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Quando si cambia l’ora a ottobre 2023?

Quella del cambio dell'ora è una pratica introdotta lo scorso secolo, allo scopo di ottimizzare i consumi energetici. In primavera e in autunno, di conseguenza, si assiste al passaggio dall'ora solare a quella legale, e viceversa. Per consuetudine, l'ultima domenica di ottobre segna il ritorno dell'ora solare: in questa occasione, si sposteranno le lancette dell'orologio un'ora indietro e si dormirà un'ora in più.

Quando si cambia l’ora a ottobre 2023?

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Quando si cambia l’ora? È questa la domanda che tutti si pongono con l’arrivo del mese di ottobre, quando solitamente si ha il passaggio dall’ora solare a quella legale. Un’usanza, quella di adottare due orari diversi durante l’anno, introdotta il secolo scorso per necessità di risparmio energetico, oggi al centro di numerose discussioni. Da tempo, a livello europeo si sta infatti discutendo se permettere ai vari stati membri se adottare o meno il cambio dell’ora. Ma quando avverrà a ottobre 2023?

Così come di consuetudine, l’ora solare comincia verso la fine del mese di ottobre e si protrae fino a marzo inoltrato, quando entra invece in vigore l’ora solare. Di seguito, tutte le informazioni utili.

Quando si cambia l’ora a ottobre 2023

Come già accennato, nel mese di ottobre si verifica per consuetudine il passaggio dall’ora legale a quella solare. L’appuntamento per il 2023 è previsto nella notte tra il 28 e il 29 ottobre, quando le lancette dell’orologio verranno spostate dalle 3 alle 2. Di conseguenza, si dormirà un’ora in più.

Il ritorno all’ora legale è invece previsto nella notte tra il 30 e il 31 marzo 2024: al contrario, in questa occasione le lancette dell’orologio verranno spostate dalle 2 alle 3 e, per questa ragione, si dormirà un’ora in meno.

Cambio dell’orario: perché avviene

Cambio dell'ora
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Con l’avvento dell’era industriale tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, e con la successiva elettrificazione delle attività produttive e sociali, emerse la necessità di gestire i consumi energetici. Per questa ragione, diversi Paesi mondiali adottarono il cambio dell’ora, con l’alternanza tra ora solare e ora legale in primavera e in autunno. L’idea ebbe però origini ben più lontane: nacque infatti da un’intuizione di Benjamin Franklin, l’inventore del parafulmine, che nel 1974 teorizzò lo spostamento delle lancette dell’orologio per ottimizzare il consumo delle candele.

In Italia il cambio dell’ora venne inizialmente introdotto dal 1916 al 1920 e, ancora, dal 1940 al 1948. Nel Secondo Dopoguerra vi fu un periodo di pausa: l’ora legale venne poi istituzionalizzata a partire dal 1966. Oggi si tratta di una pratica armonizzata a livello europeo, con il passaggio all’ora solare nella notte dell’ultima domenica di ottobre e all’ora legale in quella dell’ultima domenica di marzo.

Il cambio d’orario è previsto per migliorare i consumi energetici, in particolare quelli connessi all’illuminazione e alla produzione industriale. Anticipando l’orario in primavera, infatti, si recupera di sera un’ora di luce naturale, abbattendo così la domanda nazionale di energia. Ogni anno Terna, la società responsabile dei flussi di energia in Italia, ogni anno rende noto il risparmio effettivamente accumulato: per il 2022, ad esempio, è stato possibile risparmiare 190 milioni di euro, pari a 420 milioni di kWh non consumati e 200.000 tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera.

L’ora solare è naturale?

Non si può dire che la discussione tra i fautori dell’ora solare e i sostenitori di quella legale non sia da sempre molto accesa. E la confusione è sempre molta, tanto da sfociare spesso in vere e proprie bufale. Ad esempio, tutt’altro che raramente si sente parlare dell’ora solare come “quella naturale“, ovvero legata ai ritmi della natura. È davvero così?

La misura del tempo è una convenzione prettamente umana, non è pertanto in grado di alterare i normali ritmi ambientali. Per quanto albe e tramonti influiscano di certo sui cicli vegetali e sui bioritmi animali, il modo con cui l’uomo decide di chiamare questi due momenti quotidiani non ha nessuna influenza sulla fauna e la flora. In altre parole, alba e tramonto continueranno a verificarsi a seconda della rotazione terrestre e del suo moto di rivoluzione attorno al Sole.

Stress quando si cambia l’ora: come adattarsi

Per molte persone, l’appuntamento con il cambio dell’ora può rappresentare uno stress: serve infatti qualche giorno affinché i ritmi circadiani ritrovino il loro equilibrio. Non è quindi raro che molti percepiscano dei piccoli ma fastidiosi disturbi nei giorni successivi, con sintomi quali sonnolenza, affaticamento, difficoltà a prendere sonno e irritabilità.

Tuttavia, vi sono dei validi metodi che permettono di adattarsi velocemente al cambio dell’ora:

  • Modificare progressivamente le proprie abitudini, riducendo così lo stress. Ad esempio, con l’arrivo dell’ora solare, si può decidere di anticipare lentamente l’orario dei pasti. Il primo giorno l’anticipo può essere solo di 15 minuti, poi di 30 e così via, fino a recuperare l’intera ora. Un modo pratico, e soprattutto efficace, per abituare l’organismo al nuovo orario;
  • Concedersi momenti di riposo, per scaricare lo stress e le tensioni accumulate;
  • Evitare l’utilizzo di smartphone e altri dispositivi elettronici prima di coricarsi, poiché potrebbero rendere più difficile l’addormentamento;
  • Curare l’alimentazione e l’idratazione, preferendo pietanze ricche di vitamine e sali minerali, così da ritrovare in pochissimo tempo le energie perdute.

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