Quale nesso c’è tra cambiamenti climatici e riduzione delle risorse idriche?
Quale nesso c'è tra cambiamenti climatici e riduzione delle risorse idriche? Dal riscaldamento globale all’inquinamento delle acque, ecco come influiscono i cambiamenti climatici sull'acqua.
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Quando si parla di cambiamenti climatici e inquinamento, ci viene spesso in mente un’altra problematica altrettanto cruciale e urgente, vale a dire quella della riduzione di risorse idriche a livello globale. Ma in che modo questi due fenomeni sono collegati l’uno con l’altro?
Insomma, se le tempeste si fanno sempre più intense e devastanti, se il mondo è alle prese con inondazioni e altri eventi climatici dalla portata sempre più allarmante, per quale motivo stiamo andando incontro a una progressiva riduzione delle risorse idriche?
A cosa è dovuta la mancanza di acqua? Le cause di questo problema sono senza dubbio molte, ed è di certo il caso di esaminarle, per meglio capire a quali conseguenze potremmo andare incontro nel prossimo futuro.
In questo articolo vedremo quale impatto hanno i problemi climatici sulle risorse idriche e sull’accesso all’acqua, la vera e unica forza vitale del nostro pianeta. Capiremo quali fattori rischiano di peggiorare il problema dell’acqua e quali sono le possibili soluzioni che dovremmo adottare come Paesi e come singoli cittadini.
Prima, però, vediamo quali settori alimentano il problema della crisi idrica e dove si manifesta maggiormente.
Dove si manifesta attualmente la crisi idrica?
Dalle zone aride e desertiche fino a quelle urbane più popolose, dalle metropoli fino alle zone rurali, la scarsità di risorse idriche è un problema che riguarda ogni Paese del mondo, incluso il nostro.
Abbiamo potuto toccare con mano questa problematica soprattutto durante lo scorso periodo estivo, quando molte zone del nostro Paese hanno dovuto fare i conti con l’assenza di acqua anche per periodi di tempo prolungati.
Alcune Regioni, infatti, hanno già dovuto affrontare estati torride con lunghi periodi di carenza di acqua, che si sono protratti anche per settimane intere, con i conseguenti disagi che possiamo facilmente ricordare.
Più di 2 miliardi di persone nel mondo oggi non hanno accesso ad acqua potabile. Mentre molti di noi sperperano questa preziosa e fondamentale risorsa, interi popoli possono utilizzare solamente acqua sporca, contaminata da escrementi e di certo non potabile. In una parola, acqua pericolosa.
Quali sono i rischi dell’acqua?
Le malattie legate all’utilizzo di acqua non sicura rappresentano un problema concreto e reale per molti adulti e bambini, sia nelle regioni sviluppate che in quelle in via di sviluppo.
Come se ciò non bastasse, si ritiene che questo problema non farà che espandersi e inasprirsi nel corso dei prossimi decenni, a causa di fattori come l’aumento della popolazione (più persone popolano la nostra Terra, maggiore sarà il fabbisogno di cibo e acqua a livello globale), l’utilizzo esteso di risorse idriche nel settore agricolo, tessile e in altri segmenti dell’industria produttiva, e naturalmente i cambiamenti climatici che stanno modificando a una velocità repentina il nostro Pianeta.
I fenomeni meteorologici più intensi, peraltro, stanno contribuendo a rendere l’acqua meno sicura, sempre più inquinata e contaminata.
Ma questa non è la sola causa all’origine della scarsità idrica cui stiamo andando incontro. L’innalzamento dei mari, le precipitazioni sempre più imprevedibili, lo scioglimento dei ghiacciai legato al riscaldamento del nostro globo, la progressiva desertificazione di terre un tempo verdeggianti sono solo alcune delle ulteriori cause della scarsità di risorse idriche.
Tutto ciò compromette la possibilità di accedere all’acqua potabile e sicura per miliardi di persone nel mondo, ma comporta anche una decimazione della biodiversità vegetale e animale e un progressivo impoverimento del nostro mondo.
In che modo sono connessi cambiamenti climatici e riduzione delle risorse idriche?
Ma concretamente parlando, in che modo i cambiamenti climatici influiscono sulla disponibilità dell’acqua? Come dicevamo, le cause all’origine della crisi idrica sono molteplici. Tra i fattori che determinano la crescente carenza di risorse idriche va annoverato, ad esempio, il progressivo innalzamento del livello del mare, che comporta una maggiore salinizzazione delle acque sotterranee e una graduale riduzione di acqua dolce disponibile sulla Terra.
Un altro fattore all’origine della crisi idrica è il problema dello scioglimento dei ghiacciai, considerati una grande e preziosa fonte di acqua dolce. Anche in questo caso, dunque, corriamo il rischio di veder ridurre ulteriormente la disponibilità di risorse idriche.
Peraltro, a causa degli eventi climatici devastanti, come inondazioni e tempeste, e a causa dei lunghi periodi di siccità, anche la qualità dell’acqua è ormai messa a repentaglio. Le risorse idriche saranno maggiormente contaminate da sostanze dannose, come residui fecali, pesticidi, acqua salata e fertilizzanti.
Lo stesso aumento progressivo delle temperature atmosferiche può rendere meno sicura l’acqua, favorendo la proliferazione di microrganismi e agenti patogeni potenzialmente letali.
L’Unicef fa sapere che l’acqua contaminata è considerata una delle più grandi minacce per la salute di moltissimi bambini e adulti in molte parti del mondo.
Cosa sta provocando la riduzione dell’acqua nel mondo? Le conseguenze della crisi idrica
Incertezza alimentare, migrazioni, conflitti a causa della mancanza di acqua, danni alla salute per molte persone nel mondo: queste sono solo alcune delle conseguenze della crisi idrica che stanno emergendo e che emergeranno nei prossimi decenni.
La siccità e la progressiva desertificazione di terreni un tempo floridi, unitamente allo sfruttamento del suolo (nel settore agricolo e non solo), stanno determinando una sempre maggiore incertezza alimentare. Il problema è molto ampio, specie se si considera che più della metà dell’acqua dolce presente su questa Terra viene utilizzata per coltivare campi e piantagioni.
L’assenza di risorse idriche, com’è facile immaginare, comporterebbe dunque un’elevata incertezza alimentare, che verrà aggravata – peraltro – dagli eventi meteorologici estremi che stiamo già sperimentando da diversi anni, come inondazioni, tempeste violentissime e piogge torrenziali e imprevedibili.
Tali eventi non devastano solo case e quartieri, ma danneggiano pesantemente anche i raccolti.
La carenza di acqua (e con essa la difficoltà nel riuscire a soddisfare le esigenze nutrizionali della popolazione) può diventare causa di grandi migrazioni di interi popoli che – com’è normale che sia – necessitano di questa risorsa per poter sopravvivere.
E la storia ci insegna che quando a mancare è un bene essenziale come l’acqua, il rischio è quello di andare incontro a disordini sociali e conflitti tra Paesi. Insomma, la crisi idrica non riguarda solo “l’ambiente” in senso stretto, ma rappresenta piuttosto una problematica a livello sociale, oltre che economico.
Queste sono le previsioni sul futuro delle risorse idriche, a meno che non decidiamo di fare qualcosa di concreto per proteggere il nostro mondo, prima che venga raggiunto il punto di non ritorno. Prendendo in prestito le parole dello storico Thomas Fuller, “non conosceremo mai il valore dell’acqua finché il pozzo non sarà asciutto“.
Come superare la crisi idrica?
Materialmente parlando, cosa potremmo fare per ridurre la crisi idrica? Tutti noi, a partire dai Governi fino ad arrivare ai singoli cittadini della Terra, dovremmo rispondere a questa domanda e adoperarci per fare qualcosa di reale e rendere il nostro futuro più sicuro.
La tutela dell’acqua, il nostro bene più prezioso, è uno dei punti principali dell’Agenda 2030.
L’Obiettivo 6 sottolinea, infatti, la necessità di “garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie”. Per raggiungere questo obiettivo è necessario iniziare a gestire le risorse idriche in maniera più attenta e con maggiore coscienza, ma non solo.
Sappiamo già che tra le cause della riduzione delle risorse idriche vi sono la siccità e la desertificazione: entrambi i fenomeni sono indissolubilmente connessi al problema del riscaldamento globale, un problema che, a sua volta, è perlopiù collegato a fattori antropici, come l’emissione di gas inquinanti e di sostanze dannose nell’ambiente.
Ridurre le emissioni per arginare il progressivo riscaldamento globale è, dunque, essenziale per riuscire a preservare le risorse idriche.
Per far ciò, i governi e gli attori responsabili delle politiche ambientali devono necessariamente cooperare affinché l’acqua sia posta al centro di azioni finalizzate a preservare il nostro “oro blu”.
Rivedere l’uso dell’acqua nel settore agricolo
Oggi più che mai, è essenziale che vengano adottati dei cambiamenti anche nel settore agricolo, dove le coltivazioni dovrebbero essere irrigate in maniera più mirata e intelligente (irrigazione a goccia o nuove tecnologie per l’irrigazione).
E’ altresì essenziale l’adozione di tecniche volte a migliorare l’umidità del terreno, al fine di ridurre il più possibile gli sprechi idrici.
Per preservare la salute dei suoli, è inoltre fondamentale adottare delle tecniche di agricoltura biologica, che puntano a ridurre o eliminare completamente l’utilizzo di pesticidi chimici e fertilizzanti dannosi per l’ambiente.
Trattamento delle acque reflue
Oltre a un’attenta gestione delle risorse idriche mediante pratiche sostenibili, un altro tassello fondamentale per la tutela di questo prezioso bene consiste nel trattamento delle acque reflue, che consentirebbe di eliminare la presenza di patogeni e contaminanti biologici, fisici e chimici, disponendo quindi di acqua pulita e sicura sia per il consumo umano che per l’ambiente.
Cosa possiamo fare per ridurre il consumo di acqua?
Nel nostro piccolo, infine, quello che possiamo fare è ridurre gli sprechi idrici, adottare delle strategie che permettano di limitare il consumo di acqua in casa, riutilizzando – ad esempio – l’acqua di scarto per diversi scopi, e dare il giusto valore a questa risorsa preziosa per il nostro futuro.
Inoltre, possiamo scegliere di acquistare prodotti che siano realizzati nel pieno rispetto dell’ambiente, senza inquinare fiumi e mari, e che comportino un basso consumo di acqua. Possiamo acquistare elettrodomestici di ultima generazione, che garantiscano un minor consumo di acqua, energia e risorse.
Per chi si chiedesse quali sono le previsioni sul futuro delle risorse idriche, beh, la risposta dipende solo da noi. Con piccoli e grandi cambiamenti quotidiani, potremmo rendere il nostro domani più sicuro e più “verde” per tutti.
Fonti