Greenstyle Benessere Salute Camini e stufe a legna: triplo di emissioni dannose per la salute

Camini e stufe a legna: triplo di emissioni dannose per la salute

Camini e stufe a legna emettono il triplo di particolato interno all'abitazione rispetto ad altre forme di riscaldamento: lo studio.

Camini e stufe a legna: triplo di emissioni dannose per la salute

Fonte immagine: Pexels

I camini e le stufe a legna rappresentano una delle immagini più romantiche dell’inverno, soprattutto durante il periodo di Natale. Eppure il riscaldamento a bruciatura potrebbe non rappresentare la soluzione ideale per la salute. È quanto rivela un nuovo studio condotto dall’Università di Sheffield, nel Regno Unito: la combustione di legna a livello domestico è causa della produzione del triplo di emissioni dannose rispetto ad altri sistemi di riscaldamento.

Nel dettaglio, gli scienziati hanno rinvenuto elevati livelli di particolato nelle abitazioni riscaldate tramite camini e stufe e, secondo le analisi, l’esposizione sarebbe maggiormente dannosa per bambini e anziani.

Camini, stufe ed emissioni dannose

I ricercatori hanno analizzato 19 abitazioni di Sheffield riscaldate con soluzioni a legna, in particolare stufe, ma anche camini. Tutti gli strumenti di riscaldamento risultavano correttamente certificati rispetto ai limiti di emissioni imposti dal governo britannico, eppure non sono mancate le sorprese.

In media, questi dispositivi rimangono accesi almeno per quattro ore continuative al giorno. Per lo studio sono stati impiegati appositi apparecchi pronti a misurare i livelli di inquinanti minuto per minuto: dal monitoraggio è emerso come, durante le ore di accensione di stufe e camini, i livelli di particolato presenti nelle abitazioni raggiungano il triplo della soglia considerata sicura per altri sistemi di riscaldamento.

In particolare, sono stati rinvenuti dai 27 ai 195 microgrammi di particolato per metro cubico di aria, un dato allarmante se si considera come l’OMS abbia fissato una soglia nelle 25μg/m3. A contribuire a questo dato non sarebbero tanto gli scarichi dei fumi, efficaci nel portare all’esterno elementi dannosi, ma la necessità di ricaricare camini e stufe continuamente. Per queste ultime, in particolare, ogni apertura dello sportello rilascia nell’ambiente grandi quantità di elementi dannosi.

Va però sottolineato come le stufe siano comunque meno dannose rispetto ai caminetti, proprio poiché dotate di sportello che, quando chiuso, trattiene la circolazione area di particelle dannose. Così ha spiegato Rohit Chakraborty, a capo dello studio:

I nostri risultati sono motivo di preoccupazione. Si raccomanda alle persone che vivono con altri particolarmente suscettibili all’inquinamento dell’aria – come bambini, anziani e malati – di non usare stufe o caminetti. Se si desidera comunque usarli, si deve cercare di minimizzare il più possibile l’apertura degli sportelli in fase di accensione o di ricarica della legna. […] Le stufe sono sicuramente meglio dei fuochi aperti del caminetto, ma ogni volta che aprite lo sportello il particolato invade gli ambienti. Sono necessarie una o due ore affinché il particolato si depositi. Ma non appena questo accade, arriva il momento di ricaricare nuovamente la stufa e i livelli tornano elevati.

I ricercatori sottolineano anche di non affidarsi semplicemente alle etichette che segnalano la presenza di filtri, poiché sono relativi alle emissioni esterne all’abitazione. Proprio in merito a queste ultime, gli esperti rimarcano la necessità di trovare sistemi di riscaldamento più sostenibili, poiché bruciare legna è una delle cause principali della produzione di particolato dannoso:

L’inquinamento dell’aria si è ridotto negli ultimi anni, con un calo dell’emissione di particolato del 9% nell’ultimo decennio. Ma dobbiamo fare di più e la bruciatura domestica è uno dei principali responsabili

Fonte: Guardian

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