
Il Boletus Satanas, conosciuto anche con il nome comune di Porcino Malefico, è uno dei funghi pericolosi più comuni. Quando è crudo è fortemente tossico, anche se i sintomi sono di solito limitati a vomito, disidratazione e generale irritazione. Dopo un’accurata cottura è quasi innocuo, tuttavia è preferibile astenersi dalla raccolta e dal consumo.
Per difendersi dal rischio di avvelenamento è necessario avere piena conoscenza delle caratteristiche morfologiche di questo pericoloso esemplare:
- il cappello del fungo è grigio;
- sulla pagina inferiore del cappello sono ben visibili i pori: tutta la superficie occupata da questi ultimi è di color rosso carminio, nella parte centrale, ma vira vistosamente al giallo all’estremità del cappello;
- il gambo è ben definito e sodo, in genere piuttosto tozzo; lo distingue molto bene anche la colorazione che si presenta gialla nella parte alta, rosso-violetto nella porzione centrale e giallo-brunastro nella parte terminale.
Il gambo si macchia vistosamente di blu al tatto, lo stesso succede alla superficie porosa che si trova sotto il cappello.
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Gli esemplari maturi di Boletus Satanas hanno le seguenti dimensioni:
- il cappello ha in genere un diametro compreso tra gli 8 e i 20 centimetri;
- il gambo è lungo dai 4 ai 10 centimetri circa.
La forma, il colore e la superficie del cappello variano con lo stato di maturazione del fungo:
- convessa e ben aperta negli esemplari adulti, si fa via via sempre più liscia e meno vellutata al tatto;
- con margine involuto e di colore grigio verdastro negli esemplari più vecchi.
In ogni caso, il cappello non ha mai alcuna tonalità di colore rosso.
Dove si trova

Il Boletus Satanas è diffuso in tutta Europa, cresce da luglio a settembre in foreste decidue con terreni calcarei. Il porcino malefico cresce bene nelle aree non troppo elevate e caratterizzate da clima caldo e asciutto, meglio se esposto a sud. Più comune nei boschi di latifoglie, molto spesso lo si trova vicino a querce o faggi.
Tossicità

Il principio attivo tossico è la bolesatina, una potente glicoproteina citotossica.
Dal punto di vista morfologico, pur essendo molto diverso nella colorazione, il Boletus satanas somiglia al più classico e ambito fungo porcino, il Boletus edulis. Proprio la somiglianza nella forma, e nella presenza sulla pagina inferiore del cappello dei pori, causa confusione fra i cercatori inesperti. Questi ultimi, ignari delle variazioni di colore e del viraggio al blu al tatto, li confondono e vanno incontro ai sintomi dell’intossicazione. Affatto rari sono i casi che si concludono con il ricovero in ospedale.
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Tra i diversi consigli, oltre chiaramente quello di far controllare ciò che si è raccolto nel bosco da un micologo esperto, vi è anche quello di, in caso di ingestione, recarsi in ospedale con quanto avanza anche dopo la cottura. Ciò faciliterà la verifica della specie tossica e l’intervento mirato. Il porcino malefico, inoltre, per alcune caratteristiche morfologiche può essere confuso con il Boletus luridus, fungo che invece, a dispetto del nome, è commestibile da cotto. Molto simile per gli inesperti è anche il Boletus splendidus, che comunque è considerato sospetto in quanto potrebbe dare disturbi gastrici.