Biofertilizzanti più efficaci dall’esoscheletro di crostacei e insetti
Sono appena stati sintetizzati dei nuovi biofertilizzanti fatti con gli esoscheletri di crostacei e insetti.
Fonte immagine: Soybean field ripening at spring season | Shutterstock
Il mondo dell’alimentazione si sta concentrando sempre di più sull’utilizzo degli insetti, ritenendola una risorsa quasi inesauribile e allo stesso tempo, dalle mille proprietà. Dal mondo scientifico ora arriva anche la recente scoperta di nuovi fertilizzanti, biodegradabili e innocui per l’uomo, che possono essere ottenuti dall’esoscheletro di crostacei ed insetti.
Un gruppo di ricercatori del Centro di Biotecnologie vegetali e Genomica dell’Universidad Politécnica de Madrid (UPM), guidato dalla Dr.ssa Marta Berrocal, in collaborazione con altri ricercatori dell’Università di Amburgo, hanno sviluppato un metodo per ottenere dalla chitina degli esoscheletri di crostacei e insetti, un fertilizzante organico, ma insolubile, che è in grado di rigenerare i suoli dopo uno stato di sovrasfruttamento.
Si tratta di composti che possono essere utilizzati in quantità inferiori rispetto ai loro competitori azotati inorganici, proprio perché non vengono eliminati con l’evaporazione o la lisciviazione.
Durante gli esperimenti che hanno portato alla loro sintesi gli scienziati hanno notato, nelle piante trattate con essi, un aumento del 10% del contenuto totale di azoto e carbonio e un aumento delle radici. Sono risultati ideali per una vasta gamma di specie (vegetali, forestali ed erbacee).
Al contrario dei fertilizzanti azotati inorganici però non risultano inquinanti per l’ambiente. Se si aggiunge a tutti questi vantaggi anche la convenienza economica, si può risparmiare fino ad un 10% rispetto alla concorrenza, si capisce come questo tipo di fertilizzanti possano rappresentare il concime del futuro, per un’agricoltura più produttiva, ma anche più salutare per l’uomo e per l’ambiente.