Caccia agli orsi e pesca in aree protette: Trump approva metodi cruenti
Trump approva metodi cruenti per la caccia agli orsi e riabilita la pesca in aree protette, eliminando normative volute dall'amministrazione Obama.
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Caccia agli orsi con metodi cruenti e ritorno della pesca in aree protette. Sono queste le ultime due misure approvate da Donald Trump negli Stati Uniti, in piena contrapposizione con i suoi predecessori. E protestano le organizzazioni per la tutela degli animali e della biodiversità: le nuove normative minacciano la conservazione di preziose risorse naturali a stelle e strisce.
Cuccioli di orso a rischio
Donald Trump ha deciso di eliminare alcune limitazioni volute dalla precedente amministrazione Obama, vanificando di fatto gli sforzi per la protezione della biodiversità in Alaska. Il primo intervento riguarda la caccia agli orsi, con l’approvazione di metodi cruenti, resi illegali da diversi anni.
Le nuove misure sono state rese pubbliche dal National Park Service dopo la loro inclusione nel National Register, sollevando proteste in tutti gli Stati Uniti. Si parte con la possibilità di risvegliare gli orsi dal letargo con delle esche – come ciambelle ripiene di bacon – per ucciderli approfittando della lentezza dei loro riflessi. Si prosegue con l’approvazione di metodi violenti per l’uccisione dei cuccioli, accecando la madre e gli stessi piccoli con faretti a elevatissima luminosità.
Non è però tutto, poiché la rimozione dei divieti riguarda anche altre specie. Sarà ora possibile uccidere lupi e coyote durante la stagione dello svezzamento dei piccoli, sia cogliendoli di sorpresa nelle tane che con l’aiuto di cani addestrati a questo scopo.
Theresa Pierno, presidente della National Parks Conservation Association, si è opposta alle decisioni della Casa Bianca:
Non ci siamo mai opposti alla caccia, ma questa non può essere considerata caccia. Entrare nelle tane di orsi in letargo e uccidere i cuccioli non è l’immagine che la maggior parte delle persone ha della caccia.
Soddisfatta invece Lisa Murkowski, senatrice repubblicana dell’Alaska:
Trump protegge le tradizioni di caccia e pesca dell’Alaska e difende il nostro Stato.
Torna la pesca in aree protette
Non solo orsi, anche le risorse marine perdono parte della loro protezione. Trump ha infatti deciso di riammettere la pesca in un’area protetta del New England, nota per la sua enorme biodiversità.
L’area protetta era stata voluta dall’amministrazione Obama, come primo “monumento marino” dell’oceano Atlantico. Un’area di circa 5.000 miglia quadrate, grande quanto il Connecticut, caratterizzata da canyon sottomarini, coralli, pesci rari, mammiferi marini in via di estinzione e tartarughe.
Il Presidente ha voluto riabilitare la pesca con qualsiasi mezzo in questa area, per favorire i pescatori locali, nonostante i comitati scientifici già da tempo abbiano espresso parere contrario a una simile azione. Nel corso di un incontro proprio con i pescatori di zona, Trump ha dichiarato:
La misura di Obama è stata per voi ingiusta. Vi hanno trattato molto male. Vi hanno spinto fuori dal mercato.
Fonte: New York Times