Cambiamenti climatici, gli italiani non rinunciano all’auto
Cambiamenti climatici, gli italiani faticano a rinunciare all'auto ma sono ben disposti ad evitare il trasporto aereo: la survey.
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Gli italiani sono sempre più attenti ai cambiamenti climatici ma, posti dinnanzi a una scelta, faticherebbero molto a rinunciare all’auto. È quanto emerge da una nuova survey condotta in 30 Paesi del mondo dalla Bei, la Banca Europei per gli Investimenti, pubblicata da Repubblica.
Al contrario, i cittadini dello Stivale sarebbero ben disposti a rinunciare all’aereo oppure a ridurre il consumo di carne pur di contribuire in modo positivo alla tutela dell’ambiente.
Cambiamenti climatici e italiani
La Bei ha voluto indagare quali comportamenti gli italiani siano disposti a cambiare pur di allentare la morsa del cambiamento climatico. E per i nostri concittadini le risposte potrebbero essere tutt’altro che scontate, considerando come le necessità ambientali spesso si scontrino con delle esigenze ormai consolidate nella quotidianità di ognuno.
Dalla survey è emerso come il 38% degli intervistati tricolore sia pronto a rinunciare ai viaggi aerei per tutelare l’ambiente. Più difficile sarebbe invece dire addio all’automobile, poiché il 46% del campione la considera un mezzo imprescindibile. Tuttavia, gli italiani raggiungono comunque un orientamento positivo nei confronti di comportamenti più utili all’ambiente: il 34% sta modificando anche radicalmente il proprio stile di vita, il 19% in più rispetto alla media europea. Le persone più attente sembrano essere poi i genitori di ragazzi minorenni, al 39%, e gli abitanti dei grandi centri urbani, al 35%.
Un esempio di queste modifiche è relativo ai viaggi. E non solo poiché la pandemia da coronavirus in corso ha modificato profondamente le possibilità di spostamento, ma anche e soprattutto poiché i cittadini sono sempre più consapevoli dell’impatto di molti trasferimenti in termini di cambiamenti climatici. Per il 43% degli intervistati, ad esempio, vi è la volontà di trascorrere le prossime vacanze estive in Italia o nelle nazioni limitrofe, allo scopo di ridurre l’impatto ambientale del viaggio. Sulle tipologie di spostamento, però, attualmente si registra una grande diffidenza sul trasporto pubblico: il 77% teme conseguenze per la propria salute.
D’altronde, dato il singolare periodo, per il 66% degli intervistati il timore di un contagio da coronavirus è percepito come più urgente rispetto ai cambiamenti climatici. E questa tendenza si rileva in quasi il tutto il mondo, il timore per i mezzi pubblici è condiviso dal 75% degli americani, il 71% dei cinesi e il 67% degli europei.
Infine, l’82% degli italiani ritiene che il cambiamento climatico debba essere affrontato anche e soprattutto con comportamenti corretti individuali, con 10 punti percentuali in più della media europea.
Fonte: Repubblica