Bus elettrici: Italia a rilento, boom in Danimarca
Bus elettrici, l'Italia accumula notevole ritardo rispetto ad altri Paesi europei come la Danimarca: è quanto rivela un nuovo studio.
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La mobilità sostenibile passa anche da soluzioni a emissioni zero per i trasporti pubblici, a partire dai bus elettrici. Sempre più Paesi del Vecchio Continente hanno indeciso di investire sui motori elettrici per il trasporto cittadino, in alcuni casi optando anche per l’intera sostituzione del parco mezzi a disposizione delle amministrazioni pubbliche. Eppure, mentre il Nord dell’Europa abbraccia senza riserve questa transizione, l’Italia accumula un notevole ritardo.
È quanto emerge dall’ultimo studio reso disponibile da Transport & Environment, all’interno del progetto Clean Cities, realizzato anche con la collaborazione di Legambiente. Il divario tra le varie nazioni europee è incredibile: mentre la Danimarca punta tutto sulla mobilità a emissioni zero, lo Stivale ancora acquista vecchi mezzi a diesel.
Bus elettrici: l’Italia deve migliorare
I ricercatori hanno voluto analizzare il tasso di penetrazione della mobilità elettrica nei trasporti pubblici di 17 Paesi europei, analizzando gli ultimi dati resi disponibili dalle amministrazioni locali e risalenti al 2019. Il quadro che ne emerge appare molto positivo per il Nord Europa, mentre le nazioni più a Sud – in particolare l’Italia – appaiono ancora notevolmente arretrati.
A dominare la transizione elettrica è la Danimarca che, con il 78% di nuovi autobus elettrici immatricolati nel corso del 2019, sta rendendo la sua flotta sempre più sostenibile. Ancora, le autorità danesi stanno sperimentando anche molte soluzioni a idrogeno, altra proposta ecosostenibile per la mobilità urbana. Segue il Lussemburgo al 67%, l’Olanda al 66% e, qualche posizione più in basso nella classifica, la Svezia al 26%, la Norvegia al 24% e la Finlandia al 23%. Per trovare lo Stivale bisogna scendere agli ultimi gradini della classifica: solo il 5.4% dei bus immatricolati nel 2019 sono elettrici. Fanno peggio solo Grecia, Svizzera, Irlanda e Austria.
Stando ai dati pubblicati da ANFIA, e resi noti da ANSA, nel corso del 2019 in Italia sono stati immatricolati solo 63 bus elettrici oppure a idrogeno: 16 in Sicilia, 15 in Lombardia, 13 in Piemonte, 10 in Liguria. Il risultato potrebbe migliorare non appena saranno disponibili i dati definitivi per il 2020, anche se lo Stivale probabilmente risulterà sempre a larga distanza rispetto ad altre nazioni europee: la Germania, ad esempio, ha stanziato nel corso dell’ultimo anno l’80% dei propri investimenti in mobilità pubblica proprio per l’acquisto di mezzi elettrici.
La situazione italiana è stata commentata da Veronica Aneris, direttrice per l’Italia di Transport & Environment:
È davvero incomprensibile, con oltre 200 miliardi in arrivo dall’Europa, come la bozza di Recovery Plan approvata dal Consiglio dei Ministri preveda l’acquisto di circa 5000 nuovi autobus, di cui ben 2.700 a gas fossile, ovvero centinaia di milioni di euro sprecati in fossili tecnologie obsolete. Ci auguriamo che il Parlamento ora ponga rimedio a questa misura.
Fonte: ANSA