellire un balcone oppure un’aiuola?
Questi fiori si suddividono anche per dimensioni, come visto nel paragrafo dedicato alle loro varietà. Ma come scegliere fra i tre gruppi più nutriti di esemplari?
Così come già accennato, le campanule appartengono a una famiglia di piante rustiche, quindi facilmente adattabili alla variabilità climatica dello Stivale. Nonostante questa caratteristica, anche queste piante necessitano di alcune precise condizioni per poter crescere rigogliose e di specifici terreni/concimi.
Qual è il clima adatto? Quasi tutte le tipologie di campanula si adattano a un clima mite e mediterraneo, preferibilmente non troppo umido e privo di escursioni termiche eccessive. Crescono infatti rigogliose tra i 12 e i 20 gradi, sebbene la pianta sia in grado di sopravvivere fino ai 5.
Questo suggerisce che d’inverno i vasi dovranno essere portati all’interno delle abitazioni o, ancora, le piante in giardino dovranno essere opportunamente coperte. In estate, quando le temperature superano rapidamente i 30 gradi, sarà invece utile costruire dei ripari per evitare l’irrorazione diretta del sole nelle ore più afose della giornata.
Spesso chiamate anche campanelle, queste piante richiedono anche alcune specifiche caratteristiche del terreno per garantire il massimo della fioritura. Pur adattandosi alle più svariate superfici, è meglio scegliere un terriccio morbido e drenante, capace di garantire un buon deflusso dell’acqua.
I ristagni potrebbero infatti favorire un rapido decadimento dell’apparato radicale, portando la campanula a marcire. Per contro, terreni troppo secchi o argillosi potrebbero non essere sufficienti per offrire alla pianta tutti i nutrienti di cui ha bisogno. Si scelga quindi un terreno friabile oppure a medio impasto, meglio se mescolato con sabbia e torba, dalle elevate capacità drenanti.
Il suolo dovrà inoltre essere concimato regolarmente, anche un paio di volte al mese, preferendo fertilizzanti ricchi di componenti azotate. A questo scopo, si possono recuperare anche concimi organici come il compost oppure il guano.
Quasi tutte le varietà di campanula ama la luce del sole, essenziale sia per garantire una veloce crescita che per favorire fiori dai colori brillanti e intensi. Tuttavia, la pianta e i petali rimangono abbastanza delicati e potrebbero quindi essere danneggiati dall’irrorazione solare diretta, soprattutto nei periodi più caldi nell’anno.
Per questa ragione, la campanella dovrà essere esposta a sud, in piena esposizione solare durante la primavera e l’inizio dell’autunno. In estate si dovrà invece prediligere la penombra, con opportuni ripari soprattutto nel primo pomeriggio.
L’esposizione solare va di pari passo con le annaffiature, che dovranno risultare regolari ma non eccessivamente abbondanti. In primavera e in autunno ci si può affidare semplicemente alle comuni precipitazioni. Durante l’estate bisogna invece annaffiare quotidianamente, meglio se di prima mattina o al tramonto, bagnando direttamente il terreno e nebulizzando un po’ di acqua anche su foglie e fiori.
Tutte le campanelle tendono a svilupparsi molto rapidamente, soprattutto se il clima primaverile risulta particolarmente favorevole, con giornate tiepide e assolate. Per questa ragione, può essere necessario potare regolarmente le piante.
In genere, si effettua una cimatura, per dare un aspetto più compatto alla coltivazione, aiutandosi con delle cesoie ed effettuando dei tagli obliqui su fusti e rametti. Vanno poi rimosse le foglie secche e danneggiate, così come i fiori appassiti.
Infine, alcuni consigli per la cura della pianta nel tempo. Come già anticipato, si dovrà evitare l’esposizione solare diretta nei momenti più assolati dell’estate, per evitare che si danneggino fiori e foglie. La concimazione dovrà essere regolare, così come l’apporto d’acqua. Rinvaso e trapianto saranno necessari solo in caso l’esemplare si fosse sviluppato eccessivamente.