Calla: significato, come coltivarla e fioritura
La calla è un fiore molto elegante, da coltivare sia in vaso che in giardino: ecco il suo significato, la fioritura e le opere di cura principali.
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È da sempre uno dei fiori più amati, nonché considerati fra i più belli per la coltivazione: la calla stupisce per la sua eleganza e il candido bianco della varietà più diffusa, sebbene ne esistano anche varietà colorate. Scelta sia per la crescita in giardino che in vaso, a questa pianta sono stati associati numerosi significati, tanto che la si ritrova spesso nella narrazione storica. Ma quali sono le origini dei simboli che rappresenta e, soprattutto, quando avviene la fioritura e come coltivarla?
Prima di cominciare, è bene sottolineare come sia necessario chiedere il parere del proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia, poiché la coltivazione della calla risente delle caratteristiche climatiche del proprio luogo di residenza. Ancora, si presti attenzione a entrare in contatto con alcune parti della pianta, perché irritanti e tossiche sia per l’uomo che per gli animali domestici.
Calla: significato e fioritura
La Zantedeschia aethiopica – conosciuta anche come calla, giglio del Nilo e donna in camicia – è una pianta perenne sempreverde appartenente alla famiglia delle Araceae, di origine Sudafricana. Si caratterizza per un rizoma molto lungo, dalle piccole foglie basali sagittate, nonché per le sue inflorescenze solitamente bianche a forma di imbuto, con al centro una piccola estremità eretta e di colore giallo.
Molto elegante e originale nelle sue forme, la calla è tipicamente collegata alla bellezza femminile: non a caso è uno dei fiori maggiormente scelti per abbellire i bouquet delle spose, ma anche le chiese per le cerimonie nuziali. Il significato della pianta, d’altronde, è proprio quello della bellezza: il nome comune di calla deriva infatti dal greco “kalos”, ovvero “bello, affascinante, gradevole”. Nel linguaggio dei fiori indica la donna, la purezza, l’eleganza e l’eternità. Oltre ai matrimoni, infatti, questa pianta viene spesso scelta anche per i funerali, soprattutto di persone scomparse ancora giovani, per ricordarne la forza e la bellezza del pieno della vita per sempre.
La fioritura è tipicamente primaverile ed estiva: le calle iniziano a mostrare le loro inflorescenze nel mese d’aprile, per proseguire praticamente fino alla fine di luglio, con qualche ovvia variazione a seconda della zona di crescita.
Coltivazione in vaso e in giardino
Così come già accennato, la calla può essere efficacemente coltivata sia in vaso che in giardino, anche se la fioritura regolare è più probabile in questa seconda dimora. Prima di cominciare a maneggiare le piantine, però, è bene munirsi di guanti e apposite protezioni: alcune parti della pianta, tra cui il rizoma e i fiori, possono essere irritanti per la pelle. Per questa ragione, le calle non dovrebbero essere mai coltivate in luoghi facilmente raggiungibili dai bambini o dagli animali domestici, i quali non solo potrebbero toccare gli esemplari, ma addirittura ingerirne delle parti.
La calla ama un clima temperato e mite, come quello mediterraneo, ed è capace di resistere anche a temperature abbastanza elevate. Il terreno preferito è morbido, drenante e privo di ristagni, che potrebbero danneggiare il rizoma. L’opera di coltivazione parte dai bulbi e dal rizoma, solitamente quando la temperatura esterna è tra i 15 e i 20 gradi: per questa ragione, tutte le attività di gestione del vegetale avvengono in primavera.
Indipendente si sia scelto il giardino oppure il vaso – in quest’ultimo caso preoccupandosi di aver scelto un contenitore sufficientemente alto, con uno strato inferiore di ghiaia, cocci o palline di argilla espansa per aumentarne il drenaggio – è sufficiente scavare un foro di 8-10 centimetri, in cui piazzare il bulbo o il rizoma, ricoprendolo con uno strato sottile di terriccio. Al termine della stagione di fioritura, di solito tra agosto e settembre, i tuberi dovranno poi essere tolti dal terreno, per essere conservati in un luogo caldo e asciutto: le temperature troppo basse dell’inverno, infatti, potrebbero danneggiarli irrimediabilmente.
Le opere di concimazione sono abbastanza frequenti, anche un paio di volte al mese sfruttando concimi prevalentemente organici, mentre l’annaffiatura dipende dallo stato di idratazione e secchezza della stessa calla e del terreno, aumentando comunque progressivamente al crescere della temperatura.