
I polli broiler, una delle razze più comuni negli allevamenti intensivi a livello globale, potrebbero beneficiare di un miglioramento del loro benessere se si optasse per varietà in grado di vivere più a lungo. Estendere la vita di questi animali da sei-otto settimane a dodici settimane potrebbe avere effetti misurabili, garantendo condizioni meno disumane durante il loro ciclo di vita.
Ricerca sulle varietà di broiler
Un gruppo di studiosi del Bumpers College of Agricultural, Food and Life Sciences dell’Università dell’Arkansas ha condotto uno studio per esaminare le differenze comportamentali tra due varietà di polli broiler. L’indagine ha incluso la valutazione di parametri come i movimenti, il tempo trascorso in posizione seduta, la pulizia delle piume e la densità degli animali nelle gabbie. Una delle varietà esaminate era quella a crescita prolungata, che raggiungeva le dodici settimane, mentre l’altra era la classica a crescita rapida.
Per analizzare i comportamenti, i ricercatori hanno esaminato i filmati di 16 gabbie registrati in diverse fasce orarie della giornata, sia al mattino che nel pomeriggio, tenendo conto dell’età dei polli. Come riportato nella rivista Poultry Science, i risultati hanno rivelato che i broiler a crescita più lenta tendevano a manifestare comportamenti più associati al benessere, come la pulizia delle piume. Ad esempio, al giorno 39, il 59% dei polli della varietà tradizionale trascorreva gran parte del tempo seduto, un indicatore di passività e disagio, mentre solo il 54% dei broiler a crescita più lenta mostrava lo stesso comportamento. Al contrario, questi ultimi camminavano più frequentemente, con un incremento del 2,4% rispetto ai loro compagni a crescita rapida, che si muovevano solo nell’1% dei casi.
La densità degli animali, che variava tra 29 e 37 chilogrammi di pollo per metro quadrato, non ha mostrato alcun impatto sul loro benessere, secondo quanto emerso dallo studio.
Critiche alle catene di fast food
Gli autori della ricerca sottolineano che la scelta della varietà di broiler è una decisione cruciale per ogni allevatore. Optare per polli a crescita più lenta comporta costi maggiori, poiché un tempo di allevamento prolungato significa un aumento del fabbisogno di mangime. Tuttavia, questa scelta potrebbe anche rappresentare un’opportunità per offrire ai consumatori polli che hanno vissuto in condizioni migliori, sebbene tali condizioni rimangano ancora limitate.
La situazione in Europa, in particolare, presenta ampi margini di miglioramento, specialmente da parte delle catene di fast food, che sono tra i maggiori acquirenti di polli. Il rapporto New Pecking Order 2024 della World Animal Protection, pubblicato alla fine del 2024, ha analizzato il comportamento di 75 aziende, inclusi nomi noti come McDonald’s, KFC, Pizza Hut, Ikea, Starbucks e Burger King. Sebbene il 71% di queste aziende affermi di essere impegnato a migliorare il benessere dei polli, solo il 41% ha effettivamente aderito agli standard dell’European Chicken Commitment, un insieme di requisiti minimi per garantire il benessere animale. Inoltre, solo un quarto delle aziende ha intrapreso azioni concrete in questa direzione.
Su 75 aziende analizzate, solo 31 hanno iniziato a rispettare i requisiti del benessere animale, e soltanto 19 hanno fatto progressi significativi, in particolare in Francia e Germania, dove il 36% e il 33% delle aziende sono state promosse, rispettivamente. In Italia, invece, la percentuale di aziende virtuose si attesta a un deludente 14%, collocando il paese tra gli ultimi nella classifica. Esempi positivi come quello di Fileni dimostrano che è possibile apportare cambiamenti senza compromettere il business. Tuttavia, la domanda rimane: quanti sono disposti a farlo?