Cambiamenti climatici: il 2023 sarà l’anno più caldo della storia
I dati di Copernicus hanno certificato che il 2023 rischia di essere l'anno più caldo di sempre: ecco cosa dicono gli ultimi dati diffusi.
I più attenti, dopo le temperature record registrate anche in Italia nei mesi scorsi, lo avevano già ipotizzato, ma in queste ore è arrivata la conferma degli esperti di Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell’Unione europea: il 2023 sarà l’anno più caldo della storia.
I dati diffusi oggi da Copernicus, da oltre un decennio impegnato anche nel monitoraggio dell’andamento delle temperature in territorio europeo e non solo, parlano chiaro: per il sesto mese consecutivo, dopo un novembre particolarmente caldo, la Terra ha stabilito un nuovo record di calore. Samantha Burgess, vice capo dell’Ufficio Dipartimento per i cambiamenti climatici di Copernicus, ha così riassunto la preoccupante notizia:
Il 2023 ha ora sei mesi e due stagioni da record. Questo novembre straordinario fa sì che il 2023 sarà l’anno più caldo mai registrato nella storia.
Dati alla mano il mese di novembre che si è concluso da pochi giorni ha segnato una media globale di 14,22° Celsius, vale a dire 1,75 gradi in più rispetto alla media del periodo preindustriale, tra il 1850 e il 1900, e 0,32 gradi in più rispetto al record fino a ieri mantenuto dal mese di novembre 2020.
Solo una manciata di mesi fa, lo scorso agosto, una comunicazione ufficiale di Copernicus aveva eletto il mese di luglio il più caldo di sempre sulla Terra, riuscito a superare di 0,33° quello che fino a quel momento era stato il luglio più caldo, nel 2019. Il picco era stato registrato il 30 luglio, quando la temperatura superficiale degli oceani aveva toccato i 20,96°.
Alla pubblicazione dei dati è stato affiancato anche il commento di Carlo Buontempo, direttore del Copernicus Climate Change Service (C3S), che con l’occasione ha sollecitato un impegno globale ancora più massiccio: “Finché le concentrazioni di gas serra continueranno ad aumentare, non possiamo aspettarci risultati diversi da quelli visti quest’anno. La temperatura continuerà ad aumentare, così come gli effetti delle ondate di caldo e della siccità. Raggiungere lo zero netto il prima possibile è un modo efficace per gestire i nostri rischi climatici.