Camaleonte: 9 curiosità che non conoscevi
Le 9 curiosità da sapere sul camaleonte, dalle specie, alle caratteristiche e perché cambia colore. Ma anche cosa mangia, dove vive, carattere e prezzo.
Fra i rettili più affascinanti tenuti anche come animali domestici negli appositi terrari, abbiamo anche il camaleonte. Si tratta di lucertole del Vecchio Mondo di cui esistono diversi generi e ben 202 specie. Noti per la loro capacità di cambiare colore, conosciamo meglio questi animali dalle lunghe lingue retrattili, dalla coda prensile e dagli occhi capaci di ruotare indipendentemente l’uno dall’altro.
Classificazione scientifica del camaleonte
Questa è la classificazione scientifica del camaleonte:
- Dominio: Eukaryota
- Regno: Animalia
- Phylum: Chordata
- Classe: Reptilia
- Ordine: Squamata
- Infraordine: Iguania
- Clade: Acrodonta
- Famiglia: Chamaeleonidae
Quanti tipi di camaleonti esistono?
La famiglia dei camaleonti, a sua volta, è formata da parecchie specie che vengono suddivise in 2 sottofamiglie e 12 generi:
Sottofamiglia Brookesiinae
- Brookesia
- Palleon
- Rhampholeon
- Rieppeleon
Sottofamiglia Chamaeleoninae
- Archaius
- Bradypodion
- Calumma
- Chamaeleo
- Furcifer
- Kinyongia
- Nadzikambia
- Trioceros
Fra le specie più famose di camaleonti abbiamo:
- Archaius tigris o camaleonte tigre delle Seychelles
- Bradypodion damaranum o camaleonte nano di Knysna
- Brookesia superciliaris
- Calumma parsonii o camaleonte di Parson
- Chamaeleo calyptratus o camaleonte velato
- Furcifer pardalis o camaleonte pantera o camaleonte
- Kinyongia multituberculata
- Rhampholeon temporalis
- Rieppeleon brevicaudatus
- Trioceros jacksonii o camaleonte di Jackson
Dove vive?
La stragrande maggioranza delle specie di camaleonti le troviamo in Africa, di cui il 40% solamente in Madagascar. Tuttavia è possibile avvistare camaleonti anche nel Sud Italia, in Grecia e nel sud della Spagna. Sono presenti anche in Medio Oriente, in Arabia, nello Sri Lanka e in India.
Alcuni camaleonti di Jackson sono poi stati introdotti anche in Florida e nelle Hawaii.
Solitamente i camaleonti amano vivere sugli alberi, nascosti fra le foglie. Tuttavia le specie più piccole si annidano anche nei cespugli o nell’erba. Le numerose specie si sono adattate a vivere sia nelle foreste pluviali che nella savana, con camaleonti viventi anche nelle zone tropicali o in quelle desertiche.
Caratteristiche del camaleonte e cenni di biologia
I camaleonti sono piccoli rettili cugini delle lucertole. Le loro dimensioni sono estremamente variabili: vanno dai 3 ai 60 cm. Non hanno orecchie, esattamente come i serpenti e hanno una lingua molto lunga. In alcuni casi arriva a circa due volte la lunghezza del corpo.
Questa lingua può essere estroflessa molto rapidamente con effetto molla. Sulla punta è presente una ventosa con cui cattura le prede che mastica grazie ai suoi denti seghettati. Si suppone che alcune varietà siano sorde.
Le zampe anteriori hanno due artigli sul dito esterno e tre su quello interno, mentre sulle zampe posteriori è il contrario. Grazie alle sue dita a tenaglia, riesce ad afferrare strettamente i rami.
Come fa il camaleonte a cambiare colore?
L’altra caratteristica peculiare dei camaleonti è che sono capaci di mimetizzarsi cambiando il colore. Tuttavia, non tutte le specie di camaleonti sono capaci di mutare il colore della pelle. La maggior parte delle persone pensa che i camaleonti cambino colore soprattutto per mimetizzarsi con l’ambiente, ma non è proprio così.
Lo scopo primario è quello di cambiare colore in base a certe condizioni fisiche o stati emotivi. Per esempio, quando lottano fra di loro, ecco che i colori diventano più accesi, quasi come se fossero una minaccia per il rivale. Anche condizioni di luce e temperatura fanno mutare il colore della pelle.
Il procedimento è abbastanza graduale, non cambiano colore in un nanosecondo come si vede nei cartoni animati. Questo è reso possibile dal fatto che sotto la pelle trasparente dei camaleonti sono presenti diversi strati di cellule specializzate.
Le cellule più superficiali hanno pigmenti di colore gialli e verdi. Quelle negli strati inferiori contengono una sostanza chiamata guanina. Le cellule della guanina, noti come guanofori, riflettono parte della luce, soprattutto se blu o bianca. Quanto le cellule cromatofore superiori sono gialle, questa luce blu riflessa fa assumere al camaleonte un colore verde.
A complicare le cose ci si mette uno strato di cellule melanofore ricche di melanina presente sotto lo strato delle guanfore e delle cromatofore: questo strato può rendere più scuri o chiari i colori risultanti dall’interazione degli strati superiori.
Come ci vedono i camaleonti?
Una delle particolarità dei camaleonti è rappresentata dai loro occhi. Sono unici nel regno animale: sono capaci di ruotare indipendentemente fra di loro, mettendo anche a fuoco in maniera indipendente l’uno dall’altro. In questo modo, pur rimanendo fermo, il camaleonte vanta una visione a 360°.
Gli occhi sono coperti quasi totalmente dalle palpebre. Inoltre, quando avvista una preda, vi punta addosso entrambi gli occhi.
Riproduzione
La maggior parte delle specie di camaleonti sono ovipari, si riproducono deponendo uova nel terreno. Le uova possono schiudere anche dopo 9 mesi, ma una volta nati i cuccioli di camaleonte sono totalmente indipendenti. Alcune specie, invece, tipo il camaleonte di Jackson, sono ovipare: dopo essere stata fecondata, la femmina tiene le uova dentro di sé fino a che gli embrioni non sono del tutto sviluppati.
Comportamento e abitudini
I camaleonti sono animali diurni: sono attivi soprattutto al mattino e nel tardo pomeriggio. Animali molto lenti, hanno un’andatura stranamente ondeggiante in senso antero-posteriore. Come cacciatori, sono passivi: sono capaci di rimanere fermi per ore in attesa della preda che poi catturano estroflettendo rapidamente la loro lingua.
Come animali sono solitari e non tendono ad aggredire gli altri simili, tranne durante la stagione dell’accoppiamento.
Dieta e alimentazione
I camaleonti sono animali insettivori. Prediligono soprattutto insetti come grilli, locuste e mantidi. Tuttavia le specie più grandi possono anche mangiare piccoli uccelli. Non tutte le specie, invece, mangiano le mosche. Alcune specie, come il C. calyptratus, integrano la propria dieta anche con cibi vegetali.
Curiosità sul camaleonte
Ecco alcune curiosità sul camaleonte:
- La durata di vita media di un camaleonte varia a seconda della specie. Il camaleonte pantera, per esempio, vive 5-7 anni, mentre il camaleonte velato 6-8 anni e il Trioceros jacksonii anche 5-10 anni
- Quanto costa un camaleonte? Anche qui dipende dalla specie. In media il prezzo di un camaleonte varia dai 100 ai 300 euro
- Occhio, il camaleonte morde. Essendo che di solito, però, sono di piccole dimensioni, generalmente non creano danni, non lacerando neanche la cute
- Il camaleonte più grande è il camaleonte gigante del Madagascar o Furcifer oustaleti: supera anche i 60 cm di lunghezza
- Che significa essere un camaleonte? Si indica così una persona opportunista o adulatrice, capace di cambiare opinione a seconda di come tira il vento
- Jarod il camaleonte o The Pretender è una serie televisiva action/sci-fi con protagonista Michael Terry Weiss. Racconta la storia di Jarod, un bambino prodigio cresciuto in un programma speciale che da adulto decide di aiutare le persone in difficoltà
- Nel lungometraggio Disney Rapunzel è presente un piccolo camaleonte di nome Pascal, miglior amico della protagonista
- I Camaleonti sono un gruppo musicale italiano degli anni Sessanta. Fra le loro canzoni più note ricordiamo Applausi, Eternità e Perché ti amo
- Esiste anche il Pokémon camaleonte. Anzi, ce ne sono diversi. Kecleon, Pokémon di tipo Normale di terza generazione assomiglia a un camaleonte verde. Ma anche Sobble, Pokémon di tipo Acqua di ottava generazione, nonché Pokémon starter di Galar, assomiglia a un piccolo camaleonte azzurro. Si evolve in Drizzile e poi in Inteleon
Un camaleonte come animale domestico?
Certo che puoi tenere un camaleonte domestico in casa come animale da compagnia. Avrai bisogno di un terrario apposito, da allestire su misura del camaleonte. Le due specie più presenti in Italia sono Furcifer pardalis e Chamaeleo calyptratus. Si possono detenere legalmente solo le specie autorizzate dai CITES.
Per i terrari in vetro classici, va detto che non vanno bene perché non c’è sufficiente ricambio d’aria. Meglio optare, dunque, per terrari appositi per i camaleonti, chiamati camaleontari.
Deve essere il più grande possibile, sviluppato soprattutto in altezza. Al suo interno bisogna inserire piante non tossiche come il ficus, la dracena o l’ibisco, ricche di foglie in cui si nasconderà e che aiutano a garantire i necessari livelli di umidità. Puoi anche aggiungere a piacere alcune piante finte di plastica. L’importante è che ci siano molti rami su cui possa arrampicarsi.
Come fondo della gabbia, opta per dei giornali o della carta assorbente. Evita di usare pezzi di corteccia o pellet di tutolo di mais: i camaleonti se li mangiano regolarmente e poi vanno in blocco intestinale.
Nel terrario devono essere presenti, come accade per le tartarughe, due tipi di lampade: quelle che forniscono calore e quelle che forniscono raggi UVB. Ricordati anche qui di fornire dei punti più caldi e freddi: come le tartarughe, i camaleonti regolano la temperatura corporea spostandosi continuamente dal punto caldo a quello freddo.