Cambiamenti climatici: estati più secche in Europa
I cambiamenti climatici renderanno le estati in Europa sempre più secche e torride, con fenomeni atmosferici gravi: lo dice il Met Office.
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I cambiamenti climatici determineranno estati sempre più secche e torride in tutta Europa. È quanto emerge da un nuovo studio, condotto dall’Hadley Centre del Met Office britannico, sulle conseguenze delle alterazioni del clima per il Vecchio Continente.
Il riscaldamento globale in Europa è già realtà e, senza precisi interventi, continuerà a peggiorare nei prossimi decenni. Tanto che, entro la fine del secolo, le piogge estive diverranno una vera e propria rarità in tutto il continente, determinando stagioni estremamente colpite dalla siccità e della calura.
Cambiamenti climatici ed estati in Europa
Lo studio, pubblicato su Science Bullettin e condotto da Nikos Christidis e Peter Scott, evidenzia le conseguenze del cambiamento climatico in Europa. I ricercatori hanno analizzato i trend storici sulle estati del Vecchio Continente e, avvalendosi di un modello predittivo a medie emissioni per i prossimi decenni, hanno stimato la probabilità di estati caratterizzate da piogge oppure da siccità. Ancora, al loro modello hanno aggiunto anche le variabili relative all’aumento della temperatura e ai cambiamenti nell’evapotraspirazione, ovvero la quantità di acqua che passa dal terreno all’aria trasformandosi in vapore.
Dall’analisi di tutti questi dati, è emerso come l’Europa si avvia a stagioni estive sempre più torride e prive di precipitazioni, tanto che l’eventualità di classica pioggia entro fine secolo sembrerebbe fattibile solo in aree di ridotta dimensione. Fra queste, le cime innevate scandinave e parte delle Alpi. Così spiega Christidis:
Ci attendiamo di vedere significative modifiche alle estati europee, come conseguenza del cambiamento climatico dovuto all’uomo. Le estati potrebbero diventare molto più secche e questo cambiamento diventerà sempre più evidente più proseguiamo verso la fine del secolo.
Non solo preoccupa l’evenienza di stagioni calde pronte a portare in Europa temperature tipiche delle aree vicine ai deserti, ma anche il fatto che il modello sia stato elaborato su stime di medie emissioni. Ovvero con misure di contenimento nella produzione di gas serra già messe in atto.
Non è però tutto, poiché stagioni estive più torre non significano assenza di acqua. Anzi, corrispondono all’aumento di fenomeni atmosferici pericolosi, come tempeste, alluvioni, allagamenti e uragani. Lo spiega Kate Willet, esperta del Met Office, sottolineando come più acqua è trattenuta in atmosfera sotto forma di gas per effetto dell’evaporazione dovuta all’aumento delle temperature, maggiore è la possibilità di precipitazioni estreme.
Fonte: Met Office